Questa mattina nella fastosa ambientazione dell’Hotel Majestic di Via Veneto si è svolta la conferenza stampa del nuovo film di John Turturro, “Passione – Un’avventura musicale”.
Un’irripetibile occasione per conversare e rivolgere alcune domande a uno dei registi e attori più talentuosi ed eclettici dell’epoca contemporanea. Un regista che dobbiamo ringraziare perché ha voluto mostrare una delle città più affascinanti e storiche del nostro paese con sincerità e passione.
L’idea del film è nata tre anni fa dal produttore Carlo Macchitella
(Madeleine), perché sentiva la necessità di mostrare al mondo
l’altra faccia di Napoli, non quella dei rifiuti e delle proteste,
ma quella della creatività e dell’incredibile vitalità. Come
realizzare questo progetto se non attraverso la musica? Napoli ha
infatti una tradizione musicale unica e Macchitella ha avuto la
grande capacità di capire che, chi avrebbe potuto compiere al
meglio questo progetto, sarebbe stato non un napoletano ma uno
straniero; un uomo che con un occhio distaccato e disinteressato,
filtrasse l’immagine di Napoli, i suoi angoli e la sua incantevole
musica.
Turturro ha portato a termine con mirabile umiltà questo progetto,
senza mai cadere in troppo facili clichè, ci spiega lui stesso che
ha voluto creare un legame con la vita reale che scorreva nel
passato e quella che scorre nel presente. Il regista considera
Napoli un luogo misterioso, vibrante, molto creativo, dove la
musica è l’ingrediente essenziale per la sopravvivenza della
gente.
In conferenza stampa erano presenti con John Turturro alcuni dei
membri del cast come Fiorello, Peppe Servillo, cantante della
storica orchestra degli Avion Travel, e Raiz (ex front-man degli
Almamegretta). Peppe Servillo e Raiz hanno confermato il valore del
lavoro di Turturro affermando che “Passione” si tratta davvero di
un film autentico sulla cultura musicale napoletana, e che il
regista, essendo straniero, ha saputo cogliere al meglio le
diversità, i difetti e i pregi della tradizione partenopea. John
Turturro aggiunge che è stato Francesco Rosi, regista napoletano e
suo grande amico ad aprirgli le porte di questo mondo: “dopo aver
trascorso cinque anni insieme a lavorare a “La Tregua”, adattamento
classico di Primo Levi, mi ha suggerito di esplorare l’opera di
Eduardo De Filippo “Questi fantasmi”. Pensava che avessi la giusta
sensibilità per farlo”.
Non sono mancate di certo le domande a Rosario Fiorello, il
quale con la sua solita allegria e disinvoltura ha saputo regalare
un sorriso a tutti i presenti, compreso il regista.
Difatti alla domanda come mai Turturro ha voluto Fiorello nel suo
film, quest’ultimo risponde: “Quando Turturro mi ha chiamato io ho
mosso subito due obiezioni; Prima non sono un attore, seconda non
sono napoletano!!”. Il regista, dopo una risata, replica affermando
che era sua intenzione riunire in un cast, artisti di talento molto
differenti tra di loro per dare un senso di multiculturalità al
film, inoltre lo aveva già sentito interpretare un pezzo di
Carosone e aveva assistito al suo irriverente show radiofonico
(Viva Radio 2).
Presenti in conferenza anche
l’autrice del montaggio Simona Paggi, definita mamma del film da
John Turturro, il produttore Carlo Macchitella per Madeleine, Carlo
Brancaleoni per Rai Cinema, il Presidente della Regione Campania
Stefano Caldoro e il produttore e distributore, L’Amministratore
Delegato di Cinecittà Luce Luciano Sovena.
Il film, nelle dase dal 22 ottobre, sarà distribuito in cinquanta
copie e stasera, ci annuncia orgoglioso il Presidente della Regione
Campania Caldoro, verrà proiettato in anteprima per il pubblico al
Teatro Trianon, nello storico, quanto difficile quartiere di
Napoli, San Lorenzo.
Foto di Elio Rosato.