Beckham: recensione della serie Netflix

Dopo aver debuttato il 4 ottobre, la nuova docuserie di Fisher Stevens sull’iconica celebrità del calcio David Beckham conquista la vetta della Netflix Top 10.

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Calcio, passione, dedizione, romanticismo, famiglia, fama e… infamia. Questi sono solo alcuni dei temi centrali trattati in Beckham, la nuova docuserie Netflix che, nell’arco di pochi giorni, è riuscita a conquistarsi il podio della classifica Netflix Top 10 inglese. Diretta dal premio Oscar® Fisher Stevens (Palmer, And We Go Green, The Cove) e prodotta da John Battsek, Beckham narra – in 4 episodi di poco più di un’ora – la storia e i retroscena di una delle star calcistiche più celebri al mondo.

 

Dalle origini del sogno calcistico all’evoluzione di una celebrità

Partendo dal racconto di un semplice ed introverso ragazzino londinese con una grande passione per il calcio, Stevens riesce a riassumere sul piccolo schermo i momenti più importanti e significativi della vita di David Beckham. Quattro episodi – coi titoli “Il Calcio”, “Rosso di Rabbia”, “Palle d’oro” e “Mai fermarsi” – che affrontano le tappe essenziali di un’icona calcistica: dallo storico gol del 1996, che segna la sua ascesa alla fama, alla depressione e persecuzione mediatica dopo la Coppa del Mondo del ’98; passando ancora al complicato periodo nella squadra del Real Madrid, e alla gestione della sua fama, fino ad oggi.

Nella narrazione Stevens coinvolge praticamente tutti: i genitori, gli ex compagni di squadra ed i nemici sul campo, i familiari, i paparazzi, la moglie Victoria e l’allenatore Sir Alex Ferguson. Questi ultimi, in particolare, si rivelano – episodio dopo episodio – due delle figure più influenti della sua vita. Responsabili, in un certo qual modo, tanto dei successi quanto dei fallimenti di Beckham. Il regista dà vita ad un racconto corale che riesce ad offrire al pubblico una visione armonica e completa della realtà calcistica e di quella dello spettacolo di fine anni ’90 ed inizio Duemila.

L’unione tra cultura pop e sport

La serie non si limita a documentare Beckham come semplice fenomeno calcistico. Di pari passo con la sua carriera sportiva, infatti, Stevens aggiunge la dolce favola d’amore con la bellissima Posh Spice, Victoria Adams. Gli incontri segreti in auto, i mesi distanti per lavoro, il fidanzamento lampo ed il primo figlio. Dettagli che se da un lato evidenziano il forte affiatamento che unisce la coppia oramai da anni, dall’altro ne dimostra le reali conseguenze sul suo personaggio. Con Victoria, Beckham si evolve in una celebrità dell’intrattenimento. Passa cioè dall’essere una “semplice” icona sportiva al primo vero e proprio trend-setter nel mondo del calcio.

Beckham. in Beckham. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Non si guardò più, dunque, solo alle partite in cui giocava, ma sotto i riflettori c’erano soprattutto il suo matrimonio e la sua famiglia. È così che i Beckhams divennero fin da subito un marchio globale, catturando su di sé una così grande attenzione che si trasformò rapidamente in accanimento. Nel corso delle puntate, David e Victoria si mettono a nudo senza filtri né vergogna, e con grande razionalità, sottolineando come gli alti e bassi nella carriera di lui influenzavano inevitabilmente il loro rapporto.

La serie Beckham convince e intenerisce

Tra biografia, ricordi personali (e collettivi), buffe rivelazioni (come l’inaspettata mania del pulito e dell’ordine di Becks) e riflessioni a cuore aperto, la serie dipinge un’immagine mai vista prima del celebre ex calciatore inglese. Un’immagine profonda e a tratti commovente di un uomo che ha fatto del suo sogno giovanile una realtà, conquistata però a caro prezzo. Beckham si afferma con successo su Netflix non come un semplice documentario sul calcio, ma come un grande racconto sulla fama e i suoi lati oscuri.

«Ripercorrere la mia storia mi ha permesso di fare chiarezza su molte cose… e una di queste è che ciò che davvero conta nella vita, secondo me, è quello che si ha.» – David Beckham

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