Presentato alla 32esima edizione del Torino Film Festival Chi è senza colpa (titolo originale The Drop) è un noir-crime diretto da Michael R. Roskam con protagonisti Tom Hardy e il compianto James Gandolfini, qui alla sua ultima apparizione cinematografica, che offre un’efficace riflessione sull’innocenza, la redenzione e ancora una volta sulla natura umana.

 

Chi è senza colpa è tratto da Animal Rescue, racconto di Dennis Lehane, che qui fa il suo debutto come sceneggiatore dopo che i suoi romanzi sono stati trasposti in film eccellenti prima da Clint Eastwood con Mystic River, poi da Ben Affleck con C e da Martin Scorsese con Shutter Island.

Il film narra di due cugini, Bob Saginowski (Tom Hardy) e Marv (James Gandolfini), che gestiscono un bar utilizzato dalla mafia cecena come copertura e deposito di denaro sporco. Un giorno Bob trova un cucciolo di pitbull abbandonato in un cassonetto vicino alla casa di Nadia (Noomi Rapace) con la quale, grazie alla complicità del tenero animale, inizia un rapporto d’amicizia.

Nessuno in Chi è senza colpa è veramente innocente. E nessuno è quello che appare. Marv, che è un uomo massiccio che non possiede il bar che pure porta il suo nome, avendolo ceduto ai gangster venuti dall’est, vuole riprendersi ciò che è suo di diritto anche se ciò vuole dire andare incontro a un possibile sanguinoso fallimento. Bob vorrebbe essere il classico barman amico dei clienti quando non ci è chiara fin da subito la sua natura. Ha commesso dei peccati, gravi, e il cucciolo di cane simboleggia la possibilità di una redenzione. Nella Brooklyn di Roskam si ha come l’impressione che possa accadere il peggio subito dopo aver girato l’angolo.

Chi è senza colpa ha una prima parte necessariamente lenta perché si ha bisogno di essere avvolti nella grigia atmosfera del film e di imparare a conoscere i lati del carattere dei protagonisti e di captarne le pulsioni sotterranee e una seconda parte dove la tensione raggiunge una vetta davvero ragguardevole. L’ultimo commosso sguardo di James Gandolfini in una notte drammatica è un congedo prematuro dal mondo del cinema, ma una lunga permanenza dentro al cuore degli spettatori.

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