Gli ‘angeli’ di Placido raccontano il loro Vallanzasca

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“Ho incontrato Renato Vallanzasca per in sette o otto incontri nei quali mi ha raccontato la sua storia. Il risultato sullo schermo è una sintesi di quello che lui mi ha detto, ma anche di quello che posso apportare io al personaggio immaginandone tic e nevrosi. È stato interessante immaginare il Vallanzasca di ormai 40 anni fa”.

 
 

Kim Rossi Stuart parla della sua esperienza sul set di Michele Placido che tra le polemiche veneziane ha portato sullo schermo la storia di Renato Vallanzasca, rapinatore e rapitore che ha agito durante gli anni di piombo in Italia.

– Ma non ha avuto paura davanti ad un uomo che ha commesso quei crimini?

“Quello che mi interessa e portare la storia sullo schermo, non posso giudicare il personaggio.” Anche la Solarino, che nel film interpreta la donna di Vallanzasca, è della stessa opinione: “Bisonga sospendere il giudizio sul personaggio, almeno per chi lo interpreta, altrimenti si prendono e distanze e la messa in scena non è credibile.”  Ma nonostante queste dichiarazioni di professionalità, le polemiche non sono mancate, sul fatto che il criminale in questione è ancora vivo, sulla presenza in Italia dei familiari delle vittime che Vallanzasca ha lasciato dietro di sé, e sulla politica leghista che ha pubblicamente invitato al boicottaggio  del film. “E’ un’ipocrisia – ha spiegato con fervore Kim – che ci si scandalizzi per questo film su un uomo, un criminale che sta scontando la sua pena, e non per gli abusi edilizi che causano morti. Si badi bene, non sto giustificando quello che ha fatto Vallanzasca, ma mi guardo intorno e mi chiedo se sia giusto considerare così grave un film su un uomo che ha già fatto 40 anni di carcere e che finirà i suoi giorni dentro, quando i nostri politici si muovono sulla scia dell’illegalità.”

Ma gli attori, trai quali anche Filippo Timi e Francesco Scianna, sono stati felici di rispondere anche a domande che esulassero dalle polemiche, come quella riguardo alla bellissima alchimia sul set. “Le scene del mio personaggio erano principalmente con Kim – ci racconta Timi – ed è stato bello perché l’ho sempre ammirato come attore e lavorare con lui è stato molto interessante; Michele (Placido ndr) ha scelto bene!”

Per il regista Placido le domande sono state, per così dire, più politiche. – Il cinema italiano ha problemi con il crimine?

“Forse, il nostro è un paese a forte tradizione cattolica, e questo forse ci inibisce. A me interessava rappresentare il male per arrivare al bene, ma qui ci si scandalizza per Vallanzasca e non per i nostri politici. Io vorrei fare un film sulla vicenda di Mani Pulite, ma credo sarà impossibile per adesso. Per fortuna siamo in Europa e credo che facendo partire la proposta dalla Francia o dalla Germania potrò lavorarci riportando il progetto in Italia.”

Per il giovane Francesco Scianna invece le curiosità sono per lo più legate al lavoro d’attore. – Com’è passare da Tornatore (l’attore ha recitato in Baaria ndr) a Placido?

“Ho approfittato dell’opportunità. Tornatore è molto preciso, segue uno spartito, mentre Placido dirige con ‘la pancia’ ed è stato molto interessante sperimentare questi due modi opposti di regia.” Interessante anche l’intervento di Giuliano Sangiorgi, voce dei Negramaro, che hanno lavorato alla colonna sonora del film: “Abbiamo usato sonorità moderne, le nostre, non quelle degli anni ’70. Abbiamo cercato di dare ritmo e ricreare le interpretazioni in musica, è stato bello lavorare per Michele”.

 

Per le foto dell’incontro clikka qui.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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