Il Sindaco del Rione Sanità: recensione del film

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Adattamento dell’omonimo testo teatrale di Eduardo De Filippo, Il Sindaco del Rione Sanità è il nuovo film di Mario Martone, in Concorso a Venezia 76. Modificando alcuni elementi dell’originale, il regista tenta di dare una nuova attualità all’opera, avvalendosi di giovani attori del panorama teatrale partenopeo e di alcuni volti molto noti del cinema, trai quali spicca Massimiliano Gallo, sempre in grande forma.

 

Antonio Barracano, “uomo d’onore” che sa distinguere tra “gente per bene e gente carogna”, è “Il Sindaco” del rione Sanità. Con la sua carismatica influenza e l’aiuto dell’amico medico amministra la giustizia secondo suoi personali criteri, al di fuori dello Stato e al di sopra delle parti. Chi “tiene santi” va in Paradiso e chi non ne tiene va da Don Antonio, questa è la regola. Quando gli si presenta disperato Rafiluccio Santaniello, il figlio del fornaio, deciso a uccidere il padre, Don Antonio, riconosce nel giovane lo stesso sentimento di vendetta che da ragazzo lo aveva ossessionato e poi cambiato per sempre. Il Sindaco decide di intervenire per riconciliare padre e figlio e salvarli entrambi. Nei panni di Antonio Barracano c’è Francesco Di Leva, di trent’anni più giovane di Eduardo, quando mise in scena la prima volta il testo nello stesso ruolo. Uno spostamento, e soprattutto un cambiamento di look, laddove l’incarnazione anziana era elegante e quella giovane è appariscente, che sono sintomatiche del lavoro di spostamento verso una contemporaneità in cui i boss non diventano vecchi, oppure lo sono già a 40 anni.

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Il Sindaco del Rione Sanità, il film

Il testo di Eduardo al cinema è inizialmente forzato, ostico, teatrale nel senso negativo del termine perché sembra non sposarsi con i ritmi di un racconto filmato, ma man mano che entriamo nella vicenda, ci abituiamo all’enfasi e scopriamo cosa qual è il racconto principale, dove va a parare e soprattutto che razza d’uomo è questo signorotto un po’ sgradevole nei modi autoritari, con un fine nobile però, tanto che arriva a sacrificare la sua vita, più o meno volontariamente, per la pace nel suo rione. Martone trasla i tre atti su grande schermo, e si avvale di interpreti efficaci e dedicati, così che la sua messa in scena de Il Sindaco del Rione Sanità, al netto dello spostamento del testo originale, riesce comunque a restituire il contenuto altissimo che Eduardo aveva dato alle parole di Barracano. Certo, l’effetto straniante rimane, ma la potenza delle parole travalica il tempo.

Sommario

Martone trasla i tre atti su grande schermo, e si avvale di interpreti efficaci e dedicati, così che la sua messa in scena de Il Sindaco del Rione Sanità, al netto dello spostamento del testo originale, riesce comunque a restituire il contenuto altissimo che Eduardo aveva dato alle parole di Barracano. Certo, l’effetto straniente rimane, ma la potenza delle parole travalica il tempo.
Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

ALTRE STORIE

Martone trasla i tre atti su grande schermo, e si avvale di interpreti efficaci e dedicati, così che la sua messa in scena de Il Sindaco del Rione Sanità, al netto dello spostamento del testo originale, riesce comunque a restituire il contenuto altissimo che Eduardo aveva dato alle parole di Barracano. Certo, l’effetto straniente rimane, ma la potenza delle parole travalica il tempo.Il Sindaco del Rione Sanità: recensione del film