Una spia tra noi: recensione della nuova serie Sky

La nuova spy story è disponibile dal 17 luglio.

Una spia tra noi recensione

In un’atmosfera di continua diffidenza e suspense, Una spia tra noi racconta gli intrighi di spionaggio del periodo degli anni 60. La serie, formata da una sola stagione di sei episodi ognuno da circa 50 minuti, è tratta dall’omonimo libro di Ben Macintyre ed ispirato a figure e fatti realmente accaduti. Diretta da Nick Murphy, Una spia tra noi vanta un cast di attori già noti nel panorama cinematografico nazionale inglese ed internazionale; l’attore britannico Guy Pearce (Memento, L.A. Confidential) interpreta l’agente doppiogiochista Kim Philby, mentre Damian Lewis (C’era una volta a…Hollywood, Billions) è nel ruolo della spia inglese Nick Elliott.

 

Una spia tra noi: spionaggio e controspionaggio

Durante gli anni 60, in piena guerra fredda, le tensioni con la Russia Sovietica e si iniziano ad insidiare i timori di forme di spionaggio nei paesi del blocco occidentale. Il primo ad essere sospettato di lavorare per il KGB, i servizi segreti russi è l’agente britannico Kim Philby. Nick Elliott, suo collega nei servizi segreti britannici ed amico da più di vent’anni, viene mandato a Beirut a stabilire un accordo con Philby per collaborare contro i russi.

Al suo ritorno in Inghilterra, Elliott torna apparentemente a mani vuote, facendo nascere grandi sospetti nel MI5, i servizi di sicurezza britannici.  In un clima di grande diffidenza nei confronti degli stessi colleghi, Elliott, insieme all’agente Lily Thomas, inizia a svelare la rete di controspionaggio che comprende altre figure oltre Philby, anche di maggiore importanza nel Regno Unito.

Nel frattempo, Philby riuscirà a scappare ed a rifugiarsi nell’Unione Sovietica, dove viene trattato come un eroe, avendo lavorato per tanti anni per il KGB ed avendo salvato molti agenti.  Allo stesso tempo, però, i russi continuano a trattarlo come una spia, non riuscendo mai a fidarsi realmente di lui.

Una spia tra di noiUn intreccio temporale e spaziale

Un elemento che rende Una spia tra noi una serie fortemente dinamica ed interessante da seguire sono i continui spazi temporali e spaziali. Le vicende non vengono presentate in maniera totalmente cronologica: sono presenti molti flashback sia riguardo ciò che avvenne a Beirut tra Philby ed Elliott, mostrato poco per volta allo spettatore nel corso degli episodi, sia riguardo i momenti felici della lunga amicizia tra i due.

Le vicende vengono presentate al pubblico anche su due diversi piani spaziali principali: si seguono le vicende di Philby in Unione Sovietica e quelle di Elliott e degli altri personaggi a Londra.

Sono chiare fin da subito le difficoltà di Philby nell’adattarsi allo stile di vita russo; pur avendo lavorato per molti anni per i comunisti, lui non riesce a sentirsi uno di loro. Fin dal suo arrivo continua a mantenere le sue abitudini occidentali, chiedendo che gli venissero procurati specifici prodotti inglesi.

Ciò che rende serie come Una spia tra noi così interessanti per il pubblico è l’unione perfetta della realtà storica e della vita privata dei personaggi: i flashback delle feste, delle risate insieme. Prima ancora di essere agenti segreti, Philby, Elliot e tutti gli altri sono persone con emozioni e legami propri, non sono solo gli ideali che rappresentano.

Il dramma di una finta amicizia

La tematica centrale di Una spia tra noi è il tradimento, che può essere inteso sia come tradimento verso la nazione sia verso gli amici più cari. In particolare, il tradimento più grande di Philby sembra essere più quello nei confronti di Elliott, compagno e grande amico da una vita, piuttosto che quello verso l’Inghilterra.

Il rapporto tra i due viene mostrato fin da subito come molto profondo, pur essendo molto differenti tra loro. Il tradimento dell’amicizia finisce infatti per tormentare entrambi: Elliott non riesce a non disprezzare il vecchio amico, tanto da affermare di averlo voluto uccidere, mentre Philby è così tormentato dal rimorso di aver tradito una persona a lui così cara tanto da volter tentare una riconciliazione.

La contrapposizione Philby/ Elliott

I due personaggi principali in Una spia tra noi sembrano essere due opposti, pur essendo legati da una lunga amicizia. Mentre Philby è una persona molto estroversa ed affabile, il genere di figura che riesce ad attrarre la fiducia di chiunque, Elliott sembra essere una figura più schiva, guidata da un forte sarcasmo inglese. Mentre il primo è più guidato dai propri ideali, tanto da tradire la propria nazione per essi, Elliott è più razionale, calcolatore, tanto da essere sempre un passo avanti a tutti, anche a Philby.

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