Gabriele Mainetti
foto via la Biennale

Dopo tanta attesa e tanti spostamenti dovuti alla pandemia, finalmente il pubblico (selezionato del festival di Venezia) è riuscito a vedere nelle anticipate del mattino Freaks Out, il secondo film da regista di Gabriele Mainetti, che, dopo il successo di Lo Chiamavano Jeeg Robot, ha ripreso mano con Nicola Guaglianone a una vecchia storia che hanno trasformato in realtà.

 

“Dopo l’esperienza di Jeeg, Nicola (Guaglianone, sceneggiatore, ndr) e io ci siamo detti ‘ora che famo, cosa raccontiamo?’ – ha detto il regista –  Ci siamo visti in quello che poi sarebbe diventato lo studio della mia casa di produzione e ci siamo detti ‘buttiamo giù tutti i film che vogliamo fare e poi decidiamo’. Dall’unione di tante idee diverse è arrivata questa storia. Poi un giorno Nicola mi ha detto ‘famolo nella seconda guerra mondiale’. Ci divertiva accostare ai freak un elemento conflittuale forte, il nazista”.

Gabriele Mainetti presenta Freaks Out a Venezia 78

Il film ha avuto una lavorazione lunga e difficile, con la sfida di lavorare una produzione italiana come fosse un colossal e di farlo in maniera credibile, soprattutto per quello che riguarda la messa in scena e il fattore storico. “Ci sono volute più settimane e più soldi ma siamo riusciti a portare a termine il progetto e siamo felici di essere qui in concorso. Raramente in Italia si sono fatti progetti di queste dimensioni e qualità di artigianato. Mainetti sosteneva che le capacità per fare grandi film di azione e effetti speciali nella nostra tradizione ci sono. E ha dimostrato sulla sua pelle che è possibile” ha spiegato Andrea Occhipinti di Lucky Red che produce il film.

Ovviamente il primo riferimento che viene in mente già dal titolo del film è Freak di Tod Browing, vero capolavoro senza tempo, e Mainetti ha ammesso che per lui si tratta di un “maestro di un film meraviglioso che non è stato accolto come doveva, e che ha avuto vita e carriera distrutta da quell’insuccesso. Il titolo però è anche un gioco di parole perché ‘freak out’ in inglese vuol dire impazzire, come succede al nostro Franz. Infine una terza interpretazione del titolo è il fatto che i nostri freak sono nel grembo del circo Mezzapiotta e quando il circo viene bombardato si ritrovano improvvisamente fuori dal loro spazio sicuro, costretti a misurarsi con la loro diversità. Ci siamo rifatti ai grandi sceneggiatori del passato Rodolfo Sonego, Piero De Bernardi per raccontare dei personaggi vigliacchi che riescono in un rapporto reale con gli altri a tirare fuori la parte più bella. La nostra è una Armata Brancaleone, ma i nostri sono ancora più tosti e simpatici”.

Nel cast di Freaks Out ci sono Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini. Il film arriva in sala il 24 ottobre.

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