Buon viaggio, Marie è l’opera prima della regista, sceneggiatrice e attrice Enya Baroux, ispirato alla vita della nonna alla quale rende omaggio. Questo film è un road movie toccante e umano dove si esplora la cattiva comunicazione e la preparazione al lutto di un parente molto caro. Un viaggio tenero ma leggermente comico, che unisce emozioni agrodolci ad un umorismo schietto tipico francese, in cui un’anziana matriarca prende in mano le sue ultime volontà ma non prima però di aver sorpreso la sua famiglia.
La trama di Buon viaggio, Marie
Questo film, in originale On ira, racconta la storia di Marie, interpretata dall’attrice francese Hélène Vincent, un’anziana donna di 80 anni affetta da un cancro incurabile e al quarto stadio che le causa sempre più sofferenze quotidiane. Stanca della sua maledetta malattia, vorrebbe ricorrere al suicidio assistito, ma poiché in Francia è ancora illegale, desidera recarsi in Svizzera, dove questa pratica è consentita. Marie però è incapace di dire la triste verità alla sua famiglia cioè a suo figlio Bruno, David Ayala, volenteroso ma senza un euro, e alla nipote adolescente Anna, la giovane attrice Juliette Gasquet.
Qualche giorno prima della partenza la protagonista si confida invece con il rude ma gentile assistente sanitario Rudy, Pierre Lottin, il quale si ritrova suo malgrado alla guida del camper che porterà tutto il gruppo verso la Svizzera. L’anziana signora quindi mente alla sua famiglia e inventa che deve andare a Zurigo, perché deve riscuotere un’eredità lontana in una banca svizzera. Il figlio Bruno essendo messo alle strette dalla banca, non più disposta ad accettare il suo conto in rosso, si unisce sperando ovviamente di ricevere dei soldi, d’accompagnare la madre.
Marie oltre ad essere seguita nel suo “ultimo viaggio” dal figlio e da il badante Rudy, che non lascia mai il suo animale domestico che è un topo di nome Lennon, sarà accompagnata anche dalla nipote quindicenne che legherà più di tutti con la nonna paterna. Le scene più belle e toccanti questo lungometraggio sono proprio quelle di Marie con Anna, tipo quella in cui cantano insieme sul camper. Sulle note di Voyage, voyage dei Desireless, ma eseguita dalla cantautrice parigina Barbara Pravi, si attraversano centinaia di chilometri, dalla Costa Azzurra al centro d’Europa, per compiere il passo più difficile: quello di dire la verità alle persone più importanti della propria vita.
Buon viaggio, Marie tra risate e pianti
Il viaggio di questa strampalata e per certi versi disfunzionale famiglia è scandito da una colonna sonora accuratamente selezionata. Con il suo tono leggero e commovente, Buon viaggio, Marie ricorda opere francesi come La famiglia Bélier o Piccole bugie tra amici, ma anche l’americano Little Miss Sunshine. Il film combina infatti umorismo, riflessioni sugli affetti familiari ed emozioni sincere attraverso dialoghi azzeccati e un gruppo di attori che funzionano. Enya Baroux firma un lungometraggio intimo e universale, che oscilla tra emozione e risate, molto del merito della riuscita è della recitazione del quartetto che forma il cast principale. Premiato quest’anno a gennaio al Festival international du film de comédie de l’Alpe d’Huez per le interpretazioni di Hélène Vincent e Juliette Gasquet, il film affronta con umorismo e sensibilità temi dei legami familiari, dell’eutanasia e del diritto di scegliere la fine della propria vita.
Buon viaggio, Marie
Sommario
Buon Viaggio, Marie fa ridere, riesce a toccare il cuore e far ricordare l’importanza delle relazioni umane quelle con la propria famiglia. Questo primo film di Enya Baroux possiede un cast di talento, una regia sincera e racconta una storia toccante ed edificante al tempo stesso.
