Atlas: recensione del nuovo film con Jennifer Lopez

Dinamico e accattivante, il film è disponibile in streaming su Netflix dal 24 maggio.

Atlas recensione film

Ambientato in un futuro costellato di IA, Atlas è la nuova pellicola fantascientifica e d’azione distribuita da Netflix. Diretto dal regista Brad Peyton e scritto da Aaron Eli Coleite, il film presenta un cast di figure note nel panorama internazionale. La cantante Jennifer Lopez interpreta qui la protagonista Atlas Sheperd, mentre il canadese Simu Liu (Barbie, Shang Chi e la leggenda dei dieci anelli) è nel ruolo di Harlan, una forma di IA ribelle. A questi si uniscono anche Sterling K. Brown (This is us) e Mark Strong (1917, Tàr) in ruoli secondari.

La trama di Atlas: la rivoluzione dell’IA

Nel film l’intelligenza artificiale viene interamente integrata nella vita degli esseri umani, finché Harlan, un umanoide domestico, non modifica misteriosamente il proprio codice e da inizio ad una rivoluzione che porta alla morte di milioni di persone. Harlan fugge nello spazio, ma la sua minaccia aleggia sempre sulle teste del pianeta Terra. 28 anni dopo, Atlas, analista che ha avuto degli stretti contatti con Harlan da bambina, viene mandata su un pianeta lontano per scovare e catturare l’IA ribelle. Quando tutto sembrerà andare storto, però, ad Atlas non resterà che affidarsi ad un’altra forma di intelligenza artificiale per salvarsi e portare a termine la sua missione.

Atlas Jennifer Lopez

Il rapporto uomo-macchina

Uno dei temi focali di Atlas è senza dubbi la relazione che si crea tra l’essere umano e l’intelligenza artificiale. Per quanto la realtà presentata nel film possa sembrare lontana e quasi impossibile, l’IA sta pian piano iniziando a far parte della nostra società anche attuale.

L’uomo ha da sempre vissuto in una forma di supremazia sulla terra, riuscendo a domare e controllare gran parte degli altri esseri viventi. Ciononostante, praticamente ogni rappresentazione cinematografica dell’IA quali Matrix o Westworld oltre naturalmente Atlas mostra come gli umanoidi possano soppiantare gli umani per intelligenza ed efficienza. Rappresentazione del timore delle macchine nel film è proprio il personaggio di Atlas: l’analista diffida fortemente della tecnologia, affidandosi a un altro robot solamente in una situazione di grave pericolo.

Il legame tra Atlas e Smith, un’altra forma di IA, mostrerà al pubblico come la relazione tra uomo e tecnologia possa anche essere positiva. Per quanto all’inizio la donna non volesse avere alcun legame con la macchina, la necessità spingerà anche lei a doversi legare al robot tramite un link neurale. Da questo momento in poi le due entità diventeranno come un unicum, creando un rapporto vero e profondo. Questo può portare i più titubanti sulle nuove tecnologie a riflettere: il progresso non può essere arrestato, come non bisogna porre totale fiducia nelle macchine. Come sempre, in medio stat virtus.

Gli esseri umani: la rovina della Terra

“Gli umani continuano ad essere un pericolo per ogni altra specie nonché per il proprio pianeta”

Il dilemma che pervade la mente dello spettatore fin dalle prime scene del film è, cosa ha portato Harlan un giorno a fare una tale rivolta? Per quale motivo? Nella seconda metà del film lo scopo di Harlan viene reso chiaro proprio da lui stesso: in un dialogo, l’IA ribelle riflette su come l’uomo sia la rovina propria e del proprio pianeta. Il futuro della Terra e dell’umanità per Harlan non poteva essere altro che una lenta autodistruzione.

In una certa riflessione esistenziale sarebbe difficile dargli torto: l’inquinamento atmosferico, il riscaldamento globale, la deforestazione e le isole di plastica sono tutte opere dell’uomo. Inoltre, dopo anni di supremazia, lo stesso essere umano ha dato vita ad una macchina così sofisticata da poterlo superare. L’uomo è artefice della minaccia alla sua stessa specie. Alla fine del film arriva il solo messaggio di speranza da Atlas: confido che possiamo fare di meglio, e probabilmente con tanto ottimismo possiamo.

Atlas Netflix

Jennifer Lopez: attrice oltre che cantante?

Talvolta nel vedere apparire pop star sul grande schermo in film non musicali può venire il lecito dubbio se quello sia effettivamente il loro posto, se un bravo cantante possa rendere allo stesso modo come attore. In Atlas questo dubbio sembra essere infondato. Jennifer Lopez riesce ad interpretare la protagonista in maniera abbastanza organica e fedele, dimostrandosi una volta di più attrice capace di passare di genere in genere.

Atlas risulta quindi essere una pellicola con delle tematiche interessanti, anche se non approfondite nella maniera migliore possibile. Il film resta quindi un ottima opera di intrattenimento, con quella giusta dose d’azione capace di attirare un pubblico di appassionati.