Dopo l’enorme successo ottenuto al botteghino mondiale con Minecraft, Jason Momoa ha scelto di tornare sul piccolo schermo con un progetto che lo vede impegnato nella tripla veste di co-creatore, sceneggiatore e star principale. Prodotto per Apple TV+, Chief of War è un dramma in costume ambientato tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Protagonista è Ka’iana (Jason Momoa), il quale dopo aver partecipato contro la sua volontà alla guerra per l’unificazione dei regni delle Hawaii, si ritrova suo malgrado a girare il mondo, per poi tornare anni dopo nella sua terra natia e scegliere di ribellarsi contro la tirannia dei nuovi reggenti.
L’altissimo valore produttivo di Chief of War
Le prime due puntate di Chief of War, in particolar modo il pilot, a livello puramente estetico non hanno davvero nulla da invidiare alle grandi produzioni cinematografiche. Questo è uno di quei rari casi in cui aver visto gli episodi su uno schermo che non è quello grande di un cinema appare seriamente un peccato. L’utilizzo della magnifica ambientazione naturale delle Hawaii da parte della produzione è eccellente: la fotografia brillante che mette in scena gli oceani, le foreste, le scogliere e tutti gli altri paesaggi naturali rende totalmente merito alla loro bellezza. In questo scenario perfetto per una storia d’altri tempi, l’epica del racconto riesce a dipanarsi con pienezza, regalando allo spettatore un plot interessante e momenti di intensità emotiva appropriati.
Quando a partire dal terzo episodio Chief of War si allontana dalle sole isole Hawaii per proporre anche altri scenari, allora si capisce pienamente quanto lo sforzo produttivo per questa serie sia stato imponente. Anche la trama diventa maggiormente articolata, offrendo agli spettatori una narrazione dal ritmo sincopato. L’efficacia complessiva del prodotto ne risente senza dubbio in positivo. Se infatti l’ambientazione principale garantisce al tutto quel senso di epicità necessario, è invece la sostanza narrativa ben organizzata a garantire alla confezione la sua interezza. Ogni tanto un po’ di retorica sbuca tra le pieghe delle sottotrame, soprattutto quando si cerca di attualizzare eccessivamente alcuni discorsi pertinenti alla nostra contemporaneità, ma non c’è dubbio che il ritmo della narrazione e la sua robustezza siano dei punti forti dello show.
Jason Momoa guida il cast di Chief of War
Passiamo ora al cast di attori, e non possiamo che partire da Jason Momoa. Come sempre ci troviamo di fronte a un interprete che conta principalmente sulla propria presenza scenica, e sotto questo punto di vista funziona. Quando bisogna lavorare in sottigliezza ci troviamo ovviamente di fronte ad alcuni limiti, ma bisogna anche constatare che la scrittura non propone Momoa troppi momenti del genere. Trattandosi di una serie dal respiro ampio, spesso epico, l’attore, sceneggiatore, creatore e produttore se l’è cucita addosso su misura, e ci può stare. Nel cast di supporto, oltre alla presenza di volti conosciuti come Temuera Morrison e Cliff Curtis, vogliamo invece segnalare la prova solenne e precisa di Luciane Buchanan, la vera sorpresa dello show. La fermezza ma anche l’umanità con cui l’attrice tratteggia il personaggio di Ka’haumanu rendono la sua performance nelle varie puntate assolutamente degne d’attenzione. Chief of War potrebbe davvero essere il trampolino di lancio per l’interprete di origini neozelandesi.
Anche se probabilmente non si tratta di un prodotto per palati finissimi, la nuova serie targata Apple TV+ propone comunque uno spettacolo che abbina con efficacia estetica e narrazione “forte”. Chief of War è intrattenimento garantito per chi ama avventura, conflitti umani, scenari magnifici e personaggi d’altri tempi. In originale la stragrande maggioranza della serie è stata girata adoperando gli idiomi dei nativi hawaiani, consigliamo dunque di vederla in quel modo al fine di poter gustare la musicalità dei dialoghi e carpire meglio le interpretazioni del cast.
Chief of War
Sommario
Chief of War è intrattenimento garantito per chi ama avventura, conflitti umani, scenari magnifici e personaggi d’altri tempi.