
ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SULL’EPISODIO 4 DI THE FALCON AND THE WINTER SOLDIER
Un precedente importante nella storia del MCU
Uno dei momenti più avvincenti dell’intero MCU è stato sicuramente la lotta a tre, tra Steve Rogers, Tony Stark e Bucky Barnes alla fine di Captain America: Civil War. La scena si svolge dopo che Helmut Zemo (Daniel Brühl) rivela a Tony Stark che è stato proprio Bucky, sotto l’ipnosi dell’Hydra che lo ha reso il Soldato d’Inverno, a uccidere i suoi genitori. Tony è furioso, non solo nell’apprendere la verità ma anche perché viene a conoscenza del fatto che Steve sapeva tutto. La lotta costa a Bucky il suo braccio bionico, ma non solo. A conclusione della battaglia, vediamo Tony soccombere, con Cap che potrebbe sferrargli un colpo mortale con il suo scudo.
Steve Rogers non lo farebbe mai, lui è un uomo buono prima di essere un simbolo, e questa caratteristica lo accompagnerà sempre, influenzando anche l’idea di come deve essere un Captain America, un simbolo di ispirazione e rettitudine. Come aveva visto bene il dottor Abraham Erskine, il valore di Steve, prima di prendere il Siero del Super Soldato, era già lì, dentro di lui. Decide di usare lo scudo per neutralizzare il potere dell’armatura di Tony, e non per ucciderlo. Pone fine al combattimento, in questo modo.
La caduta di un simbolo
L’episodio 4 di The Falcon and the Winter Soldier solleva nuovamente questa questione, ma questa volta lo scudo di Capitan America non è più nelle mani di Steve, ma in quelle di John Walker (Wyatt Russell). Siamo nel mondo post-Blip, post-Steve Rogers, un mondo in cui sembra non esserci posto per la levatura morale di quest’ultimo. E ciò che Walker sceglie di fare con lo scudo negli ultimi minuti dell’episodio di questa settimana va contro tutto ciò che siamo stati condotti a pensare che quel disco di vibranio rappresenti.
Ansia da prestazione
Walker sente la pressione di essere all’altezza del suo predecessore. Sam Wilson (Anthony Mackie) e Bucky si rifiutano di collaborare con lui. Quando la Dora Milaje si presenta nel rifugio dei nostri in Lettonia per arrestare Zemo, John non riesce ad essere all’altezza del combattimento. Autografa cartoline per i fan di passaggio, ma non si sente all’altezza, anzi si sente come se fosse un impostore, dal momento che non ha la forza dovuta al Siero del Super Soldato per fare ciò che riusciva a fare Steve, la cui ombra incombe su di lui.
Dopo che lui, Sam e Bucky si sono scontrati con la leader di Flag Smasher, Karli Morgenthau (Erin Kellyman), e Zemo ha colto l’occasione per distruggere le fiale rimanenti del siero, Walker ne vede una a terra e la mette in tasca. Sceglierà di iniettarselo o no?
“Buono diventa migliore, cattivo diventa peggiore”
Lemar Hoskins, alias Battlestar (Clé Bennett), dice a Walker che il potere del siero non fa che aumentare le doti di chi lo assume, “buono diventa migliore, cattivo diventa peggiore”. “Prendi costantemente le decisioni giuste nel vivo della battaglia.”, continua Battlestar.
Ma nel discorso dei due veterani si insinua un dubbio: parlando della loro esperienza in Afghanistan, dove Walker ha conquistato le medaglie che lo hanno reso degno dello scudo, secondo il Governa US, i due sono consapevoli che quello che è successo lì non è stato molto eroico, e si rammaricano del fatto che con il siero avrebbero potuto salvare più vite. I due non sono estranei a scelte difficili e Walker ammette: “Essere Cap è la prima possibilità che ho di fare davvero una cosa giusta.”
Un gesto irreversibile
A fine episodio, assistiamo alla tragica morte dello stesso Battlestar. In uno scontro, Karli lo uccide brutalmente, anche se involontariamente. Walker, accecato dalla rabbia, compie una scelta scioccante e irreversibile: uccide (e forse decapita) a colpi di scudo il compagno di Karli, tutto sotto gli occhi della folla, che lo riprende con il cellulare. Dei video che sicuramente finiranno on line: Capitan America che uccide un uomo con un simbolo di speranza e onore.
Cosa succederà ora che il mondo assisterà ad un Cap controllato dal governo US che uccide brutalmente un uomo proprio con lo scudo? E soprattutto, ora che plausibilmente John Walker verrà lasciato solo dai suoi compagni, dai suoi fan e anche dal suo Governo, con i poteri del Super siero, cosa farà, cosa diventerà?
Sam Wilson erede di Steve Rogers
Sam Wilson è senza dubbio la bussola morale della serie, ora che Steve Rogers non c’è più. Quando Zemo gli chiede se avrebbe preso il siero, Sam non esita nella sua risposta. Non prenderebbe mai il siero, allo stesso modo di Lady Galadriel che declina il potere dell’Unico Anello ne Il Signore degli Anelli, quando Frodo glielo offre. Si tratta della scelta giusta da fare, e Sam non esita.
Potere e ingiustizia
Ma l’episodio compie un’altra piccola grande rivoluzione nell’ottica dell’universo Marvel. Nel corso dei suoi 45 minuti, si parla moltissimo di potere in rapporto all’ingiustizia, soprattutto, scendendo in politica, la Marvel comincia a ragionare, come aveva fatto poche volte prima, sul concetto di assumere potere per diffondere la democrazia. I Flag Smashers stanno cercando di aiutare le persone che sono state sfollate dopo che i Blip hanno restituito ai vivi metà della popolazione mondiale, e Sam dice a Karli che è d’accordo con la sua lotta, ma non nel modo in cui lei la sta combattendo.
“Il concetto stesso di un Super Soldato disturberà sempre le persone”, dice Zemo “È quell’aspirazione distorta che ha portato ai nazisti, a Ultron, ai Vendicatori.” – “Ehi, quelli di cui parli sono i nostri amici”, risponde Sam. “I Vendicatori, non i nazisti”, aggiunge subito Bucky, tra il comico e il tragico. “Il desiderio di diventare un superumano non può essere separato dagli ideali suprematisti”, replica Zemo.
Come Steve nessuno mai
L’idea è contraria a ciò che i fan Marvel sono stati portati a caldeggiare dall’inizio di questa avventura cinematografica dei loro eroi: fare il tifo per le “super persone”. A quanto pare l’unico ad avere le capacità per gestire il Super Siero era Steve: anche nell’episodio finale della prima stagione di Agent Carter, Peggy Carter decide di disperdere l’ultima fiala di sangue di Steve nel fiume, piuttosto che consegnarla per estrarne il siero.
Il presupposto è che gli esseri umani sono così imperfetti da non essere in grado di gestire il potere vero. E forse è così, forse l’unico vero eroe è stato proprio Steve Rogers, non Captain America.