Edoardo Winspeare entra nella
sala della Casa del cinema di Roma dopo la proiezione del suo
ultimo film, In grazia di Dio, insieme al
suo cast: una maggioranza netta di donne, quattro e l’unico uomo
quasi protagonista, che, rivelerà in seguito, è anche il socio
della sua casa di produzione.
La prima domanda riguarda infatti il cast:
Come ha messo insieme i personaggi del suo film?
Winspeare risponde presentando ogni singolo personaggio, a lui legato, a partire dalla protagonista Celeste Casciaro, sua moglie, Laura sua figlia fino all’amica con la passione per la recitazione, mostrando ciò che è il sogno di molti coloro che vorrebbero fare cinema: mettere insieme un team affiatato di amici o colleghi, con il quale lavorare.
Come è stato il lavoro sulla fotografia?
Afferma Winspeare che “uno dei registi che amo di più è Terrence Malick, e nei suoi film spesso la luce è in macchina, o in controluce, nella scena del bacio ho avuto, grazie al tramonto, l’occasione di realizzare un’inquadratura simile, e ne ho approfittato. Per il resto, il direttore della fotografia è stato molto bravo, all’inizio del film la luce è fredda, industriale, distante, mano a mano che Adele si sposta in campagna, ritrova le sue radici, il sorriso, l’amore, la luce si fa più calda, accogliente, materna. La terra, da arida e rifiutante, diventa di nuovo accogliente.”
Ci sono
stati problemi di produzione?
Il produttore, presente in sala ci dice che “non ci sono stati molti problemi, una volta messo insieme il budget tutto è filato liscio. Certo il budget non era altissimo e siamo comunque ricorrere alla gentilezza degli abitanti del paese. Per ringraziarli abbiamo allora pensato al cosiddetto “pacco-baratto”, alcuni servizi in cambio di altri servizi: un dentista addirittura ha messo a disposizione diversi buoni per la pulizia dei denti.”