Non poteva esserci contesto migliore del Noir in Festival 2025 per presentare in anteprima il documentario Chi è senza colpa, diretto da Riccardo Alessandri, ideato da Katiuscia Magliarisi, prodotto per Rai – Contenuti Digitali e Transmediali e narrato dallo scrittore Orso Tosco. Il film si propone infatti come una mappatura accurata dell’attuale panorama – letterario in primisi, ma di conseguenza anche audiovisivo – del genere noir. Partendo da Milano e giù fino a scendere in Sicilia (quest’anno omaggiata con la presenza di Andrea Camilleri sul poster ufficiale) si compie un vero e proprio viaggio non solo attraverso la definizione del noir, ma anche della sua evoluzione e dei percorsi che oggi propone.
La trama di Chi è senza colpa
Il film è un viaggio in due tempi nel noir italiano di oggi: il Nord annegato nelle nebbie e nel cemento. E il Sud, con quel sole bastardo che ti spiattella in faccia tutto, anche ciò che dovrebbe restare sepolto. Un’Italia fragile e tagliente come ossa rotte, messa a nudo da alcune tra le voci più potenti del noir contemporaneo italiano, da chi con le parole scava nelle vene di un Paese stanco di indossare sempre la stessa maschera. Un’immersione profonda nel cuore nero di Milano, Torino, Udine, Padova fino alla Sicilia di Sciascia, ultimo approdo solo in apparenza.
Italia terra di noir
L’Italia è da sempre un terreno fertile per il genere noir. Lo prova la sua lunga tradizione letteraria, che va da Augusto de Angelis negli anni ’30 passando per le sorelle Giussani autrici di Diabolik, fino ai casi più recenti come – tanto per citarne uno – il commissario Montalbano di Andrea Camilleri. Una tradizione poi consolidatasi anche nel cinema – in particolare tra gli anni ’70 e ’80 – e recentemente estesasi alla televisione, dove ha trovato nuova linfa. Ma il noir non è solo di storie con precisi elementi, è anche una modalità di affrontare il reale e ciò è ben spiegato nel documentario di Alessandri e Magliarisi.
Il film, citando Alessandri, “nasce dal desiderio di esplorare le radici e le declinazioni del noir nella letteratura italiana, ma anche di riflettere su ciò che lo genera: la società , la colpa, la marginalità , la violenza, l’umanità che si nasconde dietro i delitti e le ossessioni dei nostri tempi“. Si costruisce così un interessante racconto di come il genere si sia trasformato nel corso del tempo, andando di pari passo con i cambiamenti della società e i suoi protagonisti. I soggetti del nori sono infatti diversi rispetto ad un tempo e il noir continua ad essere un vincente mezzo per tentare di comprenderli.

Un documentario noir sul noir
Chi è senza colpa dà dunque vita alla sua personale indagine, intrecciando materiali d’archivio, interviste e osservazione del paesaggio, il quale diventa egli stesso un personaggio e assume una particolare predominanza mano mano che ci si sposta verso il sud. È infatti interessante notare come il noir qui si leghi inevitabilmente alla criminalità organizzata, con l’obiettivo di analizzarla, comprenderla, forse anche un po’ smitizzarla. Un racconto dunque molto lucido a riguardo, sostenuto dalla presenza di importanti scrittori del genere come Luca Crovi, Maurizio Blini, Mariolina Venezia e Gabriella Genisi, come anche dall’accurata scrittura in sé del progetto.
Una scrittura che permette di approcciarsi al noir rendendolo facilmente comprensibile ma senza mai banalizzarlo. Le tante definizioni che vengono date del genere, ad esempio, offrono una panoramica chiara di quanto nella tavolozza del noir possano ritrovarsi infinite sfumature. Ma Chi è senza colpa è anche un documentario bello da vedere, con idee di regia che non si limitano a raccontare il noir ma cercano anche di metterlo in scena, che sia con ombre, giochi di luce, inquadrature insolite. Così facendo, il film risulta un’opera tanto godibile quanto stimolante.
Chi è senza colpa
Sommario
Chi è senza colpa è un documentario solido e affascinante che esplora con lucidità il panorama noir italiano, tra archivio, interviste e paesaggi carichi di simboli. Alessandri e Magliarisi costruiscono un viaggio suggestivo dal Nord al Sud, capace di raccontare il genere senza semplificarlo. Un’opera curata, visivamente ispirata e sorprendentemente accessibile, che valorizza la ricchezza del noir contemporaneo.
