Faster: recensione del film con Dwayne Johnson

Faster

Arriva anche in Italia distribuito da Sony Pictures, Faster, il film diretto da George Tillman Jr., con Dwayne Johnson e Billy Bob Thorton.

 

In Faster Driver (Dwayne Johnson) è un animale feroce che freme per consumare la sua vendetta. Eliminare chi ha ucciso suo fratello. Le sue intenzioni sono ben chiare fin dall’inizio del film. Nel breve prologo, costruito sotto forma di un vorticoso climax, sono racchiusi tutti gli elementi propri del protagonista: è un uomo solo, desideroso di vendetta, forte fino all’inverosimile, un eccellente guidatore e naturalmente sprezzante del pericolo. Sulle sue tracce Cop (Billy Bob Thorton), un poliziotto “malconcio” e tossicodipendente, e Killer (Olivier Jackson-Cohen), ex disabile ora omicida con la passione per lo yoga.

Driver oltre a essere il cacciatore pronto alla vendetta è anche preda all’interno di un gioco dove il vincitore è uno solo: il più veloce. Andando avanti nella visione del film il protagonista, che mantiene instancabilmente la medesima espressione contrita in ogni singola scena, sembra trasformarsi in una sorta di essere immortale, una divinità, con il potere di decidere sul destino degli altri poveri umani. Non mangia, non dorme, non sente il minimo dolore. Solo una vendetta che dovrebbe essere catartica. Un action movie dal ritmo sicuramente incalzante e caratterizzato da un  clima da western surreale dove il farsi giustizia da solo è una necessità da cui non si può prescindere. I pochi dialoghi, costruiti per lo più su frasi a effetto, lasciano spazio all’azione che descrive e rivela i personaggi senza il bisogno di tante parole.

Dwayne Johnson si era cimentato anche in ruoli più soft, ricordiamo L’acchiappadenti (2010), per poi tornare al ruolo, tanto amato, di vero duro dal fisico possente. Il tempo è scandito dalle didascalie che indicano i giorni che passano, la vendetta che si consuma. George Tillman Jr gioca molto con il montaggio alternato, per mantenere alta la suspense e con il ralenti, cercando di sedurre il pubblico con immagini patinate ai limiti dell’improbabile.

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