Diabolik chi sei?: recensione del film dei fratelli Manetti #RoFF18

Il film sarà al cinema dal 30 novembre

Diabolik chi sei film recensione
Diabolik Chi Sei Giacomo Gianniotti Photo Credit Nicole Manetti

Diabolik chi sei? è il terzo film dei fratelli Manetti sul ladro mascherato dei fumetti. L’indiscusso amore per la striscia a fumetti dei registi si rispecchia a tratti nella trama del film che seppur nella sostanza non va ad intaccare la storia del Diabolik dei fumetti, pecca nella forma e nella rappresentazione, troppo macchinosa e artificiosa. È ritenuta una delle storie più importanti della serie in quanto in essa viene svelato il passato del criminale e viene rivelata l’origine del nome ma al film dei Manetti manca quel qualcosa in più per andare oltre il semplice personaggio. Il film sarà distribuito al cinema dal 30 novembre da 01 Distribution.

 

Diabolik chi sei?, la trama

Ci troviamo a Clareville e ancora una volta Diabolik (interpretato da Giacomo Gianniotti) ed Eva (Miriam Leone) stanno cercando di mettere a punto il loro piano. Questo consiste nel rapire un’impiegata di una banca, che vive da sola, Gabriella Bauer (Carolina Crescentini). E questo avviene proprio nella premessa del film che nei primi minuti assume quasi delle tinte horror con dei jump scare, non proprio inaspettati. A conti fatti, immaginandosi il piano, potrebbe andare tutto bene: Diabolik irrompe nell’edificio, ruba le famose monete della Contessa Wiendemar, mentre Eva fa da complice mascherandosi da assistente della banca che vogliono rapinare. Qualcosa però nel piano di Diabolik ed Eva non va come previsto perché c’è in atto un’altra rapina. Il risultato è molto più caotico rispetto a quello pianificato da Diabolik, che a parte qualche scena non si vede per la prima ora di film. La sua storia per il momento passa in secondo piano.

Il film si concentra su questa banda che sta terrorizzando la città di Clereville a cui Ginko sta dando la caccia. La domanda contenuta anche nel titolo del film riguardo a chi è Diabolik dovrà aspettare. Questi criminali, che assumono un po’ le fattezze di una Banda della Magliana del nord Italia, sono astuti e anche sanguinari, non guardano in faccia a nessuno. Ginko facendo largo uso del suo sesto senso si butta su una pista che riguarda uno dei criminali sopravvissuti alla rapina e che lo rimanderà all’avvocato Manden (interpretato da Massimiliano Rossi). L’avvocato è in realtà il mandante della rapina, ma non il braccio. Quando pensiamo che questo film sia in realtà un sequel di Romanzo Criminale, ricompare Diabolik che vuole letteralmente rubare a casa dei ladri, convito di poter riconquistare le monete e molti altri tesori.

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Diabolik Chi Sei Miriam Leone, Monica Bellucci Photo Credit Nicole Manetti

Ma quindi Diabolik chi è?

Purtroppo per Diabolik e per Ginko, volati troppo vicini al sole, la rapina e l’indagini che parallelamente stavano portando avanti vanno male. Catturati dalla spietata banda di criminali, Diabolik e Ginko si trovano faccia a faccia. Così l’eroe e la sua nemesi si confrontano sapendo che lì a poco sarebbero morti entrambi. Rinchiusi in una cella, senza via di uscita, Diabolik rivela all’ispettore il suo misterioso passato. A questo punto ci troviamo oltre metà film e anche se la storia di Diabolik è presa fedelmente dai fumetti (107° volume della serie pubblicato nel 1968) questo non basta per far decollare il film che rimane abissato a causa dei suoi evidenti problemi di trama e artificiosità della recitazione. La storia di Diabolik viene spiegata alla fine: trovato da bambino su una barchetta naufragata, il piccolo senza nome viene allevato su un’isola da uomini criminali provenienti da tutto il mondo che hanno a capo King (Paolo Calabresi).

Il risvolto del film è che le due donne rimaste in attesa dei loro rispettivi compagni si faranno in quattro per salvarli. Eva e Altea uniscono le forze per mettere a punto il piano per salvare Ginko e Diabolik. Estranee ma allo stesso tempo complici mettono ko in poco tempo i criminali, liberando così i due. Estranee, complici, ma mai alleate. In realtà Eva aveva anche pianificato la fuga con il suo Diabolik lasciando Ginko e Altea dentro il covo. Diabolik chi sei? si perde dentro una trama che tenta di occupare i 124 minuti della proiezione con storie e personaggi alle volte superflui, questo rende il terzo lungometraggio sul ladro mascherato mediocre, che non riesce a portare allo spettatore quell’empatia che la rivelazione del passato burrascoso di Diabolik poteva quanto meno auspicare.

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