La storia originale di La sposa cadavere è ispirata a una leggenda ashkenazita che ha tragici collegamenti con eventi realmente accaduti. Il film fantasy dark di Tim Burton del 2005 è basato sulla storia di una persona vivente che sposa accidentalmente il fantasma di una futura sposa assassinata. Tuttavia, la narrazione agrodolce de La sposa cadavere ha aggiunto significative espansioni alla trama e modifiche all’ambientazione e ai personaggi. Sia La sposa cadavere di Tim Burton che il folklore ebraico che lo ha ispirato hanno purtroppo origine nei pogrom russi di inizio secolo, in cui i matrimoni finivano in tragedia.
La sposa cadavere, ambientato nell’Inghilterra vittoriana, racconta la macabra storia di Victor Van Dort, che inavvertitamente si fidanza con Emily, una vittima non morta di uno spietato serial killer. Con Victor diviso tra la sua simpatia per Emily e il suo amore sincero per la sua fidanzata vivente Victoria Everglot, le cose si complicano ulteriormente quando l’assassino di Emily riappare e trama di sposare, uccidere e derubare Victoria. Il finale agrodolce del film vede il complotto dell’assassino di Emily sventato ed Emily che permette a Victor e Victoria di rimanere insieme piuttosto che negare loro la vita che lei stessa aveva perso.
La storia che ha ispirato La sposa cadavere
La storia originale di La sposa cadavere è vagamente ispirata alla fiaba ebraica conosciuta come “Il dito”. La storia narra di alcuni uomini che, mentre camminavano nel bosco, videro quello che pensavano fosse un ramo che spuntava dal terreno. Quando si avvicinarono, videro che si trattava di un dito e uno di loro scherzò chiedendo chi avrebbe messo un anello su quel dito. Il più anziano dei ragazzi, che stava per sposarsi, scherzò dicendo che lo avrebbe fatto lui e, quando lo fece, il dito cominciò a contrarsi e il corpo di una donna morta si alzò e reclamò il suo marito.
La versione originale era, curiosamente, una storia molto più cupa, con la sposa non morta priva di nome o di tragica storia personale, il cui matrimonio accidentale viene annullato alla fine della storia, portandola a dissolversi in un mucchio di ossa, anche se alcune versioni della storia finiscono con una nota più felice, con la moglie vivente dello sposo che le promette che lei e la vita che non ha mai avuto saranno onorate dai vivi. Sebbene Il dito non specifichi perché il corpo di una futura sposa sia stato trovato in mezzo al bosco, l’ambientazione suggerisce che fosse vittima di un pogrom, un evento tragicamente comune nell’Impero russo all’inizio del secolo.
Come Il dito è diventato La sposa cadavere
Mentre i pogrom hanno devastato le comunità ebraiche durante la loro storia di diaspora in Russia, l’inizio del XX secolo ha visto un’ondata di attacchi particolarmente raccapriccianti, con le future spose spesso uccise e gettate in tombe poco profonde, ancora nei loro abiti da sposa. Il film di Tim Burton conserva vagamente questo dettaglio facendo di Emily la vittima di un serial killer, ma la nuova ambientazione del film e i personaggi reinventati sono privi del significato implicito di The Finger. Il messaggio del finale alternativo più felice di The Finger potrebbe essere quello di ricordare le vite stroncate da questi orribili pogrom, ma la nuova ambientazione di La sposa cadavere, purtroppo, rende impossibile questo messaggio, anche se i personaggi sono amati e simpatici.
Sebbene la storia originale di Corpse Bride fosse ispirata a The Finger, Burton ha deciso di rimuovere i personaggi religiosi ed etnici ebraici della fiaba ambientando La sposa cadavere nell’Inghilterra vittoriana, con personaggi bianchi e cristiani. Burton voleva rendere La sposa cadavere una moderna “fiaba”, quindi, invece di rappresentare una popolazione levantina dell’Europa orientale, l’ha modificata per conformarla alla sensibilità più tipica dell’Europa occidentale e cristiana. La sposa cadavere è tanto commovente quanto tragico, ma il folklore e la storia ebraici che lo hanno ispirato lo rendono ancora più straziante.
Altri film di Tim Burton sono ispirati a storie?
Tim Burton è uno dei registi più creativi della sua epoca, ma se c’è una cosa che ha fatto diventare un’abitudine, è quella di prendere vecchie storie e dar loro un tocco gotico. Il folklore ebraico di La sposa cadavere ne è un esempio, ma ce ne sono molti altri. Il film d’esordio di Burton, Pee-Wee’s Big Adventure, era in realtà basato sul classico dramma italiano Ladri di biciclette, ma come parodia di quel film magistrale. Con Batman, Burton ha preso il personaggio dei fumetti e ha trasformato Gotham City in un paesaggio gotico che ha resistito alla prova del tempo.
Sleepy Hollow era la rivisitazione di Burton del classico racconto breve di Washington Irving sul cavaliere senza testa, mentre Alice in Wonderland era una rivisitazione dell’iconico romanzo di Lewis Carroll, Alice’s Adventures in Wonderland. Burton non si è tirato indietro nemmeno quando si è trattato di prendere vecchi film e programmi televisivi e aggiungervi il suo tocco personale. Lo ha fatto con il remake di Planet of the Apes e Dark Shadows, entrambi racconti familiari che hanno riportato i classici sul grande schermo. Per Charlie e la fabbrica di cioccolato, Burton si è ispirato più al racconto originale di Roald Dahl che al film di Gene Wilder, ma la storia era comunque simile.
Tim Burton ha realizzato un musical nel 2007 con Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street, basato sul musical teatrale di Stephen Sondheim e Hugh Wheeler, a sua volta ispirato all’opera teatrale di Christopher Bond. Mentre Frankenweenie è stato influenzato dal romanzo di Mary Shelley Frankenstein, Miss Peregrine’s Home for Peculiar Children è stato tratto da un romanzo più recente di Ransom Riggs, pubblicato nel 2011. Anche se il legame con il folklore ebraico di La sposa cadavere non era chiaro in quel film, il più delle volte i film di Tim Burton mostrano chiaramente le influenze delle loro storie.



