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In Preacher L’esistenza di Jesse Custer, predicatore cinico e disilluso in una sperduta cittadina del Texas, viene stravolta quando è scelto come ‘corpo ospite’ da parte di un’entità ‘Celeste ma non solo’ che gli conferisce il potere del ‘Verbo’: ciò che Jesse ordina, gli altri sono costretti a eseguire…

 
 

Forte della sua nuova facoltà e affiancato da Tulip,  compagna volitiva e indipendente che non disdegna l’uso delle armi, e dal  migliore amico Cassidy, un vampiro irlandese con pochi scrupoli, Jesse si imbarcherà in un viaggio alla ricerca di Dio…e non in senso figurato:  Jesse andrà proprio a cercare l’Altissimo, per chiedergli conto di come il mondo sia andato in malora…

PreacherEra il 1995 quando Preacher, frutto della penna di  Garth Ennis e dei disegni di Steve Dillon,  approdava nelle edicole, dando il via a una serie che sarebbe durata 66 numeri, e che ancora oggi raccoglie nuove schiere di fan a ogni ristampa.  Gli appassionati da sempre sognano di vederla tradotta sul piccolo (o grande schermo): bene,  l’attesa è finita: l’appuntamento è per il prossimo 22 maggio sugli schermi di AMC, quando prenderà il via la prima stagione di dieci episodi, grazie alla collaudata coppia Seth Rogen – Evan Goldberg (responsabili di commedie come Molto Incinta o Strafumati, ma anche di Green Hornet).

Jesse Custer avrà il volto di Dominic Cooper, l’Howard Stark di Captain America: Winter Soldier e Agent Carter. Ruth Negga, vista nel cast di antieroi di Misfits e in seguito approdata in Agents of  S.H.I.E.L.D, sarà Tulip; da Misfits proviene anche Joe Gilgun, che avrà il ruolo di Cassidy.

L’esordiente Ian Collett dovrà rispondere alle attese degli appassionati nella parte di Facciadiculo, il cui aspetto appare decisamente edulcorato rispetto all’originale. Jackie Earle Healey (il Rorschach di Watchmen) porterà sullo schermo Odin Quincannon, uno dei ‘cattivi’ più memorabili della serie.

PreacherLa scelta di Cooper come  protagonista ha diviso gli appassionati;  l’afro-irlandese Ruth Negga è fisicamente molto lontana dalla biondissima Tulip del fumetto, mentre la scelta più azzeccata appare essere quella di Joe Gilgun, che si preannuncia un Cassidy più che mai convincente.

I dubbi maggiori tuttavia, riguardano i contenuti: la serie a fumetti deve gran parte del suo successo alla sua totale scorrettezza nel non fermarsi davanti a nulla trattando il tema della religione e soprattutto della Chiesa, camminando sul sottile confine tra ironia dissacrante e blasfemia, spesso e volentieri oltrepassandolo.

Gli ideatori hanno già annunciato che la versione televisiva si discosterà almeno in parte dall’originale; tuttavia, può piacere o meno (a seconda della propria sensibilità religiosa), ma certi eccessi costituivano un muro portante dell’intera serie: senza di essi, la versione televisiva della serie potrebbe rivelarsi più che mai fragile, almeno per i fan della prima ora.

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