Bloodshot: la spiegazione del finale del film con Vin Diesel

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Bloodshot della Sony è l’adattamento cinematografico dell’omonimo fumetto della Valiant Comics con Vin Diesel nel ruolo di Ray Garrison, un soldato americano che muore in circostanze misteriose durante la sua carriera militare e viene poi resuscitato dalla Rising Spirit Technologies. L’azienda biomedica è specializzata nella guerra e produce super soldati da mettere in vendita. Ray viene quindi trasformato in un killer quasi immortale grazie a una tecnologia nanitica unica nel suo genere.

Diventa così in grado di rigenerare parti del corpo, guarire istantaneamente dalle ferite da arma da fuoco ed è dotato di forza, velocità e agilità sovrumane, che lo rendono praticamente un esercito a sé stante. Tuttavia, nel finale Ray si rivolta contro i suoi superiori alla Rising Spirit dopo aver capito che lo stavano trasformando in un’arma per motivi sbagliati. In questo approfondimento, andiamo ad esplorare proprio la natura ambigua del finale.

 

La libertà di Ray Garrison

Nel corso del film Ray uccide le persone che pensava avessero ucciso sua moglie, ma si è trattato solo di una simulazione orchestrata dal capo della Rising Spirit, il dottor Emil Harting (Guy Pearce). Quest’ultimo ha ingannato Ray spingendolo ad uccidere i suoi ex colleghi e manipolandone la mente con falsi ricordi. Alla fine, il corpo di Ray viene temporaneamente liberato grazie all’hacker Wilfred Wigans (Lamorne Morris), durante una missione fallita, ma il veterano di guerra viene catturato dai teppisti di Emil dopo una rissa di strada.

Bloodshot trama film
Guy Pearce e Vin Diesel in Bloodshot. © 2020 CTMG, Inc. All Rights Reserved. 

Viene quindi messo in ghiaccio e destinato alla dismissione, mentre la sua “babysitter” KT (Eiza González) viene mandata a cercare Wilfred, poiché potrebbe mandare all’aria i piani di Emil di entrare nel mercato. KT si reca in Inghilterra, elimina gli scagnozzi di Wilfred e mette fuori combattimento il genio, ma quando torna alla base, ha sviluppato una coscienza e vuole liberare Ray, dispiaciuta per le torture che ha subito. KT, quindi, mente e dice che Wilfred è scappato, mentre il genio è in realtà nascosto nel loro complesso europeo, dove sta hackerando il processo di disattivazione.

Libera così Ray e, con l’aiuto di KT, impediscono la cancellazione della sua memoria, permettendogli di dare la caccia a Emil. KT incendia poi i server per bruciare tutti i dati, mentre Wilfred si assicura che i naniti di Ray rimangano liberi dalla manomissione di Rising Spirit. Sfortunatamente, il processo ha lasciato Ray con un disperato bisogno di ricarica, cosa che non è in grado di ottenere. Riesce però a combattere contro Jimmy Dalton (Sam Heughan), un soldato amareggiato che ha protesi meccaniche, e Tibbs (Alex Hernandez), e quando li uccide entrambi, si dirige verso Emil, che sta cercando di fuggire dai detriti che cadono dall’edificio.

Mentre affronta Emil, il super soldato inizia però a indebolirsi al tre per cento. Emil colpisce quindi Ray con un paio di bombe speciali, avvertendolo che una volta arrivato a zero, sarà finita. Anche Wilfred è in preda al panico perché non crede di poter ricaricare i naniti morti, ma Ray procede nella lotta, incassando i colpi prima che Emil, che ha una potente mano robotica dopo aver perso il braccio a causa del cancro, strangoli il soldato. Ray, che fatica a respirare, ha però un ultimo asso nella manica e lancia una granata, facendo saltare in aria entrambi.

Bloodshot sequel
Eiza González in Bloodshot. © 2020 CTMG, Inc. All Rights Reserved.

La spiegazione del finale

La sequenza finale, però, rivela che Ray non è morto, poiché KT ha salvato il suo corpo quando si è ricomposto in un ultimo disperato tentativo di sopravvivere. Lei e Wilfred lo hanno tenuto in vita, curandolo e modificando i suoi naniti. Wilfred confessa di aver risolto il problema di ricarica e che Ray non ne avrà più bisogno. Ha tutti i suoi poteri, senza i punti deboli, e mentre si nascondono e si mettono in viaggio nella campagna europea in una roulotte, KT diventa la partner ufficiale di Ray. Sanno che saranno braccati dal resto della Rising Spirit, dalle corporazioni rivali e da altri governi, ma almeno sono liberi.

C’è però qualcosa che non torna nel finale di Bloodshot. Quello che ci viene mostrato è reale o è solo un’altra simulazione? La scena finale vede il trio dirigersi serenamente verso il tramonto, ed è questo dettaglio che pone una certa ambiguità in questa conclusione. Poco prima della fine di Bloodshot, infatti, si sente Wigans mettere in dubbio la validità della conclusione del film. Poco prima che il finale di Bloodshot raggiunga il culmine dell’euforia, Wigans si preoccupa: “Un po’ troppo perfetto, se volete il mio parere. Dici sul serio? Proprio verso il tramonto? Siamo sicuri che non sia tutta una simulazione…“.

Da un lato, questa battuta si adatta al carattere prevalentemente pessimista e autoironico di Wigans ed è proprio nel suo stile umoristico. La battuta potrebbe essere semplicemente il suo modo per rompere il ghiaccio dopo aver realizzato il suo nuovo ruolo di terzo incomodo tra Ray e KT. Detto questo, le sue preoccupazioni potrebbero avere un fondo di verità. In teoria, è possibile che tutto in Bloodshot sia una simulazione e, in modo simile a Inception, la cospirazione scoperta da Garrison nascondesse semplicemente un’altra cospirazione volta a distruggere la RST incastrandola come cattiva, cosa che Bloodshot ha creduto ciecamente.

Bloodshot fumetto
Vin Diesel in Bloodshot. © 2020 CTMG, Inc. All Rights Reserved.

Poiché questa particolare teoria renderebbe l’intero film privo di significato, è improbabile che sia vera; d’altra parte, è molto più plausibile che solo la scena finale di Bloodshot sia una simulazione. Il pubblico non vede mai cosa succede a Ray dopo che si è fatto esplodere per uccidere il dottor Harting, e se Wigans è riuscito a ricomporre il super soldato, anche un altro super genio potrebbe essere in grado di farlo, sottoponendolo allo stesso tipo di realtà simulata della RST. La cosa curiosa è la consapevolezza di Wilfred che cavalcare verso il tramonto potrebbe essere una simulazione. Se fosse vero, ciò significherebbe che Ray, KT e Wilfred sono tutti collegati a una memoria condivisa, poiché un falso Wilfred non sarebbe programmato per destare sospetti.

L’idea delle simulazioni condivise è qualcosa che Bloodshot introduce già all’inizio del film. Quando KT decide per la prima volta di ribellarsi alla RST e salvare Ray, entra nella sua missione simulata dei marine per portarlo fuori, introducendo l’idea che altre coscienze possano entrare in queste realtà oniriche. Per quanto riguarda il motivo per cui questo ipotetico nemico misterioso avrebbe catturato Ray, KT e Wilfred e messo il trio in un’unica realtà simulata, forse questa organizzazione losca vede un valore nelle loro nuove acquisizioni come squadra. Un sequel di Bloodshot risponderebbe definitivamente a questo mistero, ma se non ci sarà un seguito, i fan dovranno semplicemente supporre che Wilfred stesse scherzando.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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