Tutto chiede salvezza recensione serie tv netflix
Cr. Andrea Miconi/Netflix © 2022

Francesco Bruni firma le sette puntate della nuova serie italiana che esce dal 14 ottobre in esclusiva su Netflix. Tutto chiede salvezza è il titolo, ed è la libera trasposizione del romanzo di Daniele Mencarelli, grazie al quale nel 2020 è stato vincitore del Premio Strega Giovani.

 

La storia parla di Daniele (Federico Cesari) che si ritrova improvvisamente legato sul lettino di un ospedale accanto a gente ben poco raccomandabile (Vincenzo Nemolato e Vincenzo Crea), inizia a dimenarsi ma gli serve a ben poco. Viene accolto dalla rudezza dell’infermiere Pino (Ricky Memphis) che gli dice solo che ha ricevuto un trattamento sanitario obbligatorio. E tanto basta.

Sette sono le puntate di Tutto chiede salvezza, come i giorni che Daniele passerà in TSO. Lui non ricorda nulla, è disperato, è rinchiuso – letteralmente – in una gabbia di matti e i suoi familiari si negano al telefono. Lentamente inizierà un percorso, sarà inevitabile e forzato – chiaramente – ma da lì si aprirà una strada inaspettata che lo porterà dentro le caverne inesplorate dentro di sé, ma dalle quali scoprirà nuovi fasci di luce che nella sua vita ordinaria non avrebbe mai scoperto.

È dolce e cadenzato lo stile delle prime due puntate, si avanza con calma verso il terrore della contenzione, scendendo sempre più giù, nella disperazione di dover stare con se stessi, con quelle parti ancora sconosciute. Ma Francesco Bruni, che ha anche scritto la sceneggiatura (insieme all’autore del romanzo, a Daniela Gambaro e a Francesco Cenni), riesce a risalire subito verso la leggerezza, appena l’aspetto drammatico inizia a diventare poco sostenibile. Così facendo si è progressivamente accompagnati nella storia e nella mente di Daniele, senza un impatto traumatico con l’impotenza davanti a una malattia apparentemente invisibile. Al contrario, grazie alle continue note ironiche di sottofondo, l’andamento delle scene è sempre modulato, e fa affezionare con facilità sia al protagonista che agli adorabili comprimari (Andrea Pennacchi, Lorenzo Renzi, Bianca Nappi, Flaure BB Kabore).

Tutto chiede salvezza, la serie Netflix

Tutto chiede salvezza è dunque la parabola di una vita e, in tal senso, è perfetta la coincidenza del numero di puntate con i giorni di cura del ragazzo. Come per la creazione nel libro della Genesi, e così per la struttura del viaggio dell’eroe, Daniele arriva informe, immerso nel caos e nel buio dello scoprirsi sconosciuto a se stesso, per poi ritrovare una forma e una compiutezza, nell’incessante scambio con i suoi compagni di stanza e Nina (Fotinì Peluso). Già, perché non c’è salvezza – evidentemente – senza amore.

La resa cinematografica della storia della rinascita del protagonista, mette in scena i movimenti necessari che sfuggono alla routine quotidiana: l’interdipendenza naturale tra l’individuo e la collettività. Non c’è l’uno senza l’altra. Non è possibile inserirsi in contesto sociale innescando dinamiche sane, quando non si ha la piena coscienza e stima di sé.

Ma, fortunatamente, la serie riesce a parlare di tutto restando a debita distanza dalla pesantezza. In tal senso gli attori hanno un effetto centrale con l’interpretazione dei ruoli affidatigli. Chi, probabilmente, subisce di più la fatica del dover assemblare una maggior quantità di aspetti contraddittori è Federico Cesari. Il suo Daniele è uno scanzonato romanaccio, ma al contempo un animo sensibile, grezzo, aggressivo ma impaurito. Una prova attoriale complessa che talvolta non fa gettare il ragazzo fino in fondo alle viscere del personaggio.

Ad ogni modo importa poco. A chiedere la salvezza è ognuno dei personaggi raccontati nella serie: un microcosmo che svela la trasparenza della verità che chiunque si porta dietro. Non è possibile sfuggire (d)a se stessi, e meno male che è così. Questa storia mette in scena quanto, a volte, è dalla situazione più maledetta che si rinasce davvero. Dopotutto: “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”.

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RASSEGNA PANORAMICA
Samanta De Santis
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tutto-chiede-salvezza-serie-netflixA chiedere la salvezza è ognuno dei personaggi raccontati nella serie: un microcosmo che svela la trasparenza della verità che chiunque si porta dietro. Non è possibile sfuggire (d)a se stessi, e meno male che è così. Questa storia mette in scena quanto, a volte, è dalla situazione più maledetta che si rinasce davvero. Dopotutto: “dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior”.