Gods Behaving Badley: recensione del film di Marc Turtletaub

Gods Behaving Badly

Presentato nella sezione Fuori Concorso, Gods Behaving Badley di Marc Turtletaub, è tratto dall’omonimo romanzo scritto da Marie Phillips. La sceneggiatura adattata dalla stesso regista e Josh Goldfaden fa leva sulla popolarità che gli Urban Fantasy stanno acquisendo sempre più nel contemporaneo panorama cinematografico. Seppur venga naturale il collegamento con Percy Jackson; la storia in realtà si distacca molto dalla saga di Rick Riordan, infatti il percorso di scrittura procede in maniera opposta, declinando le relazioni e le dinamiche degli Dèi nella società del XXI secolo.

 

In Gods Behaving Badley la relazione tra Kate e Neil è ostacolata da una causa soprannaturale: l’imperitura ostilità che divide ancora gli antichi dei greci. Ritiratisi a vivere in esilio a Manhattan gli dei dell’Olimpo si nascondono allo sguardo dell’umanità in una villetta, trascorrendo il tempo fra schermaglie e liti. Quando Apollo s’innamora perdutamente di Kate, Neil deve riconquistarla e salvare anche la razza umana dalla minaccia dell’estinzione.

Gods Behaving Badley, il film

La trama di Gods Behaving Badley prende come spunto solo alcune delle caratteristiche e degli attriti degli Déi per poi sviluppare una storia del tutto personale senza risaltare leggende o miti. Proprio per questa caratteristica, la sceneggiatura risulta essere abbastanza lineare e di facile lettura fino alla sua conclusione, mostrando i celebri capricci di alcuni Dèi, contornati e caricati di un ironica contemporaneità. Infatti, questi sono ormai “umanizzati” per via dei loro esili poteri e quindi ridotti ad essere schiavi di egoistici capricci, difatti, uno dei punti nevralgici della storia ruota proprio sulla mancanza di “fede” e i loro poteri che li ha portati a rintanarsi e dimenticarsi del loro mondo. In questo scenario, il loro torpore viene svegliato dal coinvolgimento di Kate e Neil che attraverso le loro disavventure e i loro sentimenti umani riusciranno a ricordare agli Dèi la loro figura e l’importanza che ricoprono.

Gods Behaving Badley riesce a distinguersi con piccole novità che notiamo sin dai titoli di testa e nell’incipit, ma spicca soprattutto per il divertente e brillante cast da cui è composto, su cui spiccano tra tutti Ebon Moss-Bachrach, Edie Falco, Oliver Platt, Nelsan Ellis e il meraviglioso duo Zeus-Ade, Christopher Walken e John Turturro. Difatti saranno proprio loro che con i loro meravigliosi tempi comici sosterranno l’intera linea narrativa del film, suscitando la maggior parte delle volte la risata.

Gods Behaving Badley, come già suggerisce il titolo, gioca e diverte con le figure classiche della mitologia greca, usando soprattutto rimandi e nuovi percorsi narrativi che riescono a intrattenere la sala e a divertire il pubblico senza aggiungere nulla di nuovo al genere Urban Fantasy ma rinvigorendolo con un’altra storia.

- Pubblicità -