I Primitivi, recensione del nuovo film della Aardman

i primitivi

In arrivo l’8 febbraio, I Primitivi è l’ultimo capolavoro animato della Aardman Animation, famoso studio di animazione inglese tra i più prestigiosi. 

 

Vincitore di diversi riconoscimenti, tra cui l’Oscar al Miglior film d’Animazione per Wallace & Gromit – La maledizione del coniglio mannaro, è entrata nel cuore degli spettatori per la caratteristica tutta particolare di utilizzare personaggi in plastilina e animazione in stop motion. Con I Primitivi, i protagonisti non sono simpatici animali dalle fattezze più o meno semplificate, bensì degli esseri umani, benché sempre simpaticamente stilizzati. Siamo all’Età della Pietra. Una piccola tribù di bonari primitivi che si dedicano alla caccia al coniglio (quando riescono, tra mille difficoltà, a catturarlo) è minacciata dall’arrivo di una civiltà già precipitosamente entrata nell’Era del Bronzo. Costretti ad abbandonare il proprio bucolico villaggio, i Primitivi sfideranno i più evoluti “uomini del bronzo” nel gioco che tutti amano… il calcio!

A partire dalla trovata esilarante di immettere uno sport moderno in un’epoca preistorica, il lungometraggio è un susseguirsi di anacronismi divertenti. Riecheggiando molto le trovate de I Flinstones, ne I Primitivi ritroviamo moltissimi riferimenti alla vita tecnologica dei nostri tempi, come il divertentissimo piccione viaggiatore che funge da segreteria telefonica.

Le citazioni riferite al cinema e alla cultura odierna sono sparse ovunque, a partire dal gioco del calcio che serve come metafora per trasmettere un messaggio importante (cosa apprezzabile in ogni film della Aardam): il valore del gioco di squadra e l’accettazione di chi ci sembra diverso.

La tecnica in stop motion ha richiesto una lavorazione immensa. Oltre 150 persone sono state impiegate nella produzione de I Primitivi, 33 animatori impegnati a muovere 273 pupazzi, per un totale di 30 mesi di lavoro.

Dall’8 Febbraio I Primitivi al cinema

A completamento di tanto impegno, la Aardam ha modellato personaggi (e bocche) sulle voci di attori di prim’ordine. Il protagonista prende la voce di Eddie Redmayne; la controparte femminile quella di Maisie Williams; il cattivone di turno invece spetta a Tom Hiddleston, che qui improvvisa un improbabile accento francese.

Procedimento inverso invece una volta che il film è arrivato nelle sale di doppiaggio italiane. Ormai i giochi erano fatti, e se gli Studios inglesi hanno potuto adattare le particolari labbra cicciottelle (segno distintivo della Aardam) alle voci dei propri attori britannici, in Italia sono stati i nostri doppiatori a doversi adattare ad un labiale molto pronunciato.

In sala doppiaggio un cast strepitoso. Il protagonista Dug è doppiato da Riccardo Scamarcio, Ginna da Paola Cortellesi, e il cattivo Lord Nooth da un irriconoscibile Salvatore Esposito (che si cimenta in un buffo accento tedesco). Non da meno i personaggi secondari, cui prestano le voci nomi come Corrado Guzzanti, Greg (Claudio Gregori), Chef Rubio e il calciatore della Roma Alessandro Florenzi.

I Primitivi è un film per famiglie, dalla morale gentile e dall’umorismo pacato. Forse è un po’ distante dai coloratissimi cartoni animati di oggi, pieni di effetti speciali, ma proprio per questo rappresenta una piacevole voce fuori dal coro all’interno del variegato panorama di animazione che si offre a un pubblico di tutte le età. 

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RASSEGNA PANORAMICA
Giulia Anastasi
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