In arrivo il 15 giugno solo al cinema, Lightyear – La vera storia di Buzz è il nuovo film Pixar, che immagina di realizzare il film che ha visto il piccolo Andy, protagonista di Tom Story, per poi volere il giocattolo dello space-ranger. Abbiamo parlato di questa avventura spaziale divertente ed emozionante con il cast di doppiatori italiani. Ormai come al solito, quando si tratta di Casa Disney, non si tratta solo di doppiatori, ma dietro alle voci dei personaggi animati si nascondono gli amatissimi volti dei divi di casa nostra, per cui la voce di Lightyear è di Alberto Malanchino, quella del suo aiutante robot, il gattino Sox di Ludovico Terzigni e quella della space-ranger Alisha Hawthorne di Esther Elisha. Coinvolta nel doppiaggio anche Linda Raimondo, divulgatrice scientifica nota su Instagram come Astro Linda, che si è prestata per un piccolo cameo vocale.

 

Nel ringraziare tutti Massimiliano Manfredi, direttore del doppiaggio, gli interpreti hanno raccontato la loro esperienza dietro al microfono. Terzigni ha parlato di “esperienza formativa e interessante” soprattutto nel ricercare la voce adatta a Sox, un gatto robot, che nel corso del film dimostra grande spirito e ironia, ma anche un profondo attaccamento da Buzz. “A Sox, ho cercato di dare un tono molto da bambino, rientrando in quella dimensione di gioco spensierato che tutti noi facciamo da piccoli. Ho cercato di dargli tutte le mie emozioni non dico infantili perché potrebbe sembrare fuorviante, però sicuramente emozioni sincere e originali.”

Alberto Malachino, nuova voce di Buzz Lightyear, erede di Massimo Dapporto

Dal canto suo, doppiando il protagonista Buzz Lightyear, Alberto Malachino si è confrontato con un precedente molto ingombrante. Nella sua versione giocattolo, nella saga di Toy Story, Buzz è infatti doppiato da Massimo Dapporto, professionista al quale Malachino guarda con grande rispetto e ammirazione. “Ci siamo conosciuti in sala di doppiaggio – ha spiegato Malachino – ‘La settimana prossima arriva Dapporto’ mi hanno detto, e mi sono sentito come un bambino. Quando è arrivato, l’ho sentito parlare con questa voce incredibile, mi ha aperto dei ricordi dell’infanzia. Sono proprio legato alla storia di Buzz, di Toy Story, soprattutto il primo film. Abbiamo parlato un po’, e lui si è detto molto felice anche di questa nuova voce del personaggio. Infatti, mi ha detto. “Sono contento che lo fai tu. Basta. Sono vecchio ormai. Largo ai giovani.”

L’importanza della rappresentazione

Nel film c’è anche un importante messaggio di normalizzazione dell’omosessualità. Il personaggio di Alisha Hawthorne viene mostrata nel corso della sua vita mentre si innamora, si sposa, ha dei figli, con una sua collega di lavoro. E in una delle belle scene casalinghe che la vedono protagonista, Alisha bacia sulla bocca la moglie. Gli artisti Disney hanno lottato affinché quella scena rimanesse nel film e per fortuna, la vediamo sul grande schermo, normale, come la quotidianità che racconta, eppure potente per il messaggio che manda.

Ne ha parlato Esther Elisha: “Io penso che i bambini vedano la realtà, loro hanno forse meno bisogno di noi di essere educati rispetto a quello che è l’amore, perché non lo mettono in discussione. Sono veramente delle spugne. Per fortuna, la nostra società non è più quella in cui siamo cresciuti noi e i giovani oggi sono estremamente consapevoli e forti nell’affermarsi rispetto a come sono e alla ricerca della loro identità, costantemente. Credo che i dipendenti Disney abbiano fatto molto bene ad insistere per mantenere la scena nel film. Sono grata alle loro proteste perché penso che tutte le famiglie abbiano diritto di essere rappresentate perché ci sono ed esistono e la rappresentazione è importante, è vero che conta. Vederti, vedere che esisti non solo perché tu lo sai, ma perché gli altri ti vedono è una delle cose che ti fa sentire accolto e ti permette di percorrere la tua strada in un modo molto più tranquillo. Sono veramente felice di far parte di questo progetto e di essere la voce italiana di Alisha.”

Film Disney 2022 LightyearIl paradosso temporale di Lightyear

Nel film assistiamo al paradosso temporale di Buzz che, avvicinandosi alla velocità della luce, passa pochi secondi nello spazio che però si rivelano molti anni per le persona che restano a Terra. Come lo spiegherebbe la scienza questo paradosso? La parola a Astro Linda, ovviamente: “Sicuramente è una tematica molto complessa. È una teoria che è la base della Relatività Generale di Einstein. Innanzitutto, la prima cosa da dire a livello scientifico è che la velocità della luce non può essere raggiunta perché qualunque oggetto o corpo dotato di massa non può arrivarci, semplicemente perché altrimenti avrebbe bisogno di energia infinita e sappiamo che la prima legge fondamentale della Fisica è la conservazione dell’energia, quindi, l’energia non si crea né si distrugge, ma si trasforma. Di conseguenza, noi non possiamo purtroppo raggiungere la velocità della luce. Possiamo però raggiungere delle velocità molto elevate. Quando raggiungiamo queste elevate velocità, i tempi si dilatano e gli spazi si contraggono. Quindi, quello che succede è che il tempo inizia a scorrere più lentamente mentre è come se gli spazi si facessero più stretti,  perciò riusciamo a percorrere distanze molto più grandi di quelle che in realtà si percorrerebbero a velocità normali. È per quello che Buzz quando va nello spazio e raggiunge l’ipervelocità, si ritrova a vivere pochissimi minuti a quella velocità e quando torna sul pianeta si rende conto che effettivamente il tempo trascorso è stato piuttosto lungo, lì, tanto è che ritrova i suoi colleghi cresciuti e invecchiati. Il concetto alla base è quello di Einstein, la Relatività Generale che, tra l’altro, continua ad avere successo tanto che pochissimo tempo fa ci è stata di nuovo confermata con la scoperta dell’esistenza di un buco nero al centro della nostra Via Lattea. Quindi, il tema è molto complesso, ma nonostante questo la Pixar ha trovato il modo di rappresentarlo bene.”.

Lightyear – La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane (co-regista di Alla Ricerca di Dory) ed è prodotto da Galyn Susman (Toy Story: Tutto un altro mondo). La colonna sonora del film è firmata dal premiato compositore Michael Giacchino (The Batman, Up).

Nella versione italiana del film, prestano le proprie voci Alberto Malanchino, Ludovico Tersigni ed Esther Elisha che interpretano rispettivamente lo Space Ranger Buzz Lightyear; Sox, il suo gatto robot di compagnia; e Alisha Hawthorne, la sua comandante e migliore amica.

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