
Lamberto Sanfelice esordisce alla regia di un lungometraggio con questo Cloro, film selezionato al Sundance Film Festival e alla Berlinale 2015. Film asciutto, essenziale, privo di colonna sonora, particolari artifici tecnici, inquadrature spesso mobili, una forte dose di realismo. Colori cupi, una luce quasi sempre spenta, eco di un paesaggio triste, silenzioso e malinconico come può essere una sperduta quanto decadente località sciistica sulla Maiella. Un film percorso da un filo di tristezza ed angoscia, quelle che la brava protagonista, Sara Serraiocco, prova e tiene nel cuore del suo personaggio senza darne mai libero sfogo. 
Sanfelice vuole raccontarci una storia cruda e amara, la storia di una giovane donna che realizza la fine della propria adolescenza. Eppure i sogni sono i sogni, oasi di pace in un oceano di problemi, come disfarsene per sempre?
Cloro è un film sorretto da una buona scrittura, da una storia solida e vera, forse raccontata con troppo distacco, con poca poesia, con poca voglia di coinvolgere lo spettatore. Come già detto, brava la giovane e bella protagonista, Sara Serraiocco, già nastro d’Argento come attrice rivelzione dell’anno 2013 quando interpretò una non-vedente in Salvo di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza.
