Sugar, recensione della serie Apple TV+ con Colin Farrell

Colin Farrell
Colin Farrell in “Sugar”, disponibile dal 5 aprile 2024 su Apple TV+.

Sugar è un nome insolito per una persona, soprattutto se questa persona è un misterioso detective specializzato nel ritrovare persone scomparse. Il suo è un mondo insolito, fatto di abiti eleganti, macchine d’epoca, grande tolleranza all’alcol e un segreto… Con queste premesse è difficile staccare gli occhi dalla nuova serie Apple TV+, creata da Mark Protosevich e diretta da Fernando Meirelles e Adam Arkin, con uno straordinario Colin Farrell one-man-show.

 

Sugar si presenta dal primo episodio come un viaggio affascinante dentro al genere noir che mentre viene reinventato e arricchito con elementi e morfemi contemporanei, si sviluppa con il suo stile raffinato e ricercato.

Sugar, la trama

Al centro della trama c’è John Sugar (Colin Farrell), un investigatore privato dal cuore d’oro, ma con un passato oscuro che continua a perseguitarlo. Le sue indagini lo conducono nei vicoli di una Los Angeles oscura, nei meandri dei segreti di famiglia dei potenti Siegel.

Senza dover ulteriormente approfondire gli accadimenti della serie, che si dipaneranno davanti agli occhi dello spettatore nel corso degli otto episodi (i primi due disponibili su Apple TV+ dal 5 aprile), Sugar sviluppa il suo racconto su due strade che come punto di contatto hanno ovviamente il protagonista. Il suo passato e la sua indagine si arricchiscono nel corso di tutto il racconto, regalando sempre un pezzettino in più di verità allo spettatore.

Sugar Colin Farrell
Colin Farrell in “Sugar”, disponibile dal 5 aprile 2024 su Apple TV+.

La suspance è dunque una componente molto importante di Sugar, ma altrettanto lo è la regia ricercata con cui Meirelles e Arkin mettono in scena gli eventi, costruendo un linguaggio cinematografico decisamente distintivo nel panorama contemporaneo e avvalendosi di un montaggio altrettanto caratteristico e specifico. Tagli, scavalcamenti sull’asse, inquadrature oblique sono solo alcuni dei piccoli accorgimenti che i registi scelgono di usare per creare il mondo di John Sugar, tutto mescolato a un continuo omaggio al noir con continue sovrapposizioni di spezzoni di film che hanno fatto la storia del genere. La ricchezza di riferimenti unita all’ambientazione contemporanea sollevano lo show dalle coordinate temporali e gli danno una parvenza di sospensione nello spazio che aumento il fascino e il mistero del protagonista.

Chi è John Sugar?

Sicuramente l’interpretazione di Colin Farrell è efficace, dal momento che pur mettendo in scena un personaggio glamour, riesce a modularne la coolness per farlo apparire costantemente fragile, dolce e altruista, pur risultando in più di una occasione letale. Un contrasto che costituisce il cuore del mistero intorno alla sua vera identità e che l’attore irlandese restituisce con grande convinzione. L’aspetto di maggiore interesse di Sugar è la sua appartenenza a un linguaggio preciso, il noir, che arricchisce, modificandone le caratteristiche, costruendo così un affresco intrigante e appassionante che traghetta il genere nella contemporaneità.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
sugar-colin-farrellL’aspetto di maggiore interesse di Sugar è la sua appartenenza a un linguaggio preciso, il noir, che arricchisce, modificandone le caratteristiche, costruendo così un affresco intrigante e appassionante che traghetta il genere nella contemporaneità.