Due weekend fa Blake Lively ha avuto il privilegio di avere due dei suoi film in testa al botteghino USA. Uno dei due è ovviamente del blockbuster della Marvel Deadpool & Wolverine, in cui interpreta lady Deadpool in uno dei cameo più spiritosi del cinecomic; l’altro è la grande sorpresa It Ends With Us (qui la recensione), che ha incassato al botteghino USA addirittura cinquanta milioni di dollari in tre giorni di programmazione. Del melodramma tratto dal caso letterario scritto da Colleen Hoover Lively è protagonista insieme all’attore/regista Justin Baldoni. Ecco la nostra intervista con l’attrice.
Ha avuto alcuna esitazione ad interpretare una donna che subisce abusi domestici?
Blake Lively: La storia tratta di abusi e violenze domestiche, ma parla anche di chi riesce a realizzare il sogno di una vita, trasformandolo in realtà. Parla del primo amore e di un nuovo amore. Copre gli alti e i bassi della vita, tutti i colori dell’esperienza umana. Racconta del disordine di una donna comune in modo molto onesto, molto reale e crudo. Ho capito perfettamente perché Lily ha preso le decisioni che ha preso, nel momento in cui le ha prese. Ho provato compassione per lei e volevo che anche il pubblico la capisse. Non ho guardato solo un aspetto della sua vita, perché lei è molto di più di quello che le è successo. Qualcosa che può cambiare il corso della sua vita, ma non l’ha definita. È lei che definisce se stessa, e questo per me è bellissimo. Non è soltanto una vittima. Non viene definita dagli uomini della sua vita, sia che si tratti di suo padre, sia che si tratti di questo bellissimo amore che aveva da giovane, oppure dall’amore tossico da adulta, lei non è mai definita dagli uomini. È una storia bellissima per ogni genere e per ogni età. Abbiamo trattato il tema con molta responsabilità, una questione che deve essere gestita con attenzione.
Cosa ha messo delle sue esperienze personali nel personaggio di Lily?
Blake Lively: In questo film ho messo tutto: il rapporto con mia madre e le mie sorelle, con i miei figli, ci ho messo i miei sentimenti. È tutto in questo film, in modi che il pubblico non saprà mai, non lo dirò mai a nessuno. Ma sono sicura che quando mi siederò in sala con i miei cari, vedranno se stessi in alcune scene, sentiranno alcune le cose che ci siamo detti. It Ends with Us è molto personale per me. Questa storia è raccontata con empatia, Lily vive con empatia, la narrazione si sviluppa con empatia. Non giudica mai le persone per le decisioni che prendono, magari sbagliando, e mostra loro che c’è una via d’uscita .Anche se non prendi la decisione giusta al momento giusto, puoi essere comunque una brava donna. Sei comunque preziosa.
Blake Lively su It Ends With Us: “Un film molto personale”
Ha interagito con Isabela Ferrer, che interpreta la giovane Lily? Che consiglio darebbe ad attrici alle prime armi come lei?
Blake Lively: L’interazione sul set è stata limitata. È semplicemente fantastica in questo film. Ai giovani vorrei dire: siate appassionati, guardare più film che potete. Imparerete molto, guardateli come se fosse il vostro lavoro. Lungometraggi di ogni epoca, di ogni genere, di ogni tipo di storia, di ogni territorio. Imparerete a raccontare storie e a conoscere ogni aspetto della produzione. Cercate di capire qualcosa da quello che amate. Se si presta attenzione e si studia il modo di narrare, si può imparare Molto. Lo facciamo in continuazione. Osservate il maggior numero di punti di vista possibile, studiate prospettive diverse sull’esperienza umana.
Quando è nata la sua passione per il cinema e la narrazione?
Blake Lively: È tutto ciò che ho sempre voluto fare fin da quando ero bambina. Non c’è nient’altro che amo di più. I film hanno un’incredibile capacità di influenzare le persone. Che si tratti di un film a grande budget, divertente e sciocco come Deadpool & Wolverine, oppure di qualcosa come It Ends with Us, profondo, emotivo e d’impatto, sono grata per tutto questo. I miei fratelli hanno tutti recitato, mia sorella Robin è un’attrice incredibile e anche mio padre ha recitato. Sono cresciuta andando con loro alle audizioni. Facevano questo per vivere, vedevo il lavoro che c’era dietro, il rifiuto ma anche l’amore e l’attenzione, dove toglierti la polvere di dossi e rialzarti.
I miei genitori tenevano un corso di recitazione ed essendo io una bambina molto timida, mi costringevano ad alzarmi e fare improvvisazione perché i miei genitori non potevano permettersi una babysitter. Nonostante sia ancora oggi una donna timida, per questo amo alzarmi e recitare. Mi piace interpretare i personaggi, adoro essere costretta. Da ragazza vedevo persone che venivano a Los Angeles ogni anno, alcune di loro poi lasciano perdere e non tornavano. È stato un mix di creatività, fortuna, preparazione, duro lavoro e opportunità. Sono cresciuta amando i film: ancora oggi a casa mia c’è sempre Turner Classic Movies alla TV. Anche se è muta, c’è sempre un vecchio film in sottofondo. It Ends with Us è un film di cui sono davvero orgogliosa, alla fine della mia carriera guarderò indietro e dirò: “Questo è uno dei lungometraggi che mi hanno definito come attrice”.