Domani: recensione del documentario di Mélanie Laurent e Cyril Dion

Domani

L’inquadratura di una mano piccola e delicata che si posa sul finestrino di un mezzo in movimento, bellissima nella sua semplicità, potrebbe essere la sintesi di Domani, il documentario premiato lo scorso anno ai Cesar diretto da Mélanie Laurent e Cyril Dion. È quella manina di un bambino che saluta il mondo che verrà, lo accarezza con amore, è la spinta ad abbattere gli ostacoli fisici e mentali che ci trattengono dal salvare ciò di cui abbiamo più bisogno: la terra sotto i piedi, l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, ma anche il contatto umano, le regole di convivenza e i sistemi politici ed economici che sorreggono la società.

 

Lontano dagli estremismi artistici e dalle parabole sperimentali molto in voga negli ultimi anni, Domani è un docufilm assolutamente classico, dedito all’esplorazione (ma anche alla spiegazione elementare, guidata) del tema dell’ecosostenibilità, posizionato in un tempo dove la salvaguardia del nostro pianeta è diventata più di un’urgenza carica di allarmismi, semmai una necessità da realizzare oggi, e non “domani”.

Domani: il film di Cyril Dion e Mélanie Laurent

Pertanto l’approccio sensibile e il viaggio sulla strada di Laurent e Dion appaiono soluzioni cinematografiche giuste, come l’utilizzo della musica e la struttura a capitoli, cinque per l’esattezza, ognuno destinato a proporre soluzioni immediate e concrete in un diverso campo (agricoltura, energia, economia, democrazia, istruzione). Questa divisione aiuta a fare chiarezza su argomenti assai complessi, ma resi sullo schermo con un linguaggio accessibile che di sicuro incontrerà il favore (e speriamo l’interesse) di un pubblico omogeneo, meglio se giovanissimo. A loro, ai destinatari dell’eredità che lasciamo in futuro, è indirizzato il messaggio di Domani, un documentario dal carattere divulgativo e mai aggressivo, determinato ad illustrare quali siano le strategie migliori per cambiare e salvare la Terra in cui viviamo partendo dalle piccole cose, dal mare di verde ad un singolo filo d’erba, da un miliardo di persone al sorriso di un bambino. Colui, o colei, che posa la mano sull’oggi sperando in un domani differente.

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