Alarum, spiegazione del finale: cosa c’è sulla chiavetta USB e come imposta il sequel

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Alarum è un intenso spy thriller con protagonisti Scott Eastwood, Willa Fitzgerald e Sylvester Stallone, il cui finale lascia intravedere la possibilità di ulteriori avventure. Il film segue due ex spie rivali, Joe (Scott Eastwood) e Laura (Willa Fitzgerald), che si innamorano e decidono di fuggire insieme. Durante una vacanza in Polonia, un aereo con a bordo agenti della DEA precipita nelle vicinanze: Joe recupera dal relitto una chiavetta USB nascosta nel corpo del pilota, e da quel momento lui e Laura diventano bersaglio sia dell’implacabile sicario Orlin (Mike Colter) sia di Chester (Sylvester Stallone), “arbitro” della CIA.

Il film alterna sparatorie, esplosioni e inseguimenti, mentre la CIA sospetta che i due facciano parte di una misteriosa organizzazione di spie ribelli chiamata Alarum. Alla fine Orlin muore, il piano della CIA di eliminarli con droni fallisce e i sopravvissuti – Joe, Laura e lo stesso Chester – vengono estratti da Alarum, pronti a usare il contenuto della chiavetta per dichiarare guerra direttamente alla CIA.

Cosa contiene la chiavetta USB in Alarum

La presenza di Joe e Laura vicino al relitto è puro caso, ma Joe intuisce subito che il pilota trasportava qualcosa di vitale: apre il corpo e trova una chiavetta USB inghiottita. L’immediata comparsa degli uomini di Orlin conferma l’importanza del reperto.

Il direttore della CIA Burbridge (D. W. Moffett) scopre che la chiavetta potrebbe rivelare al mondo intero informazioni segrete riguardanti varie operazioni di intelligence. L’Agenzia vuole quindi recuperarla a ogni costo, temendo che finisca nelle mani sbagliate – e non si fida di Joe, sparito cinque anni prima dopo essere stato rapito da Laura. Convinta che i due appartengano ad Alarum, la CIA manda Chester per eliminarli.

In realtà la chiavetta resta un pretesto narrativo: pur presentata come oggetto dal potenziale catastrofico, in più momenti della trama passa quasi in secondo piano.

Come Joe inganna Chester con il veleno e perché gli dà l’antidoto

Dopo il flop di Armor, dove Stallone interpretava un vero villain, Alarum lo vede in una zona grigia: Chester non è un eroe, ma nemmeno un cattivo puro. Pur avendo affetto per Joe, il suo compito è ucciderlo. Il suo metodo preferito è un veleno a lento rilascio, letale in un’ora. Dopo aver punto Joe, gli lascia 60 minuti per salvare Laura e abbattere i mercenari di Orlin.

Ma allo scadere dell’ora, è Chester a sentirsi male. Joe aveva già esaminato l’equipaggiamento del sicario, sostituendo il veleno con acqua e versando la tossina nella bottiglia di vodka di Chester, che la beve inconsapevolmente. In punto di morte, Chester implora l’antidoto; Joe è tentato di lasciarlo morire, ma lo considera utile per combattere contro la CIA e alla fine glielo concede.

Narrativamente, la sua morte sarebbe stata più coerente – anche perché aveva già usato il veleno per eliminare un pilota innocente – ma il film preferisce mantenere in vita il nome più famoso del cast, preparando un eventuale ritorno in un sequel.

Cos’è Alarum e chi ne fa parte alla fine

Si accenna che l’organizzazione sia composta da spie ribelli provenienti da agenzie diverse, simile alla Syndicate di Mission: Impossible. La loro missione sarebbe smantellare la “tirannia della rete globale di intelligence” e usare la chiavetta come arma politica, forse vendendola a potenze straniere.

Quando si scopre che Laura appartiene già ad Alarum, emerge la filosofia del gruppo: spie che lavorano per sé stesse e non per governi. Joe, inizialmente ritiratosi, decide di unirsi per vendicarsi del direttore Burbridge. Anche Chester, salvato dal veleno, accetta di unirsi e di combattere per la causa.

Che fine fa il testimone che Laura doveva proteggere

Durante l’attacco dei mercenari al resort, Laura si impegna a proteggere l’uomo d’affari Roland Rousseau (interpretato dal produttore Joel Cohen). Dopo aver respinto gli assassini, lo nasconde in un armadio fingendo che sia fuggito, per poi recarsi a salvare altri ostaggi.

Più tardi, la CIA scopre che Rousseau riciclava denaro per un trafficante d’armi, e che Alarum forse voleva reclutarlo. Tuttavia, questa pista non viene mai approfondita: Rousseau sparisce dalla trama insieme agli altri ostaggi, lasciando la sua sorte nell’incertezza.

Come Alarum prepara un sequel

L’ultima scena mostra chiaramente l’intenzione dei creatori: Alarum non vuole essere un film conclusivo, ma l’inizio di una saga. Joe e Laura hanno ora la chiavetta, con cui possono colpire direttamente la CIA, e Chester ha giurato di unirsi a loro.

Il problema è che la trama del film è confusa e poco incisiva, rendendo difficile appassionarsi a un sequel. La vendetta contro Burbridge non rappresenta una posta in gioco altissima, e un eventuale seguito dovrebbe chiarire meglio cos’è Alarum, introdurre nuove spie da tutto il mondo e proporre un antagonista più forte.

Alarum mescola ingredienti da spy thriller classico – spie in fuga, tradimenti, azione esplosiva – con un intreccio che punta a costruire un universo narrativo più ampio. Willa Fitzgerald e Scott Eastwood danno vita a una coppia di protagonisti credibili, mentre Sylvester Stallone offre un’interpretazione a metà tra il mentore e l’antieroe. Tuttavia, la sceneggiatura lascia diversi nodi irrisolti e utilizza la chiavetta USB come semplice pretesto.

Il film si chiude aprendo alla possibilità di una saga, ma perché questa funzioni davvero, i capitoli futuri dovranno alzare la posta in gioco, chiarire la natura di Alarum e proporre conflitti meno caotici e più avvincenti.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice e Direttore Responsabile di Cinefilos.it dal 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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