«Ero curioso di provarci». Esordisce così Fabio Bonifacci, rispondendo a chi gli chiede come ci si sente a vedere le proprie storie rappresentate sul grande schermo. Lo sceneggiatore di Benvenuti al sud, Il principe abusivo e altri successi è il co-regista insieme a Edoardo Miccichè di Loro chi?, commedia con Edoardo Leo e Marco Giallini, in uscita il prossimo 19 novembre.
«La curiosità di provare a fare il regista era inevitabile – prosegue Bonifacci – Me l’avevano chiesto e avevo detto no, mi ero proposto io e mi avevano detto no. Questa volta è andata bene. La storia l’avevo scritta tanto tempo fa e infatti ha conservato una certa luce giovanile. Il film era già di Edoardo (Miccichè), io gli ho proposto la storia e lui mi ha detto di sì. Sul set poi ho avuto la fortuna di lavorare con professionisti bravissimi e un cast di ottimi attori quindi è stato un esordio ‘comodissimo’. Una bellissima esperienza ma che non credo la rifarò a breve».
Edoardo Leo, anch’esso cimentatosi dietro la macchina da presa spiega: «Io sono un attore che scrive storie, ancora fatico a definirmi un regista anche se questo ruolo sta prendendo sempre più spazio nella mia carriera. Sicuramente ha cambiato il mio modo di fare l’attore nel modo di rapportarmi ai registi, infatti ora mi fido di più del registi e quando mi faccio dirigere diciamo che me la godo di più. Proprio perché so quante rotture hanno i registi e quanto possono essere rompiscatole gli attori».
«Fare
molti personaggi – spiega Marco Giallini –
è stata una sfida. Questa è, come la chiamiamo noi, una
commedia d’azione. Volutamente rimanda a quei film degli anni ‘70
che poco si ricordano, perché per film di quel genere si pensa
subito a Gassman e altri grandi attori. Io mi riferisco anche ai
buoni Bud Spencer e Terence Hill. Film che certo non avevano una
grande recitazione ma avevano tutto il resto: commedia, azione,
ritmo. Un cinema bistrattato che a volte viene dimenticato ma di
cui, con le sue storie sopra le righe, ho visto molto in questo
film. Gassman poi è sempre stato un mio mito, l’apprezzato fin da
quando ero ragazzino, dunque forse per quello è inevitabile
riferirsi a lui».
«Abbiamo preso la commedia molto sul serio – conferma Leo – Abbiamo giocato ma con serietà. La storia ma anche le location e i mezzi, tipo la Maserati coupè, ci ha dato la sensazione di aver fatto un film ‘figo’ e soprattutto credibile. Il tentativo è stato dare credibilità a una storia secondo me bellissima – sottilinea Miccichè – ma che rischiava di non averla. La loro capacità come attori l’ha data e tutta la regia è stata tesa verso questo obiettivo».
«Ciò che differenzia il nostro film da quelli di truffa – sottolinea però Bonifacci – è che Marcello (il truffatore del film, interpretato da Giallini) regala gioia, non punta solo ai soldi e questo fa di lui un ladro ‘simpatico’, decisamente innovativo».