Ema, recensione del film di Pablo Larraín #Venezia76

Presentato a Venezia nel 2019, il film è disponibile in Italia dal 13 giugno sulla piattaforma di Mio Cinema.

Ema

Presentato in concorso a Venezia 76, Ema di Pablo Larraín proietta lo spettatore nel futuro e sembra rappresentare anche un passo in avanti per il regista cileno, verso un nuovo modo di racconto. Un futuro, quello del film, che è tutto raccontato attraverso la sua protagonista, una creatura che non appartiene a questo mondo, un folletto, un’aliena che porta scompiglio, che non segue le regole, che con passione e furore danza, corre, brucia, tutto con amore.

 

La storia racconta di Ema, appunto, che di fronte a una maternità negata, perché suo marito è sterile, cerca di plasmare la sua vita e i suoi affetti a suo piacimento. La donna manipola la realtà e le persone che la circondano, cercando di rimettere insieme i pezzi che lei stessa ha contribuito a rendere piccoli e sparsi per tutta Valparaiso, città del Cile che Larraín inquadra e racconta come fosse un posto sospeso nel tempo e nello spazio.

Il vortice di energia vitale che genera il personaggio di Ema, la magnetica Mariana Di Girolamo, si proietta anche nello stile del film, al ritmo di un reggaeton che non è più solo la musica odiata da molti e disprezzata dallo stesso personaggio di Gastón (Gael Garcia Bernal), ma è il ritmo del desiderio, della passione, della condivisione, della sensualità che la protagonista condivide prima di tutto con le sue amiche, la sua congrega di streghe, sorellanza che l’accompagna nella sua rivoluzione d’amore.

Ema è il centro di un ciclone

Pablo Larraín si conferma un regista dalla grande sensibilità e sensualità, non solo perché mostra, ma perché trasmette la passione e le pulsioni dei corpi, dei colori, mai così tanti e vivaci in un suo film, della musica al altissimo volume che trascina lo spettatore in quel vortice di cui Ema è il centro.

Il regista ci porta per mano per vicoli e tetti di una città che sembra non esistere nel nostro tempo, lo fa smarrendosi lui stesso nelle pieghe di una storia che non è perfettamente compiuta perché estranea ai canoni sociali universalmente riconosciuti, ma che trova, nel finale, un’ordine insolito, a misura della sua protagonista.

Ema è la donna che porta vita e amore, l’alieno arrivato sulla Terra a mostrarci una via alternativa per la condivisione, un elemento naturale magnifico e terribile, un terremoto di energia e bellezza. Ema è l’istinto allo stato puro, che agisce sempre secondo l’amore.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
ema-pablo-larrainEma è la donna che porta vita e amore, l’alieno arrivato sulla Terra a mostrarci una via alternativa per la condivisione, un elemento naturale magnifico e terribile, un terremoto di energia e bellezza. Ema è l’istinto allo stato puro, che agisce sempre secondo l’amore.