Romulus II – La guerra per Roma: recensione dei primi due episodi della seconda stagione

La seconda stagione della serie recitata in protolatino offre maggiore azione, tensione e cura per i dettagli. Disponibile dal 21 ottobre su Sky Atlantic.

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Roma è un cucciolo di lupa, ma crescerà e divorerà tutto ciò che la circonda. È un monito quello che apre la seconda stagione di Romulus (qui la recensione della prima stagione), la serie ideata da Matteo Rovere a partire dal suo film Il primo re. Se nella prima stagione si erano seguiti i processi che hanno portato alla formazione dei protagonisti e della mitica città, in questa seconda il cuore narrativo è invece rivolto alla volontà di Roma e i suoi abitanti di ottenere i giusti riconoscimenti, difendere i propri confini e prosperare in un territorio quanto mai selvaggio e brutale. Con Romulus II – La guerra per Roma, si entra dunque nel vivo dell’epico racconto concepito da Rovere.

 
 

Rincontriamo dunque i protagonisti lì dove li avevamo lasciati. Wiros e Yemos sono i re di Roma, un co-reggenza che genera non poche confusioni in chi è abituato a relazionarsi con un solo sovrano, specialmente considerando che Yemos è un ex schiavo. La nascita della nuova città, in particolare, va molto poco a genio a Titos, re dei Sabini, tanto giovane quanto crudele, il quale non tarderà a lanciare una violenta sfida per la supremazia. Ora che la guerra sembra dunque inevitabile, Roma e il suo popolo dovranno dimostrare di essere all’altezza delle voci sul loro conto.

Aria di guerra a Roma

L’atmosfera su cui si apre Romulus II è dunque un’atmosfera particolarmente cupa, con uno scontro che si comprende essere inevitabile e che rappresenterà il climax della stagione. Con i due episodi mostrati in anteprima nel corso della Festa del Cinema di Roma si entra quindi all’interno di una serie di giochi di potere che rendono i rapporti tra tutti i personaggi particolarmente tesi. Lo scontro vero e proprio, infatti, arriverà probabilmente non prima degli ultimi episodi, in attesa dei quali le due fazioni dovranno però armarsi e prepararsi alla guerra, ricercando alleati o le giuste strategie per poter sperare di vincere.

La Roma di Wiros e Yemos è infatti isolata, essendosi inimicata tutti i popoli circostanti. È una città appena nata e già apparentemente condannata ad una sconfitta certa. È dunque compito dei due re trovare il modo per scongiurare tale esito, dimostrando di non aver dato vita ad un mero fuoco di paglia. Si parla dunque di onore, di bisogno di superare le aspettative e affermarsi contro tutto e tutti. I primi due episodi di otto appaiono particolarmente concentrati nel trasmettere tutto ciò, densi di eventi realmente significativi allo sviluppo tanto del racconto quanto della psicologia dei personaggi.

A spiccare in particolare è però il Titos interpretato dal giovane Emanuele Di Stefano, attore apparso anche in La scuola cattolica e Il filo invisibile. Il suo re è un giovane capriccioso e viziato e che proprio per ciò può rivelarsi più pericoloso di quanto la sua fisicità esile lascerebbe immaginare. Bastano due episodi a Titos per ambire dunque ad essere la vera star di questa stagione. Accanto a lui, degne di nota sono anche le interpretazioni di Andrea Arcangeli nei panni di Wiros e di Marianna Fontana in quelli della guerriera Ilia.

Romulus-II-recensione

Romulus II e quella crescente cura per i dettagli

L’impressione, dunque, è che tutti questi giovani personaggi si troveranno in questa stagione ad un bivio, che li porterà a crescere e prendere percorsi di vita tutt’altro che indolori. Le loro interpretazioni sono certamente aiutate anche da una maggiore cura nelle scenografie, nei costumi e nel trucco. Ancora una volta Romulus si dimostra una serie ambiziosa da questo punto di vista, che trova proprio nella sua estetica un elemento di forte vanto. Tutti questi elementi combinati insieme sono poi ovviamente funzionali per trasmettere quel senso di arcaicità che tanto contribuisce al fascino della serie.

Tra riti pagani, messe propiziatorie e sacrifici agli dèi, Romulus II si preannuncia ancor più violenta, barbarica, con sequenze d’azione che non si risparmiano neanche sui dettagli più crudi. Matteo Rovere, che dirige i primi due episodi, sembra dunque aver voluto puntare ancor più in alto rispetto a quanto fatto con la prima stagione. D’altronde, per quanto la meta di questa serie possa essere tutto sommato anticipabile, è il percorso nel mezzo che può regalare sorprese interessanti. Tra affascinanti descrizioni del contesto e personaggi sempre più carichi di emotività, ci sono tutte le premesse per poter assistere a qualcosa di molto forte.

Sommario

I primi due episodi visti in anteprima di Romulus II - La guerra per Roma sembrano aprire ad una seconda stagione molto più ricca di azione e tensioni, proiettando il tutto verso una guerra inevitabile. Le aspettative sono dunque ancora più alte e per ora, tra buone interpretazioni dei protagonisti ed una cura ancor maggiore per i dettagli e il contesto, sembra che questa nuova stagione possa realmente offrire grande intrattenimento.
Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.

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I primi due episodi visti in anteprima di Romulus II - La guerra per Roma sembrano aprire ad una seconda stagione molto più ricca di azione e tensioni, proiettando il tutto verso una guerra inevitabile. Le aspettative sono dunque ancora più alte e per ora, tra buone interpretazioni dei protagonisti ed una cura ancor maggiore per i dettagli e il contesto, sembra che questa nuova stagione possa realmente offrire grande intrattenimento.Romulus II - La guerra per Roma: recensione dei primi due episodi della seconda stagione