Justified: City Primeval, recensione della serie su Disney+

La serie con Timothy Olyphant è disponibile su Disney+ con tutti gli episodi

Justified: City Primeval recensione
JUSTIFIED: CITY PRIMEVAL "The Question" Episode 8 (Airs Tuesday, August 29) Pictured: Timothy Olyphant as Raylan Givens. CR: Chuck Hodes/FX.

Justified: City Primeval Una delle regole non scritte eppure maggiormente veritiere dello storytelling racconta che quando hai un antagonista più interessante dell’eroe, allora qualcosa a livello narrativo non funziona come dovrebbe. E questo revival della serie di culto tratta ispirata dal personaggio creato dalla penna di Elmore Leonard lo conferma purtroppo con pienezza.

 

Da cosa deriva tale problema? In Justified: City Primeval principalmente dal fatto che le nuove otto puntate che vedono protagonista Raylan Givens lo hanno più o meno necessariamente dovuto adattare ai tempi, in sostanza snaturandone il senso e lo spirito. Prima di tutto l’ambientazione principale delle nuove otto puntate, ovvero le strade suburbane di Detroit, non posseggono minimamente l’appeal e la forza metaforica dei setting rurali del Justified originale: le strade sterrate, le fattorie abbandonate, le miniere in disuso erano terreno fertile per destrutturare la mitologia del western contemporaneo che scorreva nelle vene della precedente serie. Paesaggi che raccontavano la brutalità delle persone che li abitavano, che mettevano in scena l’assenza di legge e codici morali che lo “sceriffo” Givens tentava di riportare.

Le vie di periferia di Detroit, quanto anche minacciose, non possiedono quello “status” mentale ed emozionale che ti fanno pregustare il duello finale, l’attesa trepidante che saprai ti porterà a vedere l’eroe estrarre la pistola e sparare al cattivo un decimo di secondo in anticipo. A quanto pare questo tipo di narrazione “forte”, con tutte le sue indubbie contraddizioni morali e “sociali”, non incontra più il favore dell’opinione pubblica, e anche Raylan Givens si è dovuto sottomettere la lavacro lustrale dei tempi che corrono. Ed ecco allora che a prendere le redini dello show arriva Boyd Holbrook, attore dotato del carisma e della presenza scenica necessarie per rendere il “villain” Clement Mansell un criminale psicopatico e sanguinario da cui però non si può non rimanere almeno minimamente affascinanti. Un personaggio che possiede lo charme del caso, ha le battute migliori, guida lo sviluppo narrativo (comunque blando e stiracchiato) della serie mentre Givens e gli altri tutori dell’ordine gli corrono dietro fin troppo confusamente. Questo rimane a suo modo un personaggio che rende onore allo spirito e allo stile di Elmore Leonard, mentre gli altri sembrano usciti dalla sceneggiatura mai girata di un episodio di Law & Order.

Justified: City Primeval
Foto: Chuck Hodes/FX

Justified: City Primeval, la recensione

Perché allora non bocciare in maniera ancora più netta un revival edulcorato come Justify: City Primeval? La ragione principale sta nella prima parte dell’ultimo episodio, che possiede un paio di momenti di tensione drammatica e almeno una svolta narrativa sorprendenti, capaci di gettare una luce diversa su quanto visto in precedenza. A livello di caratterizzazione del ruolo di Givens, c’è un momento nella puntata finale in cui almeno per un minuto ritorna l’eroe che deve seguire il proprio codice morale anche quando si rivela la scelta maggiormente dolorosa o rischiosa. E questo lo porterà ovviamente a estrarre ancora una volta la pistola, in un climax che si rivela invece inaspettato ed estremamente interessante. Ed ecco allora che Timothy Olyphant dimostra ancora una volta di essere un attore capace di sfumature malinconiche, di una propensione all’introspezione troppo spesso non sottolineata. Peccato che l’attore e la sua figura emergano davvero soltanto a tratti nel corso delle otto puntate, davvero troppo poco per convincere.

Se non avete mai visto il Justified originale – serie che abbiamo snobbato per anni ma una volta vista tutta d’un fiato è diventata tra le nostre preferite in assoluto – forse potrete apprezzare questo revival aggiornato e corretto. In fondo, molto in fondo, magari possono essere intravisti i bagliori che hanno reso Raylan Givens un nome di culto per gli amanti del piccolo schermo. Il nostro consiglio però rimane quello di fare binge-watching di City Primeval e poi correre a cercare le stagioni dello show originale, dal momento che siamo parlando di un livello di intrattenimento e di uno spessore drammatico enormemente superiori. A partire dalla prima, iconica sequenza del pilot…

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