Chronicle, ovvero quando i grandi poteri non hanno grandi responsabilità

Scenari apocalittici nelle strade di Seattle, e nei cinema di tutto il mondo, direttamente dalla mano dei giovanissimi Josh Trank e Max Landis. Chronicle: un’altra storia sui Supereroi? No, non esattamente. Più propriamente Chronicle è un film con i Supereroi o, meglio, con e su degli adolescenti – decisamente super, impropriamente eroi – che si scoprono un giorno capaci di grandi e stra-ordinarie imprese.

 

Il film, realizzato in stile mockumentary e in formato found footage, si muove su generi diversi, dal thriller al drammatico alla fantascienza.

Chronicle è la storia di tre ragazzi di Seattle, Andrew, Matt e Steve, nel bel mezzo dell’impervio percorso di crescita alla scoperta di se stessi, dei propri limiti e potenzialità, alle prese con i problemi quotidiani con la scuola, la famiglia, gli amici, l’universo femminile. Dalle personalità fortemente diverse, Andrew introverso, timido, solitario, suo cugino Matt un ragazzo socievole e allegro, Steve tutto quello che i ragazzi della sua età vorrebbero essere – il bello della scuola, l’atleta promettente, il ragazzo disinvolto – un giorno vengono fatalmente a contatto con qualcosa di straordinario e da quel momento le loro vite si legano indelebilmente per sempre.

Galeotta fu la grotta in cui, dopo una serata all’insegna di un rave non proprio riuscito, i tre si ritrovano per filmare uno strano fascio di luce proveniente da un elemento misterioso. E misterioso in realtà resterà l’oggetto al pubblico di Chronicle, come simpaticamente ci concede Max Landis: «Josh ed io sappiamo cosa è accaduto in quella grotta. Ma nel film non viene mai spiegato».

A seguito dell’arcano avvenimento, i tre si ritrovano a dover gestire delle incredibili capacità telecinetiche … e che ci fanno tre adolescenti con delle capacità telecinetiche? Come ci suggerisce il regista, «nella maggior parte delle storie, i superpoteri vengono utilizzati per il bene o per il male, mentre nella realtà verrebbero senza dubbio applicati alle proprie necessità. Un teenager è felice soprattutto quando soddisfa le proprie esigenze. Sicuramente userebbe i suoi superpoteri solo per ridere e divertirsi».

In fondo, Andrew, Matt e Steve sono solo dei ragazzi. Ma dei ragazzi scopertisi capaci di tutto! Come non incorrere in un delirio di onnipotenza?! Come impedire al lato oscuro di prendere il sopravvento?

Raccontato prevalentemente attraverso gli occhi, i pensieri e la telecamera di Andrew, il film vuole muoversi nei meandri della mente dei suoi protagonisti e spiegare il loro punto di vista, le paure, le sensazioni e soprattutto le motivazioni che si celano dietro a un così smisurato e fatale cambiamento nella loro personalità, una volta che le loro vite sono state stravolte dall’incredibile evento. Nella narrazione le riprese di Andrew assumono un ruolo fondamentale, diventando una sorta di vero e proprio personaggio o una ‘estensione del personaggio principale’, come ha osservato il produttore Adam Schroeder, e come d’altronde testimonia lo stesso titolo scelto per la pellicola. La telecamera è per Andrew, ragazzo insicuro e solitario, il suo prezioso mezzo di comunicazione. Come la maggior parte degli adolescenti della sua generazione che sente la necessità di raccontarsi ad esempio postando un’infinità di foto e video sui social network, Andrew è ossessionato dal bisogno di auto-documentare la propria vita. Peraltro, come spiega il regista, Chronicle non è il classico film costruito sui filmati amatoriali. Al contrario, le immagini sono «pensate e controllate, filtrate attraverso gli occhi di un ragazzo capace. C’è intelligenza nel modo in cui Andrew usa la sua telecamera, catturando eventi sempre più incredibili».

Il film, che segna l’esordio del ventottenne Josh Trank alla regia di un lungometraggio, vede Dane DeHaan, noto al pubblico per la serie HBO In Treatment nonché acclamato per le sue performance teatrali, nei panni di Andrew; l’attore australiano Alex Russell interpreta Matt mentre Michael B. Jordan, conosciuto, tra gli altri, per The Wire e Friday Night Lights e film come Hardball con Keanu Reeves, si cala nella parte di Steve. Accanto alle tre giovani star, la presenza di ‘uno dei dieci attori più promettenti del momento’ secondo Variety, il Michael Kelly di Changeling e Criminal Minds, nel ruolo del padre di Andrew.

Prodotto da John Davis e Adam Schroeder, con James Dodson alla produzione esecutiva, il film è stata realizzato con un budget ridotto di circa 15 milioni di dollari. Distribuito dalla Twentieth Century Fox, la pellicola ha fatto il suo esordio nelle sale statunitensi il 3 febbraio scorso riuscendo, con gli incassi del solo primo weekend di programmazione, a coprire integralmente i costi di produzione. Distribuita dagli stessi Studios californiani, il film sarà dato nelle sale italiane a partire dal 9 maggio prossimo.

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