Mare Fuori 3, la recensione della terza stagione

Mare fuori 3

Mare Fuori 3 è alle porte. La serie tv inaugurata nel 2020 e la cui fama è cresciuta esponenzialmente nel corso di questi anni, uscirà su RaiPlay dal 1° febbraio e in prima serata su Rai2 dal 15. Ideata e scritta da Cristiana Farina – che aveva già lavorato per Un Posto al Sole – insieme a Maurizio Careddu, è ambientata nell’Istituto di Detenzione Minorile a Napoli e vede svolgersi le storie dei giovanissimi prigionieri alle prese con i richiami esterni delle famiglie (nell’accezione più camorristica del termine) e le pulsioni dalle tinte sempre accese dei nuovi legami che intessono tra le mura del carcere.

 

Mare Fuori 3, la trama della terza stagione

Ad essere il fulcro della storia è il duo composto da Filippo (Nicolas Maupas) e Carmine (Massimiliano Caiazzo), il primo milanese, benestante, completamente estraneo al contesto dei clan e che troverà nell’altro un amico fraterno, che invece è erede diretto di una delle famiglie più influenti nella malavita di Napoli. C’è poi Naditza (Valentina Romani) che ruba il cuore di Filippo – e inizialmente anche il portafogli – che è una zingara stanziale in fuga dai suoi genitori che le vorrebbero imporre un matrimonio combinato.

Ai tre ruotano attorno personaggi negativi, che non vogliono affrancarsi dal destino stabilito dal loro sangue e perpetrano azioni criminali, dando continuità ai reati per cui sono stati arrestati. In testa a questi, anche per la terza stagione, c’è Edoardo (Matteo Paolillo) che è intenzionato a prendere le redini della famiglia Ricci. Per l’appunto tra le nuove arrivate c’è la sorella minore del clan, Rosa Ricci (Maria Esposito), decisa a vendicare la sua famiglia con una violenza e una rabbia svuotate da qualunque tentennamento. Infine, dal lato degli adulti, ritroviamo la direttrice dell’Istituto, Paola (Carolina Crescentini) che insieme a Massimo (Carmine Recano), comandante della polizia penitenziaria, cerca di condurre i ragazzi verso la speranza di vite diverse.

La naturale evoluzione delle cose

Com’è naturale per il numero di puntate che si susseguono in una serie tv, i personaggi crescono, approfondiscono le loro motivazioni, cambiano orientamento, si allontanano e poi ritornano. È fondamentalmente l’elemento che ne crea la distinzione dal lungometraggio, e in Mare Fuori 3 l’esordio è interessante: sia la chiusura dell’ultima puntata della seconda stagione che l’inizio della nuova hanno quella giusta quantità di premesse che anticipano appassionanti svolte di trama, unitamente al mantenimento delle solide basi di alcuni personaggi principali.

Chiaramente il genere resta attutito e, nonostante alcune punte di violenza, si tratta comunque di un teen drama, con ogni edulcorante del caso che, qualche volta, rende poco credibili alcuni passaggi.

Ma, al netto della sospensione dell’incredulità, e accettando quindi che per licenza di trama proiettata sulla Rai possa essere accolta qualche nota di rosa in più, gli argomenti trattati sono davvero gestiti con impegno. La scrittura e la regia guidano molto bene lo sviluppo delle singole puntate, accompagnando gli ambienti, le sequenze e gli stessi attori strutturando la serie con un buon impianto, per nulla ingenuo o gettato con incuria. Si nota la speranza pedagogica nell’affrontare determinate tematiche, ed è apprezzabile l’intento, anche considerando il risultato che, tutto sommato, non è male.

La scelta tra il bene e il male

Mare Fuori 3 ha il pregio di presentare attraverso qualche filtro – certamente – questioni dalla crucialità esistenziale, che vengono incarnate da adolescenti che ne infiammano l’importanza, lasciando qualche volta fermare lo spettatore a riflettere per pochi istanti sul fatto che, per quanto qui possa essere estremizzato, ogni giorno vediamo l’effetto delle piccole scelte fatte distinguendo il bene dal male.

Dunque temi come l’amicizia, la lealtà, la preferenza tra la famiglia e una vita che se ne distacca, il tradimento, riempiono le puntate e le storie che si creano tra ragazzi che conducono vite sempre in bilico con la morte ma che, dopotutto, in fondo, raccontano cose che conosciamo tutti profondamente.

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Samanta De Santis
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mare-fuori-3Dunque temi come l’amicizia, la lealtà, la preferenza tra la famiglia e una vita che se ne distacca, il tradimento, riempiono le puntate e le storie che si creano tra ragazzi che conducono vite sempre in bilico con la morte ma che, dopotutto, in fondo, raccontano cose che conosciamo tutti profondamente.