Ballerina: recensione del film coreano su Netflix

La pellicola è stata presentata in anteprima al 28° Busan International Film Festival nella sezione “Korean Cinema Today – Special Premier” ed è diretta da Lee Chung-hyun.

Il concetto del vendicarsi parte, come ben sappiamo, da una specifica e pregressa azione da parte di terzi: un torto subito. Più la sua portata è importante, più sarà impattante, in maniera dunque proporzionale, la vendetta. Nel nostro cinema, l’incidente scatenante che avvia un revenge movie è spesso simile: o è qualcosa che è stata fatta direttamente al protagonista oppure a un suo caro, che sia il figlio, il genitore o il partner. Per Ballerina, nuovo film che va infoltendo il catalogo Netflix in questo non ancora autunnale ottore, è una cara amica.

Una trama che usa un’espediente differente per una storia che comunque seguirà gli stilemi del genere, ma che questa volta parte più dall’esaudire un desiderio, in tal caso di qualcuno che non è stato ucciso ma che si uccide, e che affida la sua resa dei conti a un altro, il quale si prende ben volentieri il grosso carico. Il film, che naviga nel mare dell‘action thriller, è una produzione coreana diretta da Lee Chung-hyun. Presentato in anteprima al 28° Busan International Film Festival nella sezione “Korean Cinema Today – Special Premier”, è disponibile in streaming dal 6 ottobre.

Ballerina, la trama del film

I compleanni non sono un evento che piace a tutti, e sembra proprio essere qualcosa che Ok-ju voglia lasciar passare in sordina quando si tratta del suo. Nonostante questo, un giorno la ragazza si reca in una pasticceria per comprare una torta, ed è lì che incontra dopo tanti anni una sua ex compagna di classe, Min-hee. Ritrovatesi per puro caso, le due da quel momento non si lasceranno più. Min-hee, in realtà, è anche una ballerina professionista, lavoro ben diverso da quello di Ok-ju, la quale per lungo tempo è stata una guardia del corpo personale d’élite per clienti VIP, che però ha messo da parte per potersi riprendere da quel ritmo stressante.

Tutto sembra andare bene, fino a quando una sera Min-hee chiama Ok-ju chiedendole di recarsi a casa sua: ma arrivata lì, lo scenario che le si presenta davanti è tutt’altro che piacevole per lei. L’amica giace infatti in una vasca da bagno piena di sangue. Prima di suicidarsi, però, le ha lasciato un messaggio con su scritto “Per favore, vendicami… so che lo farai.” Decisa a vendicare l’amica, Ok-ju si ritroverà coinvolta nel sottobosco cittadino in cui violenza, droga e prostituzione sono all’ordine del giorno. Ma la resa dei conti deve esserci, è una promessa che ha fatto a Min-hee: e così, sfruttando le proprie capacità investigative ma anche il suo talento nel combattimento, Ok-ju sfiderà colui che ha indotto l’amica a togliersi la vita, e lo farà senza pietà.

Ballerina Jeon Jong-Seo

Un revenge movie convincente

A dare carattere all’angelo della vendetta di Ballerina una Jeon Jong-seo perfettamente calata nel ruolo della sua Ok-ju; recita in sottrazione, si focalizza sullo sguardo smarrito ma deciso, sopra cui la macchina da presa regala travolgenti primissimi piani; si getta nell’oscurità della notte come un felino, indaga, combatte; ricorda gli attimi passati con la sua migliore amica Min-hee (forse anche qualcosa in più), che ringrazia per averla fatta rinascere, e che la spronano ad essere più veloce nelle scelte, più decisiva nelle lotte, più feroce e attenta ai dettagli. Min-hee è uno stimolo continuo per Ok-ju, è un’assenza che nel filo narrativo della vendetta si fa sempre più presenza, accompagnando una musica che incalza, in particolare nelle scene d’azione.

Forse troppo brevi le sequenze fra le due giovani, lampi di luce in una sceneggiatura che si affida di più alla componente action piuttosto che a creare una psicologia più profonda di Ok-ju, solo accennata attraverso il rapporto con Min-hee. Ma a sopperirne la mancanza, che nella buona economia generale del film fa comunque chiudere un occhio, è la sua estetica. A livello visivo, l’uso dei colori al neon che spesso avvolgono la protagonista danno ancora più il senso di ciò che sta accadendo in Ballerina, quasi come se andassero ad enfatizzare i sentimenti e le mosse della sua protagonista. Le sequenze d’azione, poi, alzano l’asticella della pellicola: ben coreografate, con un montaggio frenetico e veloce, supportate da una galleria d’inquadrature efficaci, oltre che da un buon uso della cinepresa, sempre pronta a dare visibilità e coraggio a Ok-ju.

Ok-ju, una protagonista che funziona

Ed è infatti proprio Ok-ju la carta vincente di Ballerina che, nel suo complesso, rimane il tipico revenge movie conosciuto da tutti, solo con un’estetica migliore di altri e uno stile accattivante. Un po’ Nikita, un po’ John Wick, un po’ Black Mamba, Ok-ju detta i tempi narrativi del film, li gestisce senza appesantirne le scene, e intrattiene pur non essendo una protagonista eccessiva nel linguaggio e nel comportamento. Si carica di tutta la narrazione affidandosi alle espressioni, ben equilibrate come dicevamo, dalle quali traspare tutto: freddezza, dolore, passione, frustrazione, rabbia.

Nel complesso, perciò, Ballerina è un film godibile, un tipico revenge movie che sfrutta in maniera adeguata tutti gli elementi del genere, non scadendo nel ripetitivo o nel noioso, pur essendo la sua ossatura narrativa non originale. Netflix, dunque, ancora una volta ci conferma di sapere quali prodotti scegliere per riempire la sua offerta e soddisfare il suo pubblico. E, come nel caso del film di Lee Chung-hyun proposto dal colosso streaming, un po’ d’azione pura “e dura” non fa mai male, soprattutto se al suo centro c’è una vendicatrice che tanto ci ricorda alcuni cult o personaggi amati, da cui – ci vien da pensare – ci si è ispirati per delineare la convincente sicaria Ok-ju.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto di Valeria Maiolino
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Valeria Maiolino
Classe 1996. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza, con una tesi su Judy Garland e il cinema classico americano, inizia a muovere i primi passi nel mondo della critica cinematografica collaborando per il webzine DassCinemag, dopo aver seguito un laboratorio inerente. Successivamente comincia a collaborare con Edipress Srl, occupandosi della stesura di articoli e news per Auto.it, InMoto.it, Corriere dello Sport e Tutto Sport. Approda poi su Cinefilos.it per continuare la sua carriera nel mondo del cinema e del giornalismo, dove attualmente ricopre il ruolo di redattrice. Nel 2021 pubblica il suo primo libro con la Casa Editrice Albatros Il Filo intitolato “Quello che mi lasci di te” e l’anno dopo esce il suo secondo romanzo con la Casa Editrice Another Coffee Stories, “Al di là del mare”. Il cinema è la sua unica via di fuga quando ha bisogno di evadere dalla realtà. Scriverne è una terapia, oltre che un’immensa passione. Se potesse essere un film? Direbbe Sin City di Frank Miller e Robert Rodriguez.
ballerina-recensione-netflixLee Chung-hyun confeziona un revenge movie efficace che, pur non distinguendosi per l'originalità della storia, regala una protagonista ben sviluppata, che recita in sottrazione e si affida alle sue espressioni, decisive e incisive. Un film che sa come presentare le scene d'azione, ben coreografate e girate, e che rende Ballerina un film godibile.