C’era Una Volta in America: recensione del film di Sergio Leone

C'era Una Volta in America recensione film

In C’era Una Volta in America un uomo dallo sguardo triste e i capelli bianchi alle tempie entra in un vecchio locale, si dirige con incertezza verso il bagno sul retro, non perché non conosca la strada, ma perché forse dopo tanti anni ritornare in quel posto lo fa emozionare a tal punto che è malfermo sulle gambe. L’uomo stacca dal muro un tassello del rivestimento di legno e sbircia nella stanza accanto; da lì vede una figura dolce e delicata, una ragazzina che danza in mezzo ad un deposito di mele e sacchi di farina.

 

Quell’uomo ha il volto di un giovane Robert De Niro e l’incipit del film, per i pochi che non l’abbiano capito, è quello di C’era una volta in America, uno dei più grandi film della storia del cinema, il capolavoro del nostro Sergio Leone, un affresco romantico e spietato di vite e sogni, un classico che grazie al restauro della Film Foundation di Martin Scorsese verrà proiettato nei cinema italiani a partire dal 18 settembre nella versione integrale rimasterizzata e digitalizzata, con ben 26 minuti di inediti e una durata complessiva di 4 ore e 19 minuti.

C'era Una Volta in America film 1984La storia è la stessa del 1984, in cui quattro ragazzi provano ad emergere dalla povertà del loro quartiere di New York scegliendo la strada della malavita. Le scene inedite, decisamente riconoscibili perché senza doppiaggio e rovinate (dato che le uniche copie reperibili erano dei positivi custoditi in casa Leone) aggiungono qualcosa in più, chiarendo e spiegando alcuni punti solo intuibili nel film presentato al Festival di Cannes nel 1984. Non citiamo ovviamente la versione montata per l’uscita in sala in America, profondamente odiata dal regista che non rende affatto giustizia al capolavoro di Leone.

Robert De Niro, James Woods, Elizabeth McGovern e tutti gli altri ritornano direttamente dal 1984 per deliziare, emozionare, spaventare e far inorridire gli spettatori che riusciranno ad affrontare il lunghissimo minutaggio del film, un minutaggio che sembra assolutamente volare sulle note poetiche, indimenticabili, di Ennio Morricone, simbolo imperituro di questo affresco del sogno americano vissuto tra passato, presente e un futuro incerto.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto di Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
cera-una-volta-in-america-sergio-leone...un minutaggio che sembra assolutamente volare sulle note poetiche, indimenticabili, di Ennio Morricone, simbolo imperituro di questo affresco del sogno americano vissuto tra passato, presente e un futuro incerto.