Drive Angry 3D: recensione del film con Nicolas Cage

Drive Angry

ll regista Patrick Lussier dirige questo nuovo, ennesimo film minestrone dal titolo Drive Angry 3D, e dopo il primo San Valentino di Sangue riprova a fare il pienone di pubblico, ma questa volta il 3D non è certo una novità.

 

Con un’opera come questa le pretese non sono altissime ma ben chiare e delineate: voler mettere insieme un film ritmato che ha come unico scopo quello di intrattenere il pubblico.Il film racconta la storia di Milton, scappato dall’Inferno per un’ultima occasione di redenzione. L’uomo deve fermare una pericolosa setta che ha ucciso sua figlia ed ha tre giorni di tempo prima che questa setta sacrifichi suo nipote neonato sotto la luna piena. Si aggiunge alla sua crociata Piper (Amber Heard), una giovane e sexy cameriera che si è liberata della macchina rossa del suo ex per aiutare Milton. I due sono sulle tracce del leader di questo culto mortale, Jonah King (Burke), che crede sia il suo destino usare il bambino per portare in terra l’inferno. Ma il culto assettato di sangue è l’ultimo dei problemi di Milton. La polizia è sulle sue tracce. A peggiorare la situazione c’è un enigmatico assassino conosciuto come il Contabile (Fichtner), che è stato mandato dal diavolo a recuperare Milton e a riportarlo all’inferno.

Il risultato è un discreto B movie con un buon senso dell’humor che a tratti riesce ad essere degno di nota, strizzando l’occhio certamente a quel cinema degli anni 70’ che ha reso tanto celebre attori del calibro di Charles Bronson. Tra una sequenza d’inseguimento, una bella dose si sesso e bibbia, manco fossimo in un film di De Mille, il film rimane ingabbiato forse in alcuni stereotipi troppo rigidi che non aiutano la narrazione. Nella fattispecie il personaggio interpretato da Fichtner, che certamente rappresenta una notevole presenza scenica, limita però il talento dell’attore, che realizza una fotocopia già vista di un estensione demoniaca in terra. O ancora il personaggio di Burke, Jonah King, che sembra essere una brutta copia dei cattivi che hanno dominato un certo cinema degli anno 80’, pessimo, fuori ruolo e impalpabile.

Tolti i panni da critico, il film risulta essere piacevolmente godibile, forse eccessivamente lungo ma ben confezionato. Menzioni speciali vanno dedicate alla qualità del 3D, che se fino ad ora aveva troppe volte deluso, diventando solo espediente per incrementare gli incassi; invece questo film  si distinguerà per un ulteriore passo in avanti verso un 3D che letteralmente buca lo schermo e finalmente aggiunge qualcosa all’opera, aiutato certamente da una scrittura servizievole alla causa stereoscopica.  Altra nota positiva è l’attrice  Amber Heard, di ritorno dall’ultimo Carpenter in ordine di tempo, adatta al ruolo e buona spalla per il protagonista Nicolas Cage, che fa sempre il suo, fresco della splendida prova data in Kick Ass, in attesa di lidi migliori in cui ammirarlo.

Tutto sommato Drive Angry è un discreto blockbuster che può essere apprezzato per il 3D, ma resta tuttavia vittima di alcuni stereotipi che lo limitano, rendendolo abbastanza prevedibile e scontato.

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