Elio: la conferenza stampa del film Pixar

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Dopo il successo di Luca, Soul e Red, la Pixar torna a esplorare i temi della crescita, dell’identità e della connessione. Diretto da Domee Shi e Madeline SharafianElio è una nuova avventura sci-fi dal cuore profondamente umano. Protagonista del film è Elio Solis, un dodicenne introverso e fantasioso che viene scambiato per il rappresentante dell’umanità da un consiglio intergalattico. Spaventato e del tutto impreparato, Elio viene trascinato in un universo alieno fatto di creature strane, regole incomprensibili e – forse – nuove amicizie.

La nascita del progetto

L’idea del film nasce da una proposta di Adrian Molina, già co-regista di Coco, che ha immaginato “il ragazzo più strano della Terra” scambiato per il leader del pianeta da una civiltà aliena. Una premessa surreale che ha subito trovato riscontro all’interno della Pixar. La produttrice Mary Alice Drumm ha spiegato: “C’era qualcosa in questa storia che parlava davvero alle nostre esperienze personali. Adrian, Domee e Madeline sono tutti ragazzi che si sono sentiti fuori posto, finché non hanno trovato la scuola d’arte o d’animazione. C’è un elemento autobiografico in questo film, e abbiamo pensato che potesse parlare anche ad altri.”

Quando Molina ha dovuto lasciare il progetto per dedicarsi a Coco 2, la regia è passata a Domee Shi (già regista di Red) e Madeline Sharafian (story artist Pixar), alla loro prima collaborazione ufficiale come co-registe. Sharafian ha raccontato: Adrian ci ha detto: ‘Voi due siete perfette per portare avanti questo film’. È stato un onore condividere questo percorso con Domee, che è anche una mia cara amica. Non potevo immaginare una partner migliore.”

Un tributo al cinema di genere e una risposta alla solitudine

Elio è anche un sentito tributo al genere fantascientifico con cui entrambe le registe sono cresciute, come racconta Domee Shi: “Io e Madeline siamo grandi fan della fantascienza, soprattutto di quella degli anni ’80 e ’90. Siamo cresciute con Spielberg, Ridley Scott, John Carpenter… Questo film è anche un omaggio a quei mondi alieni strani e meravigliosi. Ma più di tutto, ci ha colpito come in molti di quei film lo spazio rappresentasse speranza, connessione. Ed è proprio questo il cuore di Elio.”

La dimensione spaziale di Elio è solo la cornice: al centro c’è un ragazzino che si sente solo e incompreso, alla ricerca di un luogo (o qualcuno) che possa accettarlo per quello che è. Shi riflette sul nucleo emotivo della storia: “Ci siamo chieste: perché Elio vuole essere rapito? Perché vuole lasciare la Terra? E alla fine ci siamo rese conto che la risposta è: perché si sente solo. Sperava che, da qualche parte nell’universo, esistesse qualcuno capace di capirlo. E questo sentimento… lo abbiamo provato anche noi.”

Un racconto dal valore generazionale

Il film vuole parlare non solo ai ragazzi, ma anche agli adulti, mostrando quanto l’empatia possa colmare le distanze generazionali. Shi sottolinea un momento chiave del film: “C’è una battuta nel film che mi emoziona ogni volta: ‘Non ti capisco, ma ti amerò lo stesso’. Per noi era importante mostrare una figura paterna capace di mettere da parte le proprie paure per sostenere suo figlio. Anche se non comprendiamo pienamente i nostri figli, possiamo comunque amarli.” Elio è stato sviluppato nel pieno dell’epoca post-pandemica, in un momento storico in cui il senso di isolamento e disconnessione si è fatto più forte, specialmente tra i giovani. Shi conclude: “Quando abbiamo iniziato a lavorarci, pensavamo che finita la pandemia saremmo tornati a sentirci uniti… invece, molte persone si sentono ancora sole. Per questo speriamo che questo film possa arrivare al momento giusto.”

Elio si presenta così come un racconto di fantascienza che guarda dritto al cuore, un viaggio nello spazio che diventa un viaggio dentro sé stessi, nel nome dell’accettazione, della speranza e della connessione.

Dario Boldini
Dario Boldini
Laureato in Lettere Moderne all'Università Statale di Milano, ha collaborato con l'Associazione Culturale Lo Sbuffo a partire dal 2019, scrivendo articoli e approfondimenti sul mondo dello spettacolo. Ha poi frequentato la specializzazione in Critica cinematografica presso la rivista e scuola di cinema di Sentieri Selvaggi di Roma, con la quale collabora dal 2022. Appassionato di cinema e serie tv, collabora con Cinefilos dal 2023. A partire dal 2022 ha partecipato a diversi festival cinematografici su territorio nazionale, tra cui quelli di Venezia, Roma, Torino, Bergamo e Trieste.
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