Ischia Film Festival 2018, i Manetti Bros contro i generi, per il buon cinema

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Oltre a essere trai protagonisti della stagione cinematografica italiana, i Manetti Bros sono stati anche tra gli ospiti dell’Ischia Film Festival 2018, dove hanno portato il loro ultimo premiato film, Ammore e Malavita.

 

È un momento molto positivo per la città di Napoli da un punto di vista cinematografico. Più generi raccontano la città e un suo aspetto particolare, voi lo avete fatto con il musical per esempio.

Marco Manetti: “Siamo una parte del grande insieme di questo rinascimento napoletano quindi non ho un’idea complessiva esterna. Ma se si guarda alla grande storia italiana, Napoli potrebbe essere considerata la capitale della cultura. Letteratura, musica, teatro, parlo della cultura prodotta. Credo che, essendo Napoli una città difficile, con problemi sociali, criminali, questo abbia creato una decina d’anni di interruzione del ruolo culturale così importante, che adesso la città si sta riprendendo.”

In Italia abbiamo pochissimi musical, forse perché una consuetudine vuole che questo genere non funzioni bene al cinema, tuttavia Ammore e Malavita ma anche le produzioni di genere che vengono da Hollywood hanno dimostrato che non è così.

Antonio Manetti: “Il botteghino di film musical stranieri sono sempre ottimi ma la nostra proposta, di fare un musical, è stato accolta con delle riserve dal produttori che avevano paura del flop al botteghino. Invece il genere ha avuto successo.”

I generi però hanno trovato larghissimo spazio nell’ultima stagione cinematografica.

Marco Manetti: “L’Italia si sta liberando del genere, perché deve contare solo il buon cinema, dovrei essere libero di raccontare quello che voglio senza la necessità di rimanere incastrato in una categoria. La categorizzazione del film appartiene a una fase posteriore alla produzione, quindi forse dovrebbe interessare solo la classificazione.”

Antonio Manetti: “Si avverte un cambiamento e l’accesso del cinema libero da parte degli autori e delle nuove generazioni. I film diversi sono sempre stati fatti e forse la fortuna di uno o due ha avuto il merito di dare più coraggio alle altre produzioni.”

Marco Manetti: “Indipendentemente dai generi, la distinzione fondamentale rimane tra film belli e film brutti.”

Sul genere horror, ad esempio, che appartiene alla loro produzione passata, i due fratelli registi hanno le idee contrastanti. Da una parte Antonio sostiene che, se l’industria desse sostegno a un progetto di genere spaventoso, potrebbe venire fuori anche un film vincente, Marco invece è di diverso avviso, considerando gli autori italiani troppo autoreferenziali per mettersi al servizio di una storia di genere che ha bisogno di specifico linguaggio.

Uno degli aspetti che maggiormente ha colpito il pubblico in merito ad Ammore e Malavita, è stata la scelta di Claudia Gerini per un ruolo di napoletana verace, parte interpretata in maniera travolgente dall’attrice romana. Ma per i Manetti non si tratta di una sfida, come dice Marco: “La Gerini per noi era la migliore, ma non c’era sfida, pensavamo davvero che fosse la scelta più sicura perché è una star. Volevamo un’attrice napoletana ma non abbiamo trovato quella che sapesse fare tutto ciò che era richiesto al personaggio e Claudia ha mostrato la sua perfezione nell’interpretare Donna Maria. Le abbiamo dato la possibilità di mostrare quanto sia brava con un ruolo così diverso dalle sue corde.”

Antonio Manetti: “Conoscevamo Claudia ma non professionalmente, ed è stato sconcertante vedere quanto fosse pronta ad uscire dalla sua confort zone immediatamente, appena le venivano date indicazioni.”

Marco Manetti: “Lei ha fatto una parte da cattiva in una nuova puntata di Coliandro, e l’abbiamo fatta perché lei è venuta da noi dicendoci ‘io sono cintura nera di taekwondo, mi scrivete una parte in cui meno?’ gliel’abbiamo scritta e adesso vediamo quanto sarà apprezzata dal pubblico.”

Ammore e Malavita ha inaugurato la sua cavalcata alla Mostra di Venezia, festival che ormai da anni certifica il suo valore presentando sempre film che diventano poi i protagonisti della stagione cinematografica, non solo in Italia (con i film che hanno vinto ai David) ma soprattutto nel mondo, visto che gli ultimi premi Oscar sono stati tutti presentati al Lido. Il film dei Manetti, un musical, ha trovato il suo spazio e il suo successo nel concorso 2017, senza sfigurare a confronto con titoli quali La forma dell’acqua e Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, che hanno conquistato l’Academy. Un’attestazione di fiducia nei fratelli romani che sono stati poi premiati dalla scelta del pubblico.

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