Goodbye Julia di Mohamed Kordofani è stato il primo film sudanese a esser presentato al Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard del 2023, dove si è aggiudicato il prestigioso “Premio della libertà”. L’opera cinematografica del regista sudanese, alla sua prima regia con un lungometraggio, è stata poi candidata come rappresentante per il Sudan per gli Oscar 2024, nella selezione per la categoria Miglior film internazionale, anche se alla fine non è stata scelta per la cinquina finale.
Cosa racconta Goodbye Julia
Questo film è ambientato nella città di Khartoum e abbraccia il periodo storico tra il 2005 e il 2010, fino ad arrivare alla separazione del Sudan del Sud dal Sudan un tempo unito. La prima protagonista femminile che viene mostrata è Mouna ( Eiman Yousif ) una ricca casalinga musulmana del Sudan del Nord, che ha rinunciato alla sua passione per la musica e quella di cantare in una jazz band, per volere del marito conservatore Akram (Nazar Gomaa). Nel frattempo le tensioni in Sudan tra Nord e Sud aumentano anche a causa dell’improvvisa morte, per colpa di un incidente in elicottero, del primo vicepresidente John Garang. In Goodbye Julia viene mostrato questo attraverso la televisione di Mouna e Akram con la conseguenza poi, proprio fuori le mura della loro casa recintata in un quartiere benestante della capitale, un gruppo di manifestanti del Sud distrugge ogni cosa che incontra per strada.
Due donne così diverse ma con un destino in comune
Dopo questa breve presentazione del clima rivoluzionario e per niente sicuro si passa alla seconda protagonista di questo racconto e che da il titolo al lungometraggio. Julia ( Siran Riak ) una giovane madre cristiana del Sudan del Sud, che cerca di sopravvivere nella vita come può e crescendo con amore il suo bambino Daniel avuto da Santino ( Paulino Victor Bol ). Le strade delle due donne, così diverse per provenienza e di religione, si incroceranno per colpa di un incidente che cambierà il loro destino per sempre. Mouna infatti investirà accidentalmente il figlio di Julia causando non la morte del piccolo, ma quella del compagno della donna del Sud.
La signora contagiata dal razzismo paranoico del marito nei confronti degli “schiavi” del Sud, si allontana e Santino, infuriato per l’accaduto la rincorre in moto fino alla sua villa dove Akram, in difesa, spara e uccide l’uomo che era disarmato. La polizia corrotta archivierà l’incidente, non ritenendo nemmeno opportuno informare la famiglia di Santino della sua morte. Distrutta dal senso di colpa, Mouna rintraccerà Julia e l’assumerà come domestica la giovane cristiana che si trasferirà lì a vivere con Daniel. Ovviamente la storia non finisce qui ma proseguendo con un salto di ben cinque anni dove le due protagoniste in qualche modo sono diventate amiche.
Un racconto femminile che si rivela un dramma sociale
Mohamed Kordofani se nella prima parte di Goodbye Julia si concentra sulle vite parallele e poi unite, per un destino beffardo, delle due protagoniste nella seconda parte cambia registro. Nella prima ora si vede solo di sfondo la rivalità tra il Nord benestante musulmano e il Sud povero cristiano proseguendo si svela sempre più questo divario politico e sociale. Il regista pur essendo lui stesso un sudanese del Nord, affronta diverse volte, durante il film, le questioni spinose del razzismo e della discriminazione contro i meridionali che alla fine hanno portato alla secessione, con una maggioranza dei sudanesi del Sud che hanno optato per la separazione attraverso un referendum nel 2010.
Questo film affronta anche la questione femminile in uno stato africano che da sempre rilega le donne, che siano musulmane o cristiane, al ruolo di moglie e madre devota alla famiglia. Vediamo infatti come Mouna e Julia , interpretate da due ottime attrici che si calano nei ruoli, diventano sempre più complici nella loro amicizia e che alla fine saranno, l’una per l’altra, la forza di cambiare. La donna musulmana alla fine lascerà il marito per dedicarsi di nuovo alla musica e Julia, dopo aver avuto la possibilità di studiare voterà e deciderà di tornare al Sud. Per concludere alla fine rimane un rammarico sul personaggio di Daniel, che pur avendo avuto “due madri” del Nord e del Sud, il ragazzo ormai cresciuto sceglierà la via della guerra civile, che ancora tutt’ora è in atto ormai Primavera del 2023.
Goodbye Julia
Sommario
Goodbye Julia è un ottimo film che attraverso due giovani donne sudanesi, una musulmana e una cristiana, cerca anche di spiegare la storia del loro Paese. Mohamed Kordofani porta sullo schermo un racconto femminile ma anche un dramma sulla storia più recente del Sudan mostrando il razzismo e i passaggi che hanno portato al referendum del 2010.