Infinite: la spiegazione della timeline e del finale del film

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Infinite (qui la recensione) si conclude con l’eroe d’azione reincarnato del film, Evan McCauley, che salva il mondo, ma pone anche le basi per un sequel che potrebbe espandere l’universo senza Mark Wahlberg come protagonista. Diretto da Antoine Fuqua, è questo un film di fantascienza e azione che racconta la storia di un ramo della razza umana chiamato Infiniti, che si reincarna nel corso della storia conservando intatti tutti i ricordi delle vite passate. Evan si unisce alla fazione eroica degli Infiniti chiamata i Credenti per impedire ai Nichilisti, guidati dal maniaco Bathurst (Chiwetel Ejiofor), di uccidere tutti gli abitanti del mondo.

Nell’atto finale di Infinite, Bathurst conquista la base segreta dei Credenti, The Hub, e recupera la fonte di energia per la sua arma apocalittica, l’Uovo, dal cadavere di Heinrich Treadway (Dylan O’Brien), che era la vita precedente di Evan McCauley. I Nichilisti attaccano anche il rifugio di Artisan (Jason Mantzoukas), dove Bathurst spara a Evan alla testa con il suo Dethroner, una pistola che spara proiettili speciali in grado di estrarre l’anima da un Infinite, impedendogli di reincarnarsi. Tuttavia, Evan sopravvive e segue la sua alleata, Nora Brightman (Sophie Cookson), nella tenuta di Bathurst in Scozia.

Con l’Uovo completato, Bathurst era finalmente pronto a realizzare il suo obiettivo di genocidio di massa, in modo da potersi liberare dalla “maledizione” della reincarnazione perpetua. Ciò ha portato a uno scontro ricco di azione tra i Credenti Evan e Nora contro Bathurst e la sua scagnozza nichilista, l’agente Shin (Wallis Day), con in gioco il destino del mondo e la vita di tutti gli Infiniti. Alla luce di ciò, Infinite ha dunque introdotto alcuni concetti stimolanti e ha presentato idee intriganti su cosa significherebbe se una persona potesse reincarnarsi in un nuovo corpo conservando tutti i propri ricordi.

Tuttavia, essendo un film d’azione fantascientifico ad alto budget, le riflessioni di Infinite sulla reincarnazione sono passate in secondo piano rispetto ai cliché dei film d’azione e alla trama stereotipata dei buoni che cercano di impedire ai cattivi di distruggere il mondo. Per cercare di fare chiarezza, in questo approfondimento proponiamo un’analisi del finale di Infinite, di come prepara il terreno per un altro film e del più vasto mondo qui descritto, passando anche per una spiegazione della timeline della storia.

infinite recensione

Come Evan ha fermato il piano di Bathurst per distruggere il mondo

Il piano di Bathurst era quello di volare dalla sua tenuta a Glasgow per far esplodere l’Uovo, che avrebbe poi avuto un effetto a cascata in tutto il mondo e avrebbe accelerato uccidendo sempre più persone. In realtà, l’Uovo è così letale che ucciderebbe anche tutte le piante e gli animali del mondo. Bathurst è così folle che, anche se uccidere tutti gli esseri umani gli avrebbe permesso di raggiungere il suo obiettivo di non lasciare nessuno in cui potersi reincarnare, voleva comunque che ogni forma di vita sulla Terra morisse. Tuttavia, Evan riusce a lanciarsi con la moto da una scogliera e ad atterrare sull’ala dell’aereo di Bathurst, dove ha usato la sua spada da samurai per evitare di essere sbalzato dal veicolo.

Grazie al serbatoio di memoria di Artisan, Evan ha qui finalmente sbloccato tutti i suoi ricordi, soprattutto quelli di Heinrich Treadway. Evan è anche sopravvissuto al colpo alla testa di Bathurst con il Dethroner perché aveva una placca d’acciaio nella testa a causa di un incidente d’auto avvenuto in gioventù. Ora che ha pieno accesso ai ricordi di Treadway, Evan scarica anche i poteri soprannaturali che Treadway ha imparato a padroneggiare, tra cui la capacità di influenzare il mondo che lo circonda sfidando le leggi della fisica. McCauley riuscì a camminare sull’ala dell’aereo senza essere scaraventato via ed entrò nell’aereo per combattere Bathurst.

Ora che Evan è diventato Treadway, è anche in grado di tagliare i proiettili di Bathurst a mezz’aria con la sua spada. L’aereo viene danneggiato dalla battaglia tra Evan e Bathurst e l’Uovo viene espulso dal velivolo. Entrambi gli Infiniti si lanciano all’inseguimento e combattono a mezz’aria, ma Evan riusce a disarmare il dispositivo. Per finire Bathurst, Evan lo trapassa con la sua katana, prende il Dethroner e spara a Bathurst alla testa, uccidendo il cattivo e impedendogli di reincarnarsi. Quindi, in un certo senso, Bathurst ottiene comunque ciò che voleva, poiché finalmente si libera della maledizione della vita eterna. Tuttavia, Evan non sopravvive alla caduta nell’oceano, ma muore eroicamente salvando il mondo e fermando Bathurst.

