Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga, recensione del film con Will Ferrell

Commedia musicale romantica tra Islanda e Scozia con un'inedita Rachel McAdams e la comicità demenziale di Will Ferrell.

Eurovision Song Contest recensione

Disponibile dal 26 giugno in streaming su Netflix, Eurovision Song Contest – La storia dei Fire Saga è il nuovo film di David Dobkin, The Judge, 2 single a nozze. Il regista si affida a un binomio col quale aveva già lavorato proprio in quest’ultimo film, scegliendo Rachel McAdams e Will Ferrell come protagonisti di un viaggio romantico e musicale all’inseguimento di un sogno.

Lars Erickssong, Will Ferrell, ha un sogno fin da quando era bambino: partecipare all’Eurovision Song Contest e vincerlo. Ormai quarantenne, però, con la sua musica non ha mai varcato i confini dell’Islanda ed è conosciuto nella piccola cittadina di Húsavík in cui vive più per il suo comportamento goffo e il suo abbigliamento a dir poco originale, sulla scena e non, che per il talento artistico. Assieme alla sua amica Sigrit, Rachel McAdams, ha formato i Fire Saga, che si esibiscono in piccoli locali di provincia. Tutto cambia quando per una serie di eventi fortuiti, i due vengono scelti per rappresentare l’Islanda proprio all’Eurovision. Nessuno scommette su di loro, tutti vedono profilarsi una sonora sconfitta, ma i due sono determinati a giocare le carte a loro disposizione. In un susseguirsi di comici imprevisti, i due scopriranno cosa vogliono davvero dalla vita. Ma riusciranno a conquistare il pubblico dell’Eurovision?

Una commedia che gioca sui contrasti con qualche ingenuità di troppo

In questa commedia musicale a sfondo romantico Dobnick gioca sui contrasti. Sigrit e Lars sono due opposti: lei è bella, dolce, angelica, la sua voce è limpida e il talento indubbio. Intonando poche note sa catturare il pubblico – McAdams mette tutta la delicatezza di cui è capace nelle vesti di cantante, senza rinunciare all’ironia e agli aspetti da commedia del suo personaggio, rivelandosi un’attrice poliedrica.  Lars è goffo, impacciato, sguaiato, non è certo un adone e le sue doti canore sono trascurabili.

Will Ferrell è spesso sopra le righe, a partire dall’aspetto, con qualche ingenuità di troppo, forse eccessiva anche per un film comico con tratti farseschi e demenziali. Basti pensare a quella anagrafica: Ferrell sarebbe un quarantenne, figlio di Pierce Brosnan, che veste appunto i panni del burbero padre, Erick Erickssong. Chi lo apprezza troverà anche qui di che sorridere delle sue gag strampalate, delle cadute rovinose e del suo imperturbabile rialzarsi, ma i meccanismi comici sono ripetitivi e due ore paiono eccessive. Il filone romantico della trama che coinvolge i protagonisti è molto semplice e non riserva sorprese. Il film è scritto da Andrew Steele e dallo stesso Will Ferrell, anche produttore.

Eurovision Song ContestEurovision Song Contest, il musical e l’ambientazione

Interessante l’aspetto musicale, a partire dalla scelta di incentrare il racconto sulla manifestazione dell’Eurovision Song Contest, che quest’anno si è svolta senza gara tra i paesi partecipanti, trasformata dall’emergenza legata al Covid 19. Questo tipo di contest è forse poco noto oltre i confini europei e il film contribuisce ad illustrarne il meccanismo: un palcoscenico per la musica pop europea con un aspetto scenografico importante per dare più risalto possibile ai brani. Si susseguono le performance dei rappresentanti delle diverse nazioni. Fra le più efficaci nel film quelle della cantante e attrice Demi Lovato nel ruolo di Katiana, che si contende coi Fire Saga la rappresentanza islandese alla gara, ma anche quelle della concorrente greca Mita Xenakis, Melissanthi Mahut  e la più spettacolare, quella del cantante russo Alexander Lemtov, Dan Stevens, noto per la sua partecipazione alla serie televisiva Downtown Abbey, in un ruolo divertente e godibile. Come detto, però, quella che davvero sembra nata per esibirsi davanti a un microfono è Rachel McAdams. Perfettamente a suo agio nei panni di Sigrit, coinvolge ed emoziona cantando lei stessa i brani, come anche Will Ferrell, il cui contributo canoro è però meno rilevante. Le musiche sono di Atli Örvarsson.

Nella colonna sonora, poi, non possono mancare gli islandesi Sigur Rós. L’altro elemento di interesse del film è infatti proprio l’inusuale ambientazione islandese, che ben si adatta a questa commedia. Un mondo un po’ a sé stante, popolato di elfi e pescatori, a stretto contatto con la natura. Senza peraltro tralasciare la natura e le imponenti architetture della Scozia, dove si svolge l’Eurovision.

Chi ama questa manifestazione e si sente orfano della competizione, può recuperarne lo spirito con Eurovisioni Song Contest – La storia dei Fire Saga, che conta su una Rachel McAdams in grande forma, mentre la comicità di Will Ferrell appare un po’ sotto tono.

RASSEGNA PANORAMICA
Scilla Santoro
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Scilla Santoro
Giornalista pubblicista e insegnate, collabora con Cinefilos.it dal 2010. E' appassionata di cinema, soprattutto italiano ed europeo. Ha scritto anche di cronaca, ambiente, sport, musica. Tra le sue altre passioni, la musica (rock e pop), la pittura e l'arte in genere.
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