Arriva l’8 luglio su Apple TV+ con i primi due episodi Black Bird, la miniserie che racconta la storia vera che Jimmy Keene ha riportato in In With The Devil: A Fallen Hero, A Serial Killer, and A Dangerous Bargain for Redemption, resoconto della sua esperienza in prigione, scritto a quattro mani con Hillel Levin.
La storia vera di Black Bird
La serie racconta la storia dello stesso Keene (Taron Egerton), un giovane uomo affascinante e carismatico, che dopo un’adolescenza di successo, ha cercato la via per la ricchezza e il benessere nello spaccio. Da persona intelligente e accentratrice quale è, Jimmy riesce a sfondare in questo modo poco raccomandabile, nonostante sia cresciuto con un padre decorato (Ray Liotta) che disapprova lo stile di vita del figlio. Donne, case di lusso, macchine, amici di circostanza, Jimmy ha la vita che molti sognano, fino a che una retata non lo incastra, e finisce sotto processo. La sentenza definitiva lo condanna a dieci anni di reclusione, un’eternità quando si è giovani e irrequieti. Ma presto, per Jimmy, si apre uno spiraglio, la possibilità di ridurre la pena con una collaborazione con la giustizia.
Al ragazzo verrà chiesto di entrare “all’inferno” ovvero in un carcere di massima sicurezza dove è rinchiuso Larry Hall (Paul Walter Hauser), un sospettato serial killer di ragazzine, che rischia di uscire per una sentenza di appello che potrebbe decidere di liberarlo dopo una confessione forzata. Compito di Jimmy sarà quello di estorcere una confessione onesta a Larry, per impedire che venga rilasciato e riprenda a perpetrare i suoi crimini. Nonostante Keene sia un uomo molto persuasivo, la relazione trai due si complicherà, imponendo a entrambi di porsi domande su se stessi e sul loro rapporto con le donne.
Scrittura e recitazione
Black Bird è un piccolo saggio di scrittura e recitazione. La forma della miniserie è la veste migliore per raccontare questo true crime, permettendo al nucleo centrale del racconto, il rapporto tra Larry e Jimmy, di diluirsi con altre trame, come le indagini a posteriori sui casi di omicidio, o le rogne casalinghe dei genitori di Jimmy, dediti come sono a cercare di ridurre la pena del figlio. Tuttavia nessuna scrittura regge a lungo senza grandi interpreti, e qui entra in gioco il terzetto protagonista: Taron Egerton, Ray Liotta e Paul Walter Hauser formano un trio incredibile.
L’ultima interpretazione di Liotta lo conferma una delle divinità di Hollywood, che forse non ha avuto in vita la visibilità che meritava, ma che ha sempre dato il massimo in ogni performance, e in Black Bird il suo viso, con barba e lunga segnato dal tempo riempie lo schermo con un carisma d’altri tempi. Superbo. Non sono da meno i due protagonisti più giovani. Da una parte il fiero e sicuro di sé Jimmy, interpretato da un Taron Egerton in grande forma che si conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, uno degli interpreti più versatili della sua generazione; dall’altra il goffo Larry, sempre deriso e rifiutato, che è cresciuto con un ritardo a causa di un gemello che gli ha succhiato via i nutrimenti già dall’utero, che lo ha usurpato e lo ha schiacciato, a cui dà vita uno straordinario Paul Walter Hauser, bravo da togliere il fiato.
Quanto è profondo l’abisso dell’animo umano?
Quanto può essere profonda l’oscurità dentro ognuno di noi? Dal più gretto al più puro, l’essere umano rappresenta un mirabile varietà di toni e Jimmy e Larry, messi un di fronte all’altro, dimostrano, grazie alle straordinarie interpretazioni che li portano in vita sullo schermo, che nessuno è immune al dubbio. Né il debole e forse mitomane Larry, autore di atroci delitti (o forse no?), né l’arrogante e vincente Jimmy, che comunque si trova in una posizione in cui deve rivedere il suo ruolo nel mondo e si deve confrontare con quel se stesso tanto superficiale quanto infantile. Riuscirà Larry a non farsi sedurre dal fascino di Jimmy? E riuscirà quest’ultimo a rimanere focalizzato sulla sua missione, senza empatizzare con quello che rappresenta a tutti gli effetti la chiave della sua libertà?
Black Bird si pone queste domande con eleganza e trasporto, riesce a mantenere un ritmo serrato nonostante si fondi principalmente su dialoghi e confronti a due e rappresenta l’ennesimo gioiello della sempre eccellente programmazione di Apple TV+.