HomeSerie TvRecensioniDaisy Jones & The Six, la recensione della serie con Sam Claflin

Daisy Jones & The Six, la recensione della serie con Sam Claflin

Disponibile su Prime Video dal 3 marzo, la serie vede protagonisti Riley Keough e Sam Claflin.

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Arriva, o meglio, dovremmo dire irrompe su Prime Video dal 3 marzo Daisy Jones & The Six, la nuova serie musicale ambientata negli anni ’70 del rock’n’roll e basata sul romanzo best-seller di Taylor Jenkins Reid. In cabina di regia Scott Neustadter e Michael H. Weber che mettono in piedi una storia appassionante, in un contesto storico ben preciso, mettendo insieme tutta una serie di elementi infiammabili e posizionandoli molto molto vicini al fuoco: cinque giovani musicisti aspiranti rockstar, la giovanissima innamorata di uno di loro, una ragazza piena di talento e di paure, la musica degli anni ’70, la fame di fama, la droga, l’alcol, la dipendenza, l’amore, la famiglia.

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In pochissime parole sono questi gli elementi che caratterizzano lo show che trai vari nomi della sua crew vanta anche quello di Blake Mills, che insieme agli autori ha composto 24 canzoni originali appositamente per le esibizioni messe in scena dal talentuosissimo cast della serie. Ma qual è la storia di Daisy Jones & The Six?

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Cosa è successo ai Daisy Jones & The Six?

Il gruppo, formato dai Six, una band rock di grande successo, e Daisy Jones, una cantautrice molto talentosa e turbolenta, vive un momento di successo travolgente, ma dopo un concerto sold-out al Soldier Field di Chicago nel 1977 si scioglie per sempre, senza mai più tornare a esibirsi. A distanza di anni, un misteriosi documentarista intervista tutti gli ex protagonisti di quell’avventura per cercare di capire cosa è davvero successo ai Daisy Jones & The Six.

La forma del finto documentario, detto mockumentary, con i protagonisti che vengono intervistati e guardano in macchina sembra stata scelta perché pare dare una patina di verità a una Soria che già di per sé potrebbe essere la storia vera di un gruppo realmente esistito. E invece no, Daisy Jones & The Six è semplicemente un omaggio a quella musica, a quei gruppi, a quegli artisti / eroi che hanno fatto sognare tanta gente e che in qualche modo sono stati anche una fuga, un’aspirazione impossibile, un miraggio e una fuga dalla quotidianità per moltissimi.

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Un cast in stato di grazia guidato da Riley Keough e Sam Claflin

Riley Keough, Sam Claflin, Camila Morrone, Suki Waterhouse, Will Harrison, Josh Whitehouse, Sebastian Chacon, Nabiyah Be, Tom Wright e Timothy Olyphant formano lo straordinario cast di una serie che si fonda su meccanismi classici, su triangoli amorosi, sulla definizione di famiglia, sulla necessità di essere protagonisti della propria vita, sull’imparare a condividere, a stare insieme, a coltivare un sogno e a saper stare al mondo. Non c’è niente di nuovo sotto al sole di Daisy Jones & The Six e questa sensazione viene attenuata soltanto dalla scatola da mockumentary che entra nella narrazione e ci fa credere che ci sia una grande rivelazione alla fine della strada, una giustificazione per lo scioglimento del gruppo.

Non stiamo qui a svelarvi il segreto del finale di serie, perché un segreto c’è anche se è quello che non ci si aspetta. Quello che però rimane impresso di questa serie è la bellezza dei momenti musicali in cui Riley Keough e Sam Claflin fanno squadra, in cui davvero, come due veri amanti, come due vere rockstar, si prendono il palco e la musica e ne fanno magia, ma anche l’inaspettata e spiazzante intensità con cui Camila Morrone dà vita al suo personaggio, la madre dei Six, l’ago della bussola, colei senza la quale la band e questa storia non sarebbero mai esistiti.

Daisy Jones & The Six è una serie molto classica, ma che nasconde nei dettagli la sua anima rock, lo fa con i costumi, con la fotografia, con la scelta stessa di casting, e mette in piedi un racconto per certi versi epico: l’ascesa e la caduta di giovani artisti che rincorrendo la musica hanno perso se stessi.

 
Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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