La Terra Promessa: recensione del film con Mads Mikkelsen #Venezia80

Dramma storico è in sala dal 14 marzo.

La Terra Promessa recensione

Mads Mikkelsen torna al Lido di Venezia per Venezia 80 con La Terra Promessa (Bastarden – The Promised Land) di Nicolaj Arcel – il primo film danese del regista dopo il dramma The Royal Affair, candidato all’Oscar nel 2012. Il protagonista è Mikkelsen nei panni di un soldato del XVIII secolo disposto a rischiare tutto per lasciare un segno nel mondo. Un film che trasmette una forte connessione con la natura e che si collega a sua volta alla connessione tra esseri umani. Personaggi soli e nomadi, personalità spigolose, drammi familiari e spiritualità. Il film in Concorso a Venezia 80 nasce dalla dedizione di Arcel di creare storie ed è per questo che a oggi lo considera il suo lavoro più personale.

 

La Terra Promessa, la trama

Nel 1755, l’impoverito capitano Ludvig Kahlen parte alla conquista delle aspre e inabitabili lande danesi con un obiettivo apparentemente impossibile: costruire una colonia in nome del Re. In cambio, riceverà il nome reale disperatamente desiderato. Ma l’unico sovrano della zona, lo spietato Frederik de Schinkel, crede arrogantemente che questa terra gli appartenga. Quando de Schinkel viene a sapere che la cameriera Ann Barbara e il suo servo marito sono fuggiti per rifugiarsi da Kahlen, il privilegiato e dispettoso sovrano giura vendetta, facendo di tutto per allontanare il capitano. Kahlen non si lascia intimidire e ingaggia una battaglia impari, rischiando non solo la sua vita, ma anche la famiglia di forestieri che si è formata intorno a lui.

Ludvig è un bastardo, un figlio abbandonato. Non ha nessuno ma ha solo uno scopo. La sua brughiera, territorio del Re: la vuole coltivare per creare la sua colonia. È quasi un’ossessione la sua che sembra consumarlo fino alla fine del film. Il nuovo film di Arcer porta in scena un’opera dall’emotività molto forte a cui si aggiungono temi come la lotta di classe, il razzismo, lo sfruttamento sul lavoro. A metà tra film storico e western, Bastarden ha nei suoi punti di forza le interpretazioni femminili di Kristine Kujath Thorp e Amanda Collin. La prima interpreta la cugina di De Schinkel e la seconda interpreta la contadina intraprendente che è riuscita a sfuggire al cattivo.

The Promised Land film

La brughiera

Questa distesa che si estende per chilometri: la brughiera che nasconde i suoi segreti e le sue insidie. Ludvig ha un controllo quasi maniacale e crede fermamente nel potere di questi territori che per lui sono assolutamente coltivabili e mentre i tesorieri del Re lo deridono lui va a cavallo e, aiutato da qualche attrezzo cerca di tagliare il terreno. Quando trova una parte di terreno coltivabile la utilizza per coltivare patate ma alle sue spalle un nemico marcia verso di lui: Frederik De Schinkel. Aristocratico, il personaggio interpretato da Simon Bennebjerg rivendica le terre ma solo per una questione di orgoglio e non per puro piacere personale e infatti il personaggio è la vera e propria nemesi di Ludvig: proprietario terriero brutale, tratta male i suoi dipendenti e violenta le cameriere.

Quando Ludvig si oppone a lui, insistendo sul fatto che si tratta della terra del re, fa colpo sulla cugina di De Schinkel, Edel (Kristine Kujath Thorp), costretta a sposare il cugino per motivi economici. La natura diventa quindi non solo protagonista ma anche terreno di scontro tra queste due parti. Allo stesso modo però mette in evidenza le debolezze dell’uomo piegato a titoli nobiliari e denaro. Solo alla fine ci sarà il cambio di rotta del protagonista che sceglierà una strada diversa da quella della premessa iniziale. Questo è un punto di forza del film: alla fine tutto viene rovesciato rispetto all’inizio e i personaggi subiscono una crescita interiore. Anche il pubblico, indirizzato dal punto di vista del personaggio di Ludvig fa il tifo per lui, mosso da buone intenzioni. Il problema è quando subentra l’avidità e il denaro che rende l’uomo cieco nel suo cammino.

The Promised Land

Le protagoniste femminili

Le protagoniste femminili in La Terra Promessa non sono solo un valore aggiunto alla trama ma hanno una caratterizzazione forte che dà del filo da torcere alle contro parti maschili. Mentre Ludvig e De Schinkel lottano con orgoglio e avidità, le donne contribuiscono alla sopravvivenza. Due personalità forti ma opposte: Edel, venduta dal padre alla famiglia del cugino per l’eredità, e Ann-Barbara che si ripara dalla sfortuna della sua precedente vita come governante di Ludvig, ma chiarisce fin dall’inizio di essere una sua pari, non una sua serva. Anche Anmai Mus (personaggio interpretato da Hagberg Melina), una bambina rom perseguitata dalla gente del posto per la sua pelle scura. È una nomade che farà di Ludvig e Ann-Barbara i suoi parenti adottivi. Tre personaggi che ruotano intorno al protagonista, ognuna delle quali contribuisce alla crescita interiore del personaggio.

La Terra Promessa, della durata di quasi due ore – arriva comunque alla fine impartendo a Ludvig la sua lezione. Il protagonista alla fine si rende conto che nella vita c’è qualcosa di più dello status e dei titoli nobiliari ma c’è tutto quello che non ha mai avuto nella sua vita da bastardo. Una famiglia e due donne che amano e sono disposte a tutto per lui.

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Lidia Maltese
Laureata in Scienze della Comunicazione alla Sapienza, classe 95. La mia vita è una puntata di una serie tv comedy-drama che va in onda da 27 anni. Ho lo stesso ottimismo di Tony Soprano con l'umorismo di Dexter, però ho anche dei difetti.
bastarden-la-terra-promessaUn dramma storico coinvolgente ed emozionate dove i personaggi si mettono a nudo e attraverso la natura riescono a esprimere le loro reali intenzioni. Lotta di classe e razzismo, il film di Arcel utilizza la natura come filtro per le interazioni umane. Punto a favore sono i personaggi femminili del film che hanno una caratterizzazione molto forte e aiutano il protagonista nel suo percorso di crescita interiore fino ad arrivare alla fine.