The pursuit of love – rincorrendo l’amore: recensione della serie disponibile su Sky

L’amicizia di due cugine che si intreccia con la realtà dei totalitarismi e della Seconda guerra mondiale.

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Proiettata per la prima volta il nove maggio 2021 su BBC One, ed andata in onda in Italia a partire dal 18 settembre di quest’anno, The Pursuit of love – rincorrendo l’amore è una miniserie scritta e diretta dall’attrice e regista britannica Emily Mortimer. Il soggetto è tratto dall’ omonimo romanzo autobiografico, scritto da Nancy Mitford e pubblicato nel 1945.

 

Nel cast ritroviamo alcune figure emergenti, come l’attrice Lily James (Mamma mia! Ci risiamo, Baby driver) nel ruolo della protagonista Linda Radlett, e Andrew Scott, reso recentemente molto noto grazie al personaggio del prete nella serie inglese Fleabag.

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The pursuit of love: trama

The pursuit of love si apre con una idilliaca scena di serenità quotidiana: Linda, incinta, è sdraiata nella terrazza della sua casa a Londra. Ad un tratto questo ritratto di tranquillità viene spezzato dai bombardamenti. Fanny ritorna nella capitale per riportare l’amica e cugina a casa, nella vecchia magione della loro infanzia.

Da qui tutta la serie si sviluppa in un lungo flashback, partendo dalla giovinezza delle due ragazze. Linda, figlia di Matthew Ratlett, lord Alconleigh, ha un animo romantico e, come anche gli altri ragazzi Ratlett, tende a ribellarsi contro il padre severo. Unica interruzione per la sua esistenza tediosa è l’arrivo della cugina Fanny durante le vacanze. Figlia della “fuggitiva”, Fanny è cresciuta con la zia Emily per via della totale assenza della madre, impegnata in una fitta rete di relazioni con vari uomini.

Crescendo Linda e Fanny hanno visioni e speranze per il futuro differenti, e così le loro strade sono inevitabilmente destinate a separarsi, ma l’amore che le lega le spingerà sempre a tornare l’una dall’altra.

The pursuit of love

The pursuit of love: recensione e personaggi

In un susseguirsi di amori e relazioni familiari altalenanti, The Pursuit of love è una serie leggera e piacevole da seguire. Le tematiche trattate possono sembrare tendenzialmente superficiali, ma agli occhi di uno spettatore più attento si nasconde anche qui un certo spunto di riflessione, racchiuso nelle due protagoniste e nel loro legame. L’attenzione data alle scenografie permette al pubblico di sentirsi maggiormente immerso nella realtà della nobiltà inglese degli anni 30’ e 40’.

Anche l’avvento del secondo conflitto mondiale non distrugge interamente l’atmosfera serena che si ricrea nuovamente, dopo tanti anni, nella magione dei Ratlett.

Ciò che rende The pursuit of love veramente rilevante sono le due protagoniste, caratterialmente opposte, Linda e Fanny. Linda è una di quelle figure, molto ricorrenti sia nel cinema che nella letteratura, che è “innamorata dell’amore”. Impavida ed avventurosa, vive delle proprie fantasie romantiche e cerca, per quanto possibile, di trasformarle nella sua realtà. Le relazioni che ha prima con Tony, poi con Christian ed infine con Fabrice sono proiezioni della sua immaginazione. Infatti, nel momento in cui Linda si rende conto di come la realtà delle sue grandi storie d’amore non corrisponde con il suo immaginario, ne perde interesse, ne resta terribilmente delusa. Linda è una sorta di nuova eroina romantica, la quale insaziabilmente cerca di colmare il vuoto che sente dentro con i piaceri e gli amori. Questo la porta ad avere un’esistenza entusiasmante ed avventurosa. E questa è proprio una delle cose che Fanny le invidia maggiormente.

Fanny, invece, si dimostra da subito una figura più tranquilla, il vero punto fisso della vita di Linda. Le loro stesse ambizioni da giovani si dimostrano molto diverse: mentre una sogna una vita di sfarzi e di passioni, Fanny, con un maggiore buonsenso e praticità, punta ad un’esistenza tranquilla e serena. Ma, nel momento in cui ottiene la stabilità di una semplice vita familiare, non riesce a non invidiare la cugina. Non sa come reagire a questo senso di vuoto, di tedio che sente e  che la opprime, facendole dimenticare i piaceri della sua vita comune. Non vuole abbandonare la propria famiglia per vivere all’avventura, per diventare una fuggitiva come sua madre.

Un altro personaggio molto interessante è certamente Lord Merlin (Andrew Scott), pur non essendo sviluppato al suo massimo in The pursuit of love. Si tratta di un altro riferimento per Linda, una figura quasi paterna che prima la invoglia alla lettura e ad ampliare la propria istruzione e che la protegge sempre nei momenti difficili.

 L’evoluzione del ruolo della donna

Una delle tematiche rilevanti in The pursuit of love è proprio il ruolo della donna. I personaggi finiscono per schierarsi in due fazioni in un dibattito continuo tra una visione del passato, obsoleta ed arretrata, ed una visione del futuro, più open-minded. Emblema del pensiero conservatore è lo Zio Matthew Ratlett; egli impedisce alle proprie figlie di studiare perché per una donna bastano la bellezza e le buone maniere. Questo è uno dei motivi per cui egli disprezza Fanny, in quanto la zia Emily, sua tutrice, ne ha favorito gli studi, ritenendo importante per una donna poter avere altri scopi fuori dal solo matrimonio. La severità di una figura dura e burbera come lo zio Matthew causerà una inevitabile ribellione ed allontanamento non solo in Linda, ma di tutti i suoi figli.

Oltre alla zia Emily, un’altra figura che rappresenta la rinascita ed il cambiamento per le donne, come un po’ per la società in generale, è Lord Merlin. Giovane anticonformista e cosmopolita, incoraggia Linda a diventare una donna indipendente ed istruita, pur cercando di frenarla nei suoi eccessi ed esprimendosi in maniera sincera quando non approva le sue scelte.

Sommario

The pursuit of love è una miniserie piacevole da seguire, senza avere però nulla di particolarmente eccezionale che la faccia emergere.
Ilaria Denaro
Ilaria Denaro
Laureata in Scienze politiche e delle relazioni internazionali all'Università degli studi di Messina e studentessa di relazioni internazionali alla Sapienza, ha iniziato la propria attività da redattrice nella testata multiforme dell'Università di Messina, per poi entrare a far parte della redazione di Cinefilos nel 2022.

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