Le Mans ’66 – La grande sfida: curiosità sul film di James Mangold

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Matt Damon e Christian Bale sono le star di Le Mans ’66 – La grande sfida, film basato sull’incredibile storia vera del visionario designer di automobili Carroll Shelby e dell’intrepido pilota britannico Ken Miles, che insieme si batterono contro l’interferenza delle corporation, le leggi della fisica e i loro demoni personali per costruire una rivoluzionaria auto da corsa per la Ford Motor Company e sfidare le imbattibili auto di Enzo Ferrari alla 24 Ore di Le Mans in Francia nel 1966.

La trama di Le Mans ’66 – La grande sfida

Nel 1959 Carroll Shelby vince la 24 Ore di Le Mans con l’Aston Martin, ma un problema cardiaco lo costringe a lasciare le corse. Trasferitosi negli Stati Uniti, nel 1963 diventa costruttore di auto sportive con le sue Cobra, gareggiando con la sua squadra nel campionato SCCA. Tra i suoi piloti spicca Ken Miles, talentuoso ma dal carattere spigoloso, che dimostra le proprie doti vincendo a Willow Springs nonostante un acceso scontro con Shelby.

Intanto la Ford, in crisi di immagine, cerca un rilancio: il giovane Lee Iacocca propone di battere Ferrari alla 24 Ore di Le Mans. Dopo il fallito tentativo di acquistare la casa di Maranello, Henry Ford II decide di costruire un’auto vincente. Shelby viene incaricato del progetto, pur ostacolato dal dirigente Leo Beebe. La nuova GT40 si rivela velocissima ma fragile: a Le Mans 1964 tutte le vetture Ford si ritirano. Shelby convince Ford a dargli maggiore autonomia e richiama Miles come collaudatore, anche se Beebe ne ostacola la presenza come pilota.

Con uno stratagemma Shelby riesce a reinserirlo e, dopo la vittoria a Daytona 1966, Miles conquista il diritto di correre a Le Mans. Durante la gara dimostra resistenza e abilità straordinarie, arrivando a dominare dopo una serie di guasti e duelli. Tuttavia Beebe ordina di rallentare per permettere un arrivo congiunto delle GT40: la vittoria viene attribuita a Bruce McLaren, che aveva percorso più distanza partendo da più indietro. Miles, pur deluso, riceve il rispetto di Enzo Ferrari.

Poco dopo, durante i test della nuova GT40, muore in un incidente causato dai freni, lasciando Shelby profondamente segnato. Sei mesi più tardi, Carroll consegna al figlio di Ken la chiave inglese simbolo della loro amicizia. Nei titoli di coda si ricorda che Miles fu inserito postumo nella Motorsports Hall of Fame nel 2001, mentre la Ford dominerà Le Mans fino al 1969.

Le Mans '66 - La grande sfidaLe curiosità su Le Mans ’66 – La grande sfida

  • Per prepararsi al ruolo, Christian Bale ha preso lezioni di guida presso la Bondurant High Performance Driving School. Il fondatore della scuola era amico di Ken Miles, così Bale ha avuto modo di ascoltare storie del mondo delle corse degli anni ’60. Robert Nagle, istruttore di Bale e coordinatore degli stunt del film, ha definito Bale “senza dubbio il miglior attore che abbia mai allenato“.
  • Matt Damon ha affermato che il motivo principale per cui voleva fare il film era lavorare con Christian Bale.
  • Per ricreare il circuito di Le Mans così come esisteva negli anni ’60, le scene ambientate in pista hanno dovuto essere girate in cinque location diverse. Questo si è rivelato una sfida in termini di continuità, poiché non solo le auto dovevano essere posizionate correttamente per ogni inquadratura, ma anche le condizioni meteorologiche dovevano essere costanti. Gli effetti visivi sono stati fondamentali per risolvere una serie di problemi di continuità, alcuni dei quali semplici come la regolazione degli orologi.
  • Secondo Matt Damon, Christian Bale ha dovuto perdere 32 chili prima dell’inizio delle riprese. Bale aveva già preso molto peso per il suo ruolo in Vice (2018) e aveva circa sette mesi per smaltirlo completamente per interpretare il pilota automobilistico snello. Damon ha chiesto a Bale come fosse riuscito a perdere tutto quel peso, e Bale ha risposto che semplicemente non mangiava. Damon ha detto di essere rimasto colpito dalla disciplina monastica di Bale.
  • Dan Gurney è interpretato in questo film dal suo figlio più giovane, Alex Gurney.
  • Matt Damon e Christian Bale hanno concordato che la rissa tra i loro rispettivi personaggi è stata la scena più divertente da girare. Entrambi hanno esperienza in scene di combattimento ampiamente coreografate che hanno richiesto settimane di apprendimento, quindi è stato un cambiamento dover provare la rissa solo per 20 minuti e non essere obbligati a sembrare letali mentre la eseguivano.
  • La Ford prese le distanze dal film prima della sua uscita a causa della rappresentazione di Leo Beebe come antagonista.
  • La vittoria di Carroll Shelby a Le Mans nel 1959 su un’Aston Martin DBR1 fu particolarmente commovente per lui. La Ferrari lo aveva scartato come pilota ufficiale, quindi batterla a Le Mans gli diede grande soddisfazione.
  • La J Car guidata da Ken Miles nel suo incidente mortale si disintegrò, rendendo impossibile determinarne la causa esatta. Tuttavia, un esame dei segni di frenata rivelò che le ruote posteriori si erano bloccate. La curva 9 del Riverside Raceway era una curva facile in leggera salita. Quando l’auto uscì di strada, volò in aria e si schiantò contro il muso, ribaltandosi, prendendo fuoco e sbalzando Miles, che morì sul colpo. Questo accadde dopo una giornata di test di dieci ore, che portò a un problema non diagnosticato.
Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice e Direttore Responsabile di Cinefilos.it dal 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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