Nora libera le anime intrappolate

Mentre Evan ferma Bathurst, il compito di Nora è quello di liberare il muro di anime infinite che Bathurst aveva accumulato. Bathurst ha trascorso innumerevoli anni sparando ai Credenti con il suo Dethroner e l’anima di ogni persona che uccideva con i suoi proiettili speciali veniva scaricata in un microchip che il cattivo esponeva in un muro nella sua tenuta in Scozia. Una delle anime nel muro apparteneva ad Abel Trask (Tom Hughes), l’amante di Nora nelle loro numerose vite insieme. Fortunatamente, per liberare le 200 anime infinite raccolte da Bathurst è bastato usare degli esplosivi per distruggere il muro.

Infinite Chiwetel Ejiofor

Tuttavia, Nora rimane ferita mortalmente nella lotta per raggiungere la villa di Bathurst, quindi ha detto ad Artisan di andarsene mentre lei rimaneva indietro per far esplodere il muro e liberare le anime degli Infiniti. Nora è poi morta nell’esplosione, ma è felice di poter ricongiungersi con Abel nella loro prossima vita. Inoltre, dato che Bathurst è stato colpito dal Dethroner di Evan, il cattivo potrebbe essere l’unico Infinito ora definitivamente morto, poiché Nora ha distrutto la sua unità di stoccaggio delle anime e non c’è alcun microchip sopravvissuto in cui l’anima di Bathurst può essere scaricata.

Infinite prepara un sequel senza Mark Wahlberg

Con l’Uovo distrutto e le 200 anime liberate, tutti gli Infiniti (eccetto Bathurst) sono stati in grado di reincarnarsi e sono tornati in vita contemporaneamente in tutto il mondo sotto forma di neonati. Infinite fa poi un salto in avanti di anni nel futuro, dove un Artigiano più anziano trova Treadway/Evan reincarnato a Giacarta, in Indonesia (L’Artigiano lo chiama “Treadway” perché lo conosceva come Treadway, mentre con Evan McCauley aveva avuto solo un incontro relativamente breve). Dopo aver dato al padre del rinato Treadway il suo biglietto da visita, restituisce la spada samurai di Treadway al suo giovane proprietario.

Tuttavia, il nuovo Treadway non solo possiede tutte le sue abilità precedenti, ma ha anche tutti i suoi ricordi, dato che chiede ad Artisan: “Perché ci hai messo così tanto?”. Nel frattempo, l’eterna storia d’amore tra Nora e Abel continuava e gli amanti reincarnati si ritrovano ancora una volta nel “Principio”, ovvero Angkor Wat in Cambogia, il loro tradizionale luogo d’incontro. La rinata Nora e Abel sembrano adolescenti, ma hanno tutti i loro ricordi e si riconoscono immediatamente nonostante abbiano nuovi corpi. Stranamente, Abel si riferisce alla sua amata come “Nora”, nonostante non la conoscesse con quell’identità perché era rimasto intrappolato nel muro dell’anima di Bathurst durante tutta la sua vita come Nora Brightman.

Probabilmente questo era solo per chiarire al pubblico che si trattava della reincarnazione di Abel e Nora. Il finale di Infinite chiarisce anche che i personaggi specifici interpretati da Mark Wahlberg e Sophie Cookson sono morti, quindi gli attori non sarebbero tornati per un sequel sul nuovo Treadway e Nora. Dovrebbero essere nuovi attori a interpretare i loro ruoli reincarnati, compreso un protagonista maschile asiatico nel ruolo di Treadway in un Infinite 2. In alternativa, il film ha tutta la storia da utilizzare per un prequel, ma anche in questo caso Wahlberg non potrebbe recitare, poiché ha scoperto di essere una reincarnazione solo nel corso del film. Un’altra possibilità sarebbe quella di espandere l’universo di Infinite e realizzare un altro film su personaggi completamente diversi, ma utilizzando comunque Artisan come collegamento comune tra i film.

Timeline

La spiegazione della confusa linea temporale di Infinite

I fan dei film sui guerrieri immortali come The Old Guard, Highlander ed Eternals della Marvel potrebbero trovare Infinite un po’ confuso, poiché non è lo stesso personaggio fisico che continua nel tempo, ma solo le loro anime in nuovi corpi, che richiedono attori diversi per interpretarli una volta reincarnati. Il film può anche essere fonte di confusione per il modo in cui il film presenta la vita dei personaggi principali e il momento in cui si svolgono gli eventi del film. Sebbene ci siano occasionali scorci delle vite passate di Treadway, Bathurst e Nora, la storia principale di Infinite è ambientata in tre diversi momenti temporali.

Il prologo che coinvolge Treadway, Abel e la precedente incarnazione di Nora, Leona (Joana Ribiero), che combatte contro Bathurst (Rupert Friend) a Città del Messico, è ambientato nel 1985. La storia principale di Infinite si svolge nel 2020, il che significa che, dato che Treadway e Leona sono morti nella stessa notte nel 1985, sia Evan McCauley che Nora Brightman hanno 35 anni. La situazione diventa ancora più confusa poiché non è stato chiaramente stabilito che il Bathurst del 1985 sia morto anche lui quell’anno.

Tuttavia, il Bathurst del 2020, interpretato da Chiwetel Ejiofor, sembra più vecchio di 35 anni, ma ha la stessa età o potrebbe anche essere più giovane di Evan McCauley. Infine, le scene finali di Infinite sono un flashforward ambientato almeno 15 anni dopo, dato che Treadway, Nora e Abel reincarnati sono adolescenti, quindi deve essere ambientato intorno al 2035, cosa che si riflette anche nell’invecchiamento di Artisan. Per comprendere il film, occorre dunque tenere a mente queste tre date, pur sapendo che non necessariamente vengono rispettate con assoluta precisione.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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