Dopesick – Dichiarazione di Dipendenza, la recensione della serie

La serie originale Disney+ sarà disponibile sulla piattaforma a partire dal 17 novembre 2021.

Dopesick - Dichiarazione di Dipendenza

Arriva su Disney+ il 12 novembre Dopesick – Dichiarazione di Dipendenza, la nuova serie di Danny Strong e Michael Keaton, anche protagonista.

Dopesick, la storia vera

Partiamo dai fatti realmente accaduti, ovvero la componente fondamentale di questa miniserie. Nel 1996 la Purdue Pharma, di proprietà della famiglia Sackler, mise in commercio il farmaco OxyContin garantendo che, nonostante si tratti di un painkiller a base di sostanze oppioidi, meno dell’1% dei pazienti avrebbe potuto sviluppare dipendenza da esso.

Il farmaco venne lanciato a tappeto nelle zone più povere degli Stati Uniti come Virginia, Kentucky e West Virginia, aree dove il lavoro pensante nelle miniere procurava maggiori infortuni sul lavoro e conseguente dolore cronico. Si trattò di una truffa, in quanto l’OxyContin iniziò a sviluppare nei pazienti una fortissima dipendenza: negli anni immediatamente successivi il tasso di abuso di droghe e criminalità aumentò a dismisura, mentre la Purdue Pharma e i Sackler continuarono ad arricchirsi con campagne pubblicitarie e strategie di immissione nel mercato sempre più sfacciate e fraudolente. Finché una serie di funzionari di agenzie governative iniziarono a mettere in piedi il caso giudiziario che portò in tribunale la famiglia Sackler e tutti coloro che parteciparono all’imbroglio.

Dopesick serie tv 2021La vicenda raccontata da Dopesick

Dopesick racconta l’intera vicenda sfruttando con lucidità e precisione ammirevoli una delle componenti fondamentali della produzione audiovisiva: il montaggio. Alternando attraverso la messa in scena di vari piani temporali i momenti fondamentali della storia, ogni puntata segue gli avvenimenti producendo al tempo stesso un filo emotivo specifico, il quale garantisce allo spettatore una partecipazione capace di andare al di là della semplice esposizione dei fatti. Pur rimanendo quindi fedele alla realtà di eventi e accadimenti la serie sviluppa con pienezza degli archi narrativi coinvolgenti, variegati, in cui il pubblico viene informato dei fatti ma anche spinto ad immedesimarsi nei personaggi.

In particolar modo i primi due episodi di Dopesick, diretti da un regista un tempo acclamato come Barry Levinson – non a caso premiato con l’Oscar per un melodramma di forte impatto emotivo quale è stato Rain Man – si distinguono per l’efficacia nel rappresentare l’intera filiera di persone coinvolte nella vicenda del farmaco: dai componenti della famiglia Sackler ai rappresentanti che si occuparono di “vendere” il prodotto ai medici generici, dai dottori che iniziarono a prescriverlo ai propri pazienti a coloro che pian piano cominciarono a diventarne dipendenti. E ovviamente alle persone che si occuparono di perseguire la truffa e tentare di porre fine alla piaga. 

Dopesick, il cast

Dopesick mette in scena varie e sfaccettate personalità alternandole in un racconto tanto frammentato a livello narrativo quanto efficace nel presentare storie e personaggi. Tale mosaico umano non sarebbe ovviamente potuto risultare così prezioso se a interpretarlo non fosse stato chiamato un cast di attori di primissimo livello: nel ruolo di Richard Sackler – la “mente” che ha creato, messo in commercio e spinto al massimo possibile l’OxyContin – troviamo un Michael Stuhlbarg ancora una volta impressionante nel riuscire a mostrare la psicologia orribile eppure comprensibile che regola le azioni del suo personaggio.

Molto efficaci (anche se a partire dalla terza puntata tendono ad andare leggermente sopra le righe) si confermano Rosario Dawson, Michael Keaton e la sempre più lanciata Kaitlyn Dever: l’attrice de La 25a Ora interpreta un’agente della DEA che decide di indagare riguardo l’epidemia di criminalità esplosa nelle aree dove il farmaco è stato messo all’iniziativa sul mercato; Keaton invece impersona un dottore generico il quale ignaro inizia a prescrivere l’OxyContin, mentre alla deve è andato il ruolo di una sua paziente che comincia ad assumerlo dopo un incidente in miniera.

I più efficaci però si rivelano Peter Sarsgaard nella parte dell’allora Procuratore Federale della Virginia Rick Mountcastle e John Hoogenakker in quella del collega Randy Ramseyer: ovvero coloro che per primi iniziarono a montare il caso giudiziario contro la Purdue Pharma e la famiglia Sackler. Due figure scritte magnificamente, che mostrano il loro inossidabile senso del dovere senza frasi a effetto o alcuna retorica. Sono loro a raccontare con efficacia e umanità il lavoro dell’uomo comune, che si batte tutti i giorni per ottenere una società migliore. In particolar modo Hoogenakker – il quale si era già messo in evidenza grazie alla partecipazione allo show Jack Ryan, targato Amazon Prime Video – può essere considerato a tutti gli effetti la vera sorpresa della miniserie. 

Molto elaborato a livello di costruzione della trama, Dopesick – Dichiarazione di Dipendenza che racconta una delle pagine più vergognose della storia americana contemporanea con una lucidità di esposizione ammirevole, riuscendo al tempo stesso a intrattenere e informare. Un prodotto televisivo di alto livello, non soltanto civile.