Se sei così ti dico si: recensione del film

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In Se sei così ti dico si Un agente televisivo è in cerca di un certo Piero Cicala (Emilio Solfrizzi), vecchio gloria della musica che negli anni ’80 ha spopolato con una sola canzone Io, te e il mare, per portarlo a I Migliori Anni, la nota trasmissione Tv condotta da Carlo Conti. Dopo l’iniziale titubanza, Piero accetta la sfida e va a Roma dove il suo cammino si incrocia per sbaglio con quello di Talita Cortès (Belén Rodríguez), famosissima modella e ‘azienda’ vivente che lo travolgerà.

 

Se sei così ti dico si, il film

Una storia, quella di Se sei così ti dico si, apparentemente molto ordinaria, con un plot (la storia d’amore) che sembra condurre il racconto ma che diventa appena accennato per dare spazio al protagonista, struggente figura malinconica dell’insuccesso che affossa i sogni e si prende la speranza, trasformando le persone in essere viventi che semplicemente esistono, senza vivere. Questo è Piero Cicala,  un sorprendente Emilio Solfrizzi truccato da 50enne, che viene trascinato di nuovo nel suo passato da una volontà che non è tanto sua quanto della gente che gli sta intorno, che gli chiede qualcosa, volendo continuamente e di nuovo splendere della piccola luce che un tempo ha emanato. Alla profonda tristezza di questa figura malinconica si affianca quella del personaggio della Rodrìguez, che invece è il presente, il successo sfolgorante e la notorietà.

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La showgirl che tutti gli italiani amano è straordinariamente convincente in questo ruolo, è vero che è una parte cucitale addosso, che spesso non indossa nulla per cui il suo bel corpo parla per lei, ma Belén alla sua priva prova come attrice sorprende non poco, regalandoci belle espressioni. I due protagonisti, pur se a livelli diversi, sono dunque molto ben assortiti e calzano a pennello i loro personaggi, tuttavia il film non si regge su di loro, o meglio non sono abbastanza per portare un film ‘addosso’. Se sei così ti dico si diretta da Eugenio Cappuccio infatti presenta la sua crepa più grande nella cattiva narrazione degli eventi, mal distribuiti lungo l’arco di Se sei così ti dico si. Ai dilatati tempi iniziali corrispondono poi inevitabili contrazioni della storia che lasciano il racconto appeso a mezz’aria, abbozzando caratteri e situazioni senza poi svilupparli tutti e dando l’impressione di un nulla di detto che lascia sul film un’impronta di imperfezione, nel mancato compiersi delle storie dei personaggi che vengono solo mostrati.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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