“La realtà è stato
il materiale di base per la sceneggiatura” ha detto così
Valeria Bruni Tedeschi per spiegare da dove è nata la storia
di Un Castello in Italia, in cui è anche
sceneggiatrice e attrice protagonista, presentato la scorsa
primavera in Concorso al Festival
di Cannes. La forse impronta autobiografica del film spicca con
particolare evidenza, e la Bruni Tedeschi ha precisato: “A
sceneggiare il film siamo state in tre, ed è stato molto importante
per me questa collaborazione, perché nel film ci sono tre
autobiografie, tre mondi e tre modi di vedere la vita che si sono
concentrati in questa unica storia”.
Un film tanto
autobiografico che in scena, ad interpretare la madre del
personaggio della Tedeschi c’era Marisa Borini,
straordinaria interprete di un ruolo intenso e doloroso. “Non
sono andata all’Actor’s Studio – ha scherzato la Borini –
cerco di seguire le istruzioni, Valeria è così brava e io
improvviso. Non imparo mai niente a memoria, leggo le battute una
sola volta e se sono lunghe le leggo la sera prima”.
Il film, seppure concentrato su momenti dolorosi, è ricco di ironia riservata soprattutto ai contesti religiosi. “L’ironia non è un proposito, cerchiamo di raccontare le situazioni. Il nostro personaggio ha la necessità di trovare la fede, tuttavia non riesce ad entrare nella stanza della fede, e rimane fuori. L’ironia e la comicità arrivano dal fallimento che questa donna deve affrontare nel suo rifiuto della fede. La mia eroina è tragicomica perché involontariamente nel suo dolore è comica”.
Innegabile la tendenza di Valeria Bruni Tedeschi a lavorare con persone che appartengono alla sua vita reale; in questo caso, oltre alla madre, anche il compagno, Louis Garrel, è presente nel film. “Per me è importante dire che se chiedo ai miei familiari o amici di recitare per me è perché credo che siano dei grandi professionisti – ha spiegato la bella Valeria – poi che gli attori siano vicini a me nella vita per me è meglio. Poi però ci sono gli incontri nuovi, come quello con Filippo Timi, ma prima di tutto è il talento che mi fa lavorare con le persone che scelgo”.
Presenti alla conferenza stampa
anche Filippo Timi e Louis Garrel, che nel film
interpretano rispettivamente il fratello malato di AIDS e il
tormentato compagno della protagonista. Entrambi gli attori sono
stati particolarmente spiritosi, ognuno per ragioni diverse. Timi
ha messo in piedi un vero e proprio spettacolino di cabaret,
ironizzando sulla sua balbuzie e spiegando quanto per lui è stato
difficile dimagrire 18 chili per la parte, oltre a dover recitare
in francese e quindi dover fare i conti con la balbuzie in questa
seconda lingua, tuttavia per lui l’esperienza del film è stata
forse doppiamente difficile perchè si è andato ad inserire, da
estraneo, in un contesto chiuso, familiare: “Artisticamente mi
sento un po’ fratello di Valeria, la stimo molto come attrice. Per
me questo film ha significato un lavoro sull’intimità, per me è un
film intimo non solo autobiografico. E’ trai ruoli più difficili
che abbia mai affrontato, difficile perchè ho dovuto far passare
una grande dolcezza. Più che un ruolo è stato un
soffio“.
Garrell ha dato libero sfogo alla sua “rabbia” contro la compagna: i due hanno messo in piedi un siparietto alla “Casa Vianello”, forse un po’ fuori luogo per una conferenza stampa.
Un Castello in Italia uscirà il 24 ottobre distribuito da Teodora Film.