Mamma Mia! Ci risiamo, recensione del film con Lily James

Mamma Mia! Ci risiamo

A distanza di dieci anni da Mamma Mia!, il brand ritorna al cinema con un sequel (che però è anche un prequel): Mamma Mia! Ci risiamo. Un periodo di tempo abbastanza lungo per tornare a un brand che aveva registrato incassi davvero notevoli. Un tempo servito, probabilmente, per ponderare bene le scelte e cercare di realizzare un successo comparabile al suo predecessore. Questo capitolo racconta due vite parallele: il futuro di Sophie (Amanda Seyfried) che delinea il suo percorso ed il passato di Donna (Lily James/Meryl Streep), ricco di vicende ad avventure già abbozzate nel film del 2008.

 

Passato e presente che si raccontano, che si intrecciano senza saperlo. Un presente che, senza quel passato, non potrebbe esserci. Due donne che, con la loro tenacia e con tante difficoltà, sono riuscite (e continuano) ad andare alla ricerca della serenità. E, sebbene la vicenda sia focalizzata su Donna e Sophie, non si poteva fare a meno di riproporre anche tutti gli altri personaggi del primo film e aggiungerne di nuovi.

Cinicamente, Mamma Mia! Ci risiamo prova a ripetere il successo del primo film facendo affidamento sugli ABBA. Ma se il film del 2008 si sosteneva grazie ai titoli più famosi del gruppo svedese, questo capitolo cerca di rimanere a galla sia riproponendo alcune canzoni di dieci anni prima, sia puntando (soprattutto) sulle canzoni meno conosciute come Andante, andante, Knowing me, Knowing you, Fernando e My Love, My Life (facenti parte della colonna sonora prodotta e arrangiata da Benny Anderson).

Mamma Mia! Ci risiamo

Al di là del gradimento, il richiamo diventa meno forte e la possibilità di interagire con il film e farne una festa si riduce più che sensibilmente. A parte qualche canzone, per la maggiore vengono di base interpretate on stage, staccando momentaneamente il quadro dal presente (o dal passato), riprendendo l’esecuzione concertistica, con stacchi netti tra recitazione e ballo/canto.

Il film, diretto e co-sceneggiato da Ol Parker (Marigold Hotel) cerca di mettere in scena i sentimenti di più generazioni e di anni diversi procedendo in modo spedito, dicendo tutto, e tutto in maniera approssimativa.

Se la prima parte arranca, impiegando almeno un paio di momenti musicali per scaldare i motori, una volta preso il via, il film procede attraverso sogni fanciulleschi e incontri/scontri con la realtà, raggiungendo il suo massimo grado verso il finale, nel quale si ritrova la carica che aveva fatto la fortuna del film di dieci anni prima (anche grazie alla presenza di Cher). Nonostante in alcuni momenti Mamma Mia! Ci risiamo si spinga verso il drama e manifesti diverse imperfezioni, e talora possa ridursi alla confusione (dati i numerosi intrecci sentimentali), i momenti di ampio respiro e di ironia sono diversi e molto piacevoli.

Ma come si può dire di no a un film con una colonna sonora che contiene diciotto canzoni degli ABBA e non agitarsi sulla sedia quando ci vengono (ri)proposte (e con esse anche la loro magia e carica elettrica)? È proprio questa la sua fortuna (e forse anche la sua condanna).

Mamma Mia! Ci risiamo: trailer ufficiale

